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Comunale di Bologna
07/03/1956
h.15.45
BOLOGNA - TORINO 6-1 (2-0)
Bologna
: Giorcelli, Giovannini, Ballacci, Bonifaci, Greco I, Pilmark, Pascutti, Pozzan, Pivatelli, Randon, La Forgia. All.: Campatelli.
Torino: Rigamonti, Brancaleoni, Padulazzi, Bearzot, Grosso, Rimbaldo, Pellis, Buhtz, Bertoloni, Bacci, Cazzaniga. All.: Frossi.
Arbitro: Orlandini di Roma.
Reti: Pivatelli 14', 31', 88' (B), Pascutti 48', 62' (B), Pozzan 77' (B), Bacci 81' (T).
Spettatori: 25.000 circa.
Note: Il Bologna scende in campo con una divisa verde con calzoncini neri. Magnifica giornata di sole, terreno in ottime condizioni, calci d'angolo 4-3 per il Torino.
Cronaca
[Tratto da La Stampa dell'8 marzo 1956]
Nel suo sforzo per ritornare al posto che gli compete, il Bologna ha realizzato contro il Torino un successo dell'identità misura di quello che aveva ottenuto domenica contro la Pro Patria. Due risultati di 6 reti a 1 nello spazio di quattro giorni, come se l'undici granata fosse da porre alla stessa altezza di quello che occupa stabilmente l'ultimo posto di classifica! Parecchie cose sono a dire sul tipo di questa seconda vittoria petroniana. Come vittoria in sé, essa è giusta e meritata: non fa una grinza. Era nell'aria, desiderata da molti o molti ha soddisfatto. Sono le sue proporzioni ad essere un po' forti: tanto forti da diminuire di qualche po' il significato del successo. Sono dovute, queste proporzioni esagerate, un po' al caso e un po' alla formazione che era scesa in campo in difesa dei colori del Torino. Un undici granata privo di Grava, Cuscela, Moltrasio, Antoniotti e Sentimenti III, non ha valore rappresentativo, nel vero senso del termine. La squadra torinese dice in modo chiaro chi è, soltanto quando si può presentare al completo. In quest'occasione una metà abbondante delle reti subite trova la sua ragione di essere in errori dei difensori. Nulla di veramente grave da parte di questi ultimi, ma un comportamento che si può definire come in una notevole facilità a cadere in errori di fronte ad attacchi veloci e sbrigliati. Considerazioni queste che non tolgono nessun merito alla bella affermazione del Bologna. La compagine emiliana ha fatto un gran passo in avanti in questi ultimi giorni. Prima di tutto ha ritrovato le sue forze morali: non va più in campo assente mentalmente dal gioco, abulico: sa quello che vuole, e fa il possibile per ottenerlo. Poi ha riacquistato vivacità, velocità, senso d'intraprendenza. Si appoggia infine sul ritorno in forma di diversi fra i suoi componenti. Bonifaci, per esempio, ha ritrovato se stesso. Il suo senso della posizione è emerso in tutto l'incontro e gli ha fatto toccare, e toccare bene, più palloni che a qualunque altro giocatore in campo. E Pivatelli è ridiventato pericoloso come uomo di punta. E l'ala destra Pascutti, un giovincello friulano voglioso di gioco quant'altri mai, ha le caratteristiche dell'opportunista guizzante. Questo per non fare che alcuni nomi. L'intera squadra ha fatto progressi, nel complesso, più morali che tecnici - perchè un vero gioco d'assieme ancora gli manca - ma non stupirebbe, collo slancio che la anima, che riacquistasse in breve anche quelle doti d'intesa e coesione che tuttora non ha. La partita ha avuto inizio alle 15,45 per permettere l'afflusso al campo degli spettatori. E il pubblico ha risposto all'invito affollando il recinto. La giornata era feriale, ma una folla simile a Bologna non si vede sovente nemmeno alla domenica. Il campo era in ordine, e la temperatura quasi primaverile. Era in tribuna la intera prima squadra della Fiorentina. Il pubblico non ha dovuto attendere molto per avere le soddisfazioni che desiderava. Il Bologna correva forte, andava su tutti i palloni, lottava in realtà per la sua esistenza. E al 14' già segnava. Pivatelli, che era andato a cercarsi lavoro sulla destra, entrava in arca, si riprendeva da una carica e, sparando di sinistro, infilava di precisione il lontano angolo basso della rete sulla destra di Rigamonti. Alla mezz'ora Pivatelli stesso raddoppiava: da circa 25 metri il petroniano piombava sulla palla e con un secco tiro infilava di assoluta precisione lo stesso angolo di prima. 2-0, e tutto naturale, vista anche la mancanza di incisività dell'attacco granata. Era alla ripresa che le reti si moltiplicavano. Al 3' e al 16' l'ala destra Pascutti, intrufolandosi dove nessuno se l'aspettava, segnava due volte in modo quasi identico: precedendo cioè gl'interventi di Rigamonti e quasi portandogli via il pallone dalle mani. Poi Pivatelli mancò un rigore, sparando a breve distanza dal portiere. Un bel passaggio trasversale di Pilmark dalla destra verso la sinistra dava modo a Pozzan di prodursi in uno spunto di velocità e di segnare la quinta rete. A una decina di minuti dal termine il Torino otteneva il punto della bandiera con Bacci che, riprendendo al volo un rinvio a candela di Greco, batteva inesorabilmente Giorcelli. La chiusura della serie veniva poco più di un paio di minuti dal termine. Un magistrale passaggio in profondità di Bonifaci lanciava Pivatelli, il quale puntava diritto dinanzi a sé, evitava l'uscita di Rigamonti e spediva nella rete sguarnita. 6-1, fin troppe, le reti. Il pubblico non ha applaudito tanto come forse avrebbe fatto se il successo fosse stato ottenuto di misura. Il troppo guasta sempre un po'.