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Bottecchia |
14/09/1958 |
h.16.00 |
PORDENONE - TALMONE TORINO 1-2 (0-2) Pordenone: Geatti, Vacca, Salvador, Mazzoleni, Longo, D'Odorico, Lugo, Ricaldone, Sacco, Sartore, Rossato. All.: Cesarini. Talmone Torino: Vieri, Grava, Farina, Bearzot, Tarabbia, Bonifaci, Armano, Arce, Virgili, Marchi, Bertoloni. All.: Allasio. Arbitro: Gambarotta di Genova. Reti: Virgili 5', 43' (T), Sacco 86' (P). Note: Nel Pordenone scendono in campo tre oriundi d’Argentina, Longo, Ricaldone e Sacco, destando perplessità in merito alla regolarità dei tesseramenti. Prima sfida assoluta tra le due formazioni. Cronaca [Tratto da La Stampa del 15 settembre 1958] La partita va considerata sotto l'aspetto del risultato e sotto quello del gioco. Il primo torna a tutto onore del Pordenone, che ha chiuso nel miglior modo una partita che era ritenuta la sua prova generale per l'ingresso nel nuovo campionato di serie C, ma non bisogna tuttavia attribuire a questo risultato, in tema di confronto di squadre, dei significati che non può avere. Il secondo non ha soddisfatto molto il pubblico il quale si attendeva forse qualcosa di meglio dal Talmone Torino e più, ancora dalla sua squadra, specialmente dopo la bella vittoria sul Verona di otto giorni prima. Le due formazioni presentavano delle novità che rendevano interessante il confronto, Il Pordenone ha fatto giocare per la prima volta i tre ragazzi italiani d'Argentina - Longo, Ricaldone e Sacco - per quanto non ancora tesserati, assumendosi presso la Lega la responsabilità della decisione, sicuro del suo buon diritto, mentre nel Talmone Torino rientravano Bearzot e Bonifaci a formare la coppia dei laterali, con lo spostamento quindi di Marchi all'attacco, nonché l'inclusione di Tarabbia a centromediano. Lo schieramento dei granata aveva un valore sperimentale con la coppia Arce-Virgili all'attacco, Marchi a far da rincalzo al gioco offensivo, Bearzot tenuto indietro a far da spalla alla difesa e Bonifaci impegnato a bilanciare il lavoro di Marchi pur senza scoprire Farina. Dei tre uomini di mezzo campo, chi è andato meno bene è stato Marchi, il quale però si è trovato spesso alquanto isolato per i troppi e non sempre giustificati spostamenti di Armano al centro, mentre Bearzot e Bonifaci hanno tenuto saldo il controllo di mezzo campo, specialmente quest'ultimo è apparso trasformato dall'ultima esibizione di Fossano, e che può essere indicato come il migliore uomo oggi della squadra. Il nuovo assestamento dell'attacco ha bisogno ancora di lavoro per acquistare continuità di ritmo e ottenere una perfetta saldatura di manovra, ma la formula è a nostro avviso quella buona e costituirà certamente la soluzione migliore del problema dell'attacco, tenuto conto degli elementi a disposizione. Sul gioco di Tarabbia sarà meglio attendere un confronto con avversari più esperti. Oggi l'atleta ha fallito solo un paio di interventi e si è dimostrato colpitore poderoso e sicuro, un vero stopper. La squadra di Cesarini è apparsa un poco al di sotto dell'attesa. Erano emozionati, i tre nuovi elementi immessi nella formazione, ma più ancora lo era tutto il complesso della squadra, che in verità non ha svolto nel primo tempo azioni di rilievo, perdendo con Sartore l'unica occasione veramente chiara e facile di segnare. Questo avveniva al 36'. Il migliore dell'attacco è stato Ricaldone, un mezzo destro che è un'autentica promessa, ma l'uomo di maggior rilievo si è dimostrato Longo, un ragazzone di diciannove anni che ricorda nella struttura, nel profilo atletico e perfino nel passo caratteristico Luisito Monti. Egli è dotato di una possente cassa toracica, non teme gl'incontri duri, dispone di una leva potente e il suo tiro di punizione, quando Cesarini gliel'avrà perfezionato, potrà diventare un castigo per i portieri. Senza dubbio il primo tempo è stato il migliore. La squadra granata è andata subito in vantaggio con un bel goal di Virgili al 6', a conclusione di un'azione Bonifaci-Marchi conclusa con un allungo in profondità che era per Virgili un allettante invito a far rivivere la sua fama di cannoniere. Il granata, infatti, non perdeva l'occasione segnando con un bel tiro diagonale dalla posizione di mezzo sinistro. Segnato il goal, la squadra granata ha mantenuto la superiorità dell'iniziativa. Le controffensive del Pordenone, animate da Ricaldone, non trovavano collaborazione adeguata negli altri attaccanti, e questo difetto ne generava un altro cioè faceva prevalentemente convergere la manovra sulla destra, lasciando spesso inoperoso, o impiegandolo male, il settore sinistro. Mentre i granata manovravano con decisione, il Pordenone appariva legato, come titubante. Al 33' su calcio d'angolo, Virgili falliva per un soffio il secondo goal deviando di testa la palla quattro dita sopra la traversa. A due minuti dalla fine, seconda rete. Manovra Bearzot-Arce e passaggio a Virgili, il quale effettuava uno mezza rovesciata da una ventina di metri, sorprendendoli portiere. Nella ripresa, le squadre non subivano mutamenti. Il Talmone Torino, un po' forse perché stanco dopo la tirata del primo tempo e un po' anche perché giudicava di poter contenere con sicurezza le reazioni dell'avversario continuando così il suo prudente rodaggio, calava il ritmo del suo gioco, mentre veniva progressivamente a galla il Pordenone, il quale vedeva spesso però bloccato il suo slancio da alcuni fuorigioco, specialmente da parte dell'estrema destra, che da sola ne subiva una mezza dozzina. La squadra era più generosa nello slancio che avveduta e pronta nella fase conclusiva, alcune azioni venivano manovrate con intelligenza e abilità, ma nel finale la precipitazione e l'imprecisione dei tiri sciupavano tutto. Poco o niente lavoro quindi per il portiere, cosicché la partita pareva avviata alla fine col risultato già acquisito, quando, al 43', avveniva il colpo di scena. Sacco eseguiva un lungo lancio, controllato da Grava che gli stava davanti. Il granata, sempre correndo verso la propria porta con l'avversario a ridosso, tardava a passare al portiere, Vieri da parte sua tardava ad uscire e quando uscì lo fece con incertezza, giungendo fino a un paio di metri dalla coppia senza che il pallone fosse ancora stato toccato. A questo punto l'urto dei tre si risolse a beneficio dell'attaccante, che riuscì a toccare la palla, mentre Vieri scivolava e finiva a terra. Uscita dal gruppo, la sfera trotterellava verso la rete. Tutto sommato, nient'altro che una grossa papera della difesa. Come dicevamo all'inizio, le considerazioni sulla squadra vanno oltre il risultato e non sarebbero state diverse anche se la partita si fosse chiusa con l'esito del primo tempo. Il Talmone Torino è apparso in netto miglioramento, avviato sul binario buono. La sua prova è stata positiva, la squadra gradatamente si ritrova e migliorerà certamente ancora. Il Pordenone è una squadra che, se saprà mantenere la sua spavalda e ammirevole foga, potrà fare del cammino nel suo campionato, a patto però che: davanti al goal sappia vedere più chiaro di quanto non vi sia riuscito ieri. |
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