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| Comunale di Firenze |
| 19/06/1960 |
| h.21.30 |
| FIORENTINA - TORINO 5-3 (5-3) Fiorentina: Sarti, Malatrasi, Robotti, Chiappella, Orzan, Segato, Hamrin, Gratton, Montuori, Azzali, Petris. All.: Carniglia. Torino: Vieri, Scesa, Cancian, Bonifaci, Lancioni, Ferrini, Gualtieri, Mazzero, Virgili, Ferrario, Crippa. All.: Ellena. Arbitro: Righi di Milano. Reti: Montuori 11' (F), Petris 13', 31', 40' (F), Gratton 18' (F), Gualtieri 19' (T), Virgili 25' (T), Ferrario 30' (F). Spettatori: 15.000 circa di cui 12.500 paganti per un incasso di 6.400.000 lire. Cronaca [Tratto da La Stampa del 20 giugno 1960] E' stato, per il Torino, come un bel bagno, un grande tuffo nell'ambiente in cui esso dovrà immettersi nel corso della stagione prossima. Un tuffo dal quale la squadra è uscita tutt'altro che male, perché essa ha tenuto testa senza alcun timore reverenziale a quella Fiorentina che ha terminato subito dietro alla Juventus nella classifica della nostra massima categoria. Ed ha impresso all'incontro un tono che l'ha resa simpatica e gradita al pubblico; otto reti si sono viste - 5 da una parte e 3 dall'altra - nello spazio di circa mezz'ora del primo tempo. Pareva che piovessero palloni in rete. Poca o nessuna riserva per quanto riguarda il gioco di difesa: aperto sguinzagliamento, viceversa, per quanto riguarda le azioni di attacco. Come dovrebbe sempre avvenire. Attacchi l'una squadra ed attacchi l'altra: poi, alla fine, si trarranno le somme su chi ha attaccato meglio e più efficacemente. L'incontro ha avuto inizio alle 21,30. Il grosso pubblico non si era disturbato per la prova. Ed ha avuto torto, questa volta. Erano presenti, sì e no, 15 mila persone. E questa seconda semifinale della Coppa Italia è stata molto più interessante della prima, quella disputatasi la sera innanzi fra la Juventus e la Lazio. Qui almeno vi è stata una battaglia aperta, vivace, schietta, con le conseguenze di una rete, o quasi rete, o pericolo di una rete, ogni volta che una delle due prime linee si portava decisamente in avanti. Piacciono al pubblico, le molte reti: la divertono, pare che lo ripaghino dei soldi che spende. E in questa occasione il prezzo del biglietto ha trovato un degno spettacolo. Specialmente per la bella prestazione del primo tempo. Si pensi. Nei primi 10 minuti, il gioco era stato subito veloce e spigliato, con attacchi a fondo, e col bersaglio che veniva sfiorato più e più volte da una parte e dall'altra. Poi, al 10', la prima rete. Una offensiva della Fiorentina che parte dalla sinistra e si distende verso la destra. Quando pare che il pericolo per i granata sia svanito, un tocco di Hamrin dal centro verso la destra mette in possesso della palla Montuori, che arriva in corsa. Tiro da pochi passi e rete, 1-0. Passano due minuti e l'azione si ripete, in direzione contraria alla prima volta: dalla destra verso la sinistra, ora. Arriva Petris e segna: 2-0. Si va avanti per altri tre minuti, ed è la volta di Gratton di concludere una bella azione, con un tiro diretto: fa 3-0. Pare che i granata debbano venire schiacciati sotto ad una valanga di palloni in rete. Invece i torinesi si riprendono come se nulla fosse. E subito diminuiscono la distanza a mezzo dell'ala destra Gualtieri con un tiro trasversale. Poi la difesa fiorentina trova modo di ingarbugliarsi in modo madornale, e Gualtieri manca la più bella delle occasioni a porta vuota. Ma dopo pochi attimi è Virgili a compensare. Il centravanti del Torino si impegna a fondo: ha delle ragioni particolari per fare una buona figura davanti a quello che era il suo pubblico di una volta. Ed ecco che al 25' egli fa quel che non ha mai fatto, segna di testa. Fa 3-2. E due minuti dopo, il suo esempio è seguito da Ferrario, che realizza il pareggio. E' un risultato insperato per i granata. Ma dura poco. Al 31' e al 33' Petris, imbeccato da Hamrin, riporta con un doppietto la sua squadra in vantaggio. E il Torino, prima del riposo, trova modo di mancare ancora un paio di occasioni. Un primo tempo come raramente se ne vedono. Cinque reti dei viola, e fra esse nemmeno una di quel gran marcatore che è Hamrin. Il secondo tempo è stato vivace e veloce come il primo. Solo, la incisività delle due unità, forse per una maggiore prudenza delle due estreme, è diminuita. Molte occasioni, ma più nessuna rete. Al fischio di chiusura dell'incontro, mentre gli undici granata, che pure avevano ben figurato, scuotevano il capo rassegnati, i giocatori viola correvano su Carniglia, l'allenatore che i dirigenti hanno licenziato dalla Fiorentina, lo circondavano, lo abbracciavano, lo ringraziavano. Era una messa a punto doverosa da parte di chi sul campo corre lavora e fatica. I giocatori italiani sono - almeno in questo caso lo sono stati - molto migliori di coloro che li dirigono. Almeno sono stati più comprensivi. Hanno dimostrato, davanti al pubblico, che non aderiscono alla pratica di trattare gli uomini come dei limoni spremuti. |
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