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Appiani |
06/11/1960 |
h.14.30 |
PADOVA - TORINO 5-1 (4-0) Padova: Pin, Blason, Cervato, Celio, Azzini, Scagnellato, Tortul, Rosa, Milani, Bacci, Crippa D. All.: Rocco. Torino: Soldan, Scesa, Lessi, Bearzot, Lancioni, Ferrini, Danova, Mazzero, Traspedini, Cella, Crippa C. All.: Santos. Arbitro: Gambarotta di Genova. Reti: Tortul 7', 57' (P), Milani 22', 27' (P), Celio 35' (P), Mazzero 77' rig. (T). Spettatori: 16.000 circa. Note: Giornata tiepida in un luminoso pomeriggio di sole, terreno in perfette condizioni sebbene un po' sdrucciolevole, angoli 4-0 per il Padova. Ammonito Ferrini per proteste. Cronaca [Tratto da La Stampa del 7 novembre 1960] La sconfitta del Torino a Padova (1-5) è senza dubbio molto severa e sarebbe pertanto assurdo cercare attenuanti. Sarebbe tuttavia ingiusto far risalire l'intera colpa al portiere Soldan. Negli ambienti della squadra torinese, dopo questo risultato, c'è una tendenza quasi generale a scaricare le responsabilità sulle spalle dell'anziano difensore. Si vuol cercare qualche attenuante che possa, almeno in parte, minimizzare altre situazioni che sono invece altrettanto serie. Possiamo essere d'accordo che il Soldan visto a Padova non sia stato il solito sicuro portiere di qualche settimana fa, ma non dimentichiamo che è stato ammalato fino a ieri, e che è sceso in campo con un raffreddore che avrebbe costretto qualsiasi altro a letto. Soldan è rimasto al suo posto proprio perché non c'era nessun altro. Non ha giocato bene, ma gli altri che hanno fatto di buono per evitare il disastro? Poco o nulla i due terzini, assolutamente in giornata no Lancioni, pesante più del solito il pur bravo Bearzot, volenterosi ma senza molte idea Ferrini e Cella, a cui erano stati affidati i compiti di controllare il centro campo. Ed appunto in questo settore nascevano le azioni pericolose dei veneti, e buon per i torinesi che Rosa, rientrante dopo venti giorni di inattività, e Bacci (l'ex granata ed ex milanista, dopo mesi e mesi di riserva è stato richiamato in prima squadra) hanno incontrato una giornata negativa. Se no i guai potevano anche essere maggiori, perché gli altri veneti correvano sul serio, manovravano con lunghi rilanci e cercavano di concludere con improvvisi tiri a rete. Questo strano Padova di Nereo Rocco! Ha adottato il catenaccio non curandosi del risultato dal primo all'ultimo minuto un modulo di gioco che pare fatto apposta per i Blason, per gli Scagnellato, gli Azzini, i Celio. Gente rude e decisa. Cosa potevano fare Traspedini. Crippa e Danova, rimasti isolati e soli all'attacco? Ben poco. Se anziché di calcio si fosse trattato di boxe, l'arbitro avrebbe sospeso il combattimento: non sono ammessi incontri fra pesi piuma e pesi massimi. La legge del foot-ball è però diversa e la differenza di costituzione fisica non regge neppure come attenuante. Bloccato l'attacco granata dai colossi della retroguardia padovana - alcuni accenni iniziali dei torinesi sono stati abbastanza buoni -, i veneti hanno preso il sopravvento con facilità: al 7' Tortul. servito da Milani, ha abilmente superato Lancioni e con un tiro preciso e anche fortunato ha sorpreso Soldan in contropiede; al 22' Milani si liberava con eleganza di Bearzot e di Scesa e realizzava il secondo goal; al 35' Celio sfruttava abilmente un'azione Rosa-Crippa; al 42' Milani portava a quattro i goals padovani con un tiro improvviso. Nella ripresa, al 12', nuova rete di Tortul, segnata su respinta difettosa di Soldan, e finalmente, al 32', goal di Mazzero su rigore per fallo di mano di Cervato. Tutto facile, troppo facile perché si possa parlare di un Padova in gran forma, ed è per questo che non è possibile approvare le critiche troppo severe su Soldan udite negli spogliatoi a fine partita. Il portiere ha le sue colpe, e forse l'intera squadra ha risentito delle deficienze palesate in un posto così delicato, ma quante volte i veneti sono giunti in zona di tiro? Ogni qual volta lo hanno voluto. E se il risultato è rimasto bloccato in quel 1 a 5, lo si deve al fatto che i padroni di casa nella ripresa hanno notevolmente e volutamente rallentato il ritmo. Uomini liberi nei punti giusti per tentare l'azione conclusiva. Questo elogio per i giocatori padovani è un appunto grave agli uomini di difesa del Torino. Nella squadra granata si è notevolmente sentita l'assenza di Balleri; è mancato con lui l'appoggio a Lancioni, compito a cui Ferrini non è adatto e Cella meno ancora. Questi due giovani hanno giocato benino per tocchi, per mole di lavoro, per volontà; ma il loro apporto al rendimento dei settori di copertura è stato piuttosto scarso e non hanno fatto neppure molto per i loro compagni dell'attacco. Non diciamo questo per cercare una attenuante al grave risultato, non vorremmo però che le accuse al portiere distogliessero le attenzioni dei tecnici dagli errori commessi anche dagli altri. Chiacchiere dopo partita sulla porta degli spogliatoi. Il presidente Morando ha detto testualmente: ''Soldan oggi non era lui. Domenica verrà sul nostro campo la Juventus e per fortuna potremo disporre di Vieri, che termina il periodo di squalifica sabato. Giocherà Vieri in porta e non è detto che non ci debba essere ancora un'altra grossa novità''. Inutile insistere per avere altre precisazioni. Morando ha eluso ogni tentativo dicendo che per il momento non poteva aggiungere nulla a quanto aveva dichiarato. Si tratta dell'acquisto di un attaccante, uno che non abbia giocato ieri in campionato, come vuole il regolamento. Chi sarà? A giorni la risposta all'interessante interrogativo. |
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