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San Siro
04/12/1960
h.14.30
MILAN - TORINO 2-0 (1-0)
Milan
: Ghezzi, Maldini, Trebbi, David, Salvadore, Trapattoni, Vernazza, Liedholm, Altafini, Rivera, Ronzon. All.: Todeschini e Viani.
Torino: Vieri, Scesa, Buzzacchera, Bearzot, Lancioni, Invernizzi, Danova, Cella, Traspedini, Ferrini, Crippa. All.: Santos.
Arbitro: Di Tonno di Lecce.
Reti: Rivera 32', Altafini 73'.
Spettatori: 25.444, di cui 14.944 abbonati e 10.500 paganti per un incasso di 10.700.000 lire di incasso.
Note: Terreno buono, cielo coperto, feddo intenso, calci d'angolo 4-3 per il Torino, ammoniti Altafini e Vieri. Il granata Scesa, colpito duro, dopo essere stato fuori dal campo a farsi curare tra il 54' e il 58', una volta rientrato in campo é rimasto all'ala sino al secondo gol del Milan, salvo poi dare forfeit. Il Torino ha quindi disputato gli ultimi 17' minuti in inferioritá numerica.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 5 dicembre 1960]
Fischio di inizio, discesa di Liedholm che da pochi passi manda a lato. Neppure una occasione così promettente ha convinto i milanisti ad aprirsi in un gioco offensivo. Il Torino è una squadra composta di giovani che devono ancora affermarsi - salvo quel piccolo asso che è già Ferrini - e di anziani decisi a lottare con tutte le loro energie, non è comunque uno squadrone, almeno per ora. Ieri per di più mancava di Tomeazzi ed aveva Traspedini fuori forma. Contro un simile avversario il Milan non può comportarsi come un Padova, sia pure in edizione di lusso, con tanto di Maldini difensore volante e di mezz'ala arretrata. Ad un Milan, cui non mancano i calciatori di classe da Ghezzi a Vernazza e dove i giovani, da Rivera a Trapattoni e Salvadore, nonno già toccato quotazioni altissime di rendimento, è giusto chiedere molto di più. La sicurezza difensiva sta bene, ma il calcio dovrebbe offrire anche uno spettacolo e francamente questo è mancato, perfino nel secondo tempo allorché lo sfortunato Torino è rimasto praticamente in dieci per una botta toccata al terzino Scesa. Così la vittoria dei rossoneri - vittoria meritata nel complesso è apparsa opaca, come se su di essa fosse calata un po' della nebbia che in questi giorni delizia la Valle Padana. Discorso diverso per il Torino che ha attaccato abbastanza, mentre si aspettava di doversi principalmente difendere, che ha colpito un palo con Crippa ed è stato battuto da due reti, l'uno strana, l'altra viziata da un mani o per meglio dire da un sbraccio dell'autore. Visto l'andamento del gioco è comprensibile - se non giustificabile - che i nervi siano saltati anche ad uno dei suoi dirigenti più calmi, a Morando. La partita ha avuto infatti la coda di un incidente, di cui diremo, tra l'esponente della società granata e l'arbitro. Il disappunto per l'insuccesso in contrasto col comportamento meramente buono di Buzzacchera (sempre in crescendo questo giovane terzino), di Vieri, Ferrini (che però appare talvolta stanco) e della mediana d'esperienza Bearzot-Lancioni-Invernizzi, ha creato il nervosismo negli accompagnatori granata. La cronaca può spiegarne l'origine. Passato il rischio dell'offensiva, Liedholm le sue squadre si sono raccolte nelle rispettive aree, i milanesi accanto a Maldini-Salvadore, cui talvolta dava un aiuto lo stesso Liedholm, i granata puntando su Invernizzi piazzato alle spalle di Lancini, su Ferrini mediano-regista e su Bearzot attento a controllare Rivera. Poiché gli attacchi erano affidati alle offensive individuali in contropiede è logico che Altafini e Vernazza risultassero più pericolosi di Traspedini o Danova. I torinesi inoltre insistevano nel gioco stretto e questo diminuiva la loro pericolosità. Il primo goal è venuto al 31' ed e stato per metà bellissimo e per metà fortuito. Rivera, scattato su lancio di Altafini, aveva scartato Vieri, restando però sbilanciato dall'urto. Alle spalle del portiere uscito precipitosamente si erano portati Buzzacchera e Invernizzi, ma il terzino, ingannato, dallo scivolone dell'attaccante, non respingeva bene la sfera che dopo un paio di rimbalzi tornava sui piedi di Rivera. L'ex alessandrino pur trovandosi in un attimo di equilibrio precario riusciva ancora a toccare in rete. Bravissimo, il ragazzo, ma anche fortunato. Traspedini avrebbe potuto pareggiare al 39' su cross di Danova ma indugiava troppo; in compenso al 44' Vernazza con un fortissimo tiro se la prendeva con i fotografi posti accanto alla rete di Vieri, sbagliando la mira in modo netto. Al f della ripresa un traversone di Crippa veniva deviato da Ghezzi sul palo, né le disavventure del Torino erano finite. Decimo minuto: Maldini, un giocatore per abitudine corretto, tenta un'avanzata. Scesa lo affronta e nel duello i tacchetti del milanista finiscono involontariamente sul ginocchio del torinese. Scesa per il resto dell'incontro non fece che una comparsa e Bearzot dovrà retrocedere a terzino. Undicesimo: Vieri e Altafini litigano a base di spinte e ginocchiate. Il milanista viene ammonito. E' questo il prologo di un gesto poco sportivo del numero 9 rossonero. Venticinquesimo: Altafini serve Ronzon che calcia a lato (questa volta è andata bene al Torino). Ventottesimo: Ronzon ricambia la cortesia ad Altafini, il centroavanti ferma la palla col petto e con il braccio, poi mette elegantemente a segno da pochi possi. Vano reclamare dei granata, che invocano anche la testimonianza del guardialinee. Intanto il bollente Altafini dà un colpetto sulla spalla di Vieri tanto per essere ben sicuro che il portiere lo guardi e ripetutamente gli fa con l'avambraccio un ben noto e volgare gesto di scherno. E' bravissimo con i piedi, Altafini, ma in quanto alle braccia è meglio si scordi di averle, se vuol evitare atteggiamenti poco sportivi, (Sia detto per inciso, che cosa mai capiterebbe a Sivori se osasse commettere una scorrettezza del genere). Va aggiunto, ad onore dei milanesi, che gli spettatori sono rimasti piuttosto perplessi per l'accaduto. Sul due a zero, comunque termina ogni incertezza. Ci ancora un bel colpo di testa di Lancioni con pronta risposta di Ghezzi, poi la parola - ahimè tocca al reggente granata. Il caso vuole che Morando nell'uscire dal campo si trovi accanto all'arbitro: ''Bel modo di dirigere una gara - gli dice. - Si vergogni''. Di Tonno lì per lì non riconosce il suo interlocutore, ma poi si fa accompagnare da un brigadiere di P. B. negli spogliatoi del Torino. Segna attentamente nome e cognome del suo critico. Il reggente granata rischia, così, per questo suo nervosismo verbale una sospensione da parte detta Lega). Poco dopo, per intervento del sempre prezioso segretario Giusti e dello sportivo dirigente milanese Spadaccini l'esponente del Torino ha avuto una spiegazione col direttore di gara. Di Tonno, ha stretto la mano a Morando. Sul piano umano considera chiuso l'incidente. Però ha aggiunto: ''Le frasi dette sono state registrate sul mio notes''. Si vedrà alle prossima seduta della commissione giudicante quale frase sia stata trasferita sul rapportò arbitrale e come essa sia stata presentata. Verso i calciatori granata gli arbitri non hanno dimostrato finora molte indulgente: vi sarà comprensione per il loro reggente?