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Della Vittoria |
05/03/1961 |
h.15.00 |
BARI - TORINO 1-0 (1-0) Bari: Magnanini, Baccari, Romano, Macchi, Seghedoni, Mazzoni, Catalano, Tagnin, Erba, Rossano, Cicogna. All.: Carniglia. Torino: Vieri, Scesa, Buzzacchera, Bearzot, Lancioni, Invernizzi, Cella, Mazzero, Tomeazzi, Ferrini, Crippa. All.: Santos. Arbitro: Jonni di Macerata. Reti: Tagnin 14'. Spettatori: 18.000 circa. Note: Cella ha sostituito Vieri in porta dopo la sua espulsione. Nel secondo tempo Cella ha parato un calcio di rigore a Erba. Calci d'angolo 5-5, ammoniti Romano, Rossano e Vieri. Giornata di sole con leggero vento di tramontana. Cronaca [Tratto da La Stampa del 6 marzo 1961] E' stata una sconfitta immeritata, e lo si può affermare senza, timore di falsare il giudizio della partita. Il gol del Bari è maturato in una azione nettamente in fuorigioco prima segnalato e poi rimangiato dal guardialinee quando Jonni ha convalidato il punto. Inoltre il Torino è stato costretto a giocare per trentasette minuti della ripresa con soli dieci uomini per l'avvenuta espulsione di Vieri dopo uno scontro con Mazzoni, di cui diremo più avanti. In conclusione, un gol la cui convalida è stata un errore e una espulsione, in seguita alla quale il Torino si è travato praticamente nell'impossibilità di reagire in modo efficace. Eppure è stato propria in questo secondo perìodo che la squadra granata si è riscossa, sfiorando in più occasioni il pareggio elle ha mancato con Tomeazzi da sette od otto metri a sette minuti dalla fine. L'offensiva del Torino ha addirittura sconvolto nella ripresa la squadra barese, la quale ha dovuto subire quasi ininterrottamente la superiorità degli ospiti, tanto che dal momento in cui Cella ha preso il posto di Vieri, due soli tiri sono stati diretti contro la sua porta, il primo respinto da Scesa e il secondo finito sulla traversa. Il pubblico fischiava la propria squadra che non riusciva più ad azzeccare un tiro. Aggiungasi che nell'episodio dell'espulsione il Bari beneficiava, anche di un rigore che Mazzoni tirava e Cella parava con un tuffo a mezzo metro dalla porta. Inutile prodezza. Il risultato doveva restare ancorato a quell'unico gol che con un giudizio più attento l'arbitro avrebbe dovuto annullare. E' stata, per il Torino una giornata nera, tutto è andato di traverso, non gli è rimasta che la consolazione di essere stato battuto immeritatamente, che è una consolazione magra. Nell'arrembaggio degli ultimi minuti i granata ottenevano tre calci d'angolo consecutivi, l'ultimo dei quali, negato dal guardialinee, era invece concesso dall'arbitro, il quale però fischiava la fine prima ancora che venisse tirato. L'orologio scandiva il quarantacinquesimo minuto. Se ne erano persi almeno due nell'episodio dell'espulsione, ma l'arbitro non credette di tenerne conto. Anche questo va messo nel conta delle, disgrazie del Torino. Si prevedeva che il Bari avrebbe effettuato una offensiva a fondo subito all'inizio delta partita e così difatti è stato. Per circa un quarto d'ora la difesa, granata ha dovuto sostenere un assalto quasi senza respira, Cella e Crippa si erano fin dalle prime battute scambiati di posto e si erano spostati con essi anche i due terzini avversari. L'offensiva trovava lo spiraglio desiderato al 5° minuto. Invernizzi effettuava una rimessa laterale che veniva raccolta, da Lancioni, il quale cercava a sua volta di lanciare l'attaccante intercettava Seghedoni che dava subito a Cicogna. L'azione si svolgeva a questo punto qualche metro prima della linea di metà campo, sulla sinistra dell'attacco barese. Cicogna faceva partire un lungo traversone in profondità diretto a Tagnin che si trovava al centro. La posizione di Tagnin era in netto fuori gioco, Ferrini, che si trovava alle sue spalle, cercava di raggiungerlo e difatti riusciva ad affiancarlo, mentre Vieri, uscito a cinque o sei metri dai pali, non si muoveva e attendeva il fischio del fuorigioco. Il guardialinee segnalò alzando la bandiera l'irregolarità dell'azione, l'arbitro non fischiò e Tagnin, proseguendo nella sua corsa, colpiva di testa la palla deviandola nella rete. Vieri, troppo fuori dal pali, tendeva le braccia, per deviare in angolo, ma si trovava troppo sotto misura per poter raggiungere la traiettoria della palla. Se, malgrado tutto, fosse rimasto al suo posto il gol sarebbe stato evitato. Il gioco riprese con questa grossa ipoteca del Bari sulla vittoria e riprese anche l'offensiva contro la difesa granata, che superò momenti di grande pericolo cercando con allunghi di dar vita ad azioni di contropiede, che non riuscivano per altro a. concretizzarsi per le sfasature e il disorientamento della squadra che faticava a trovare il suo giusto ritmo. Poi gradatamente il lavoro del Torino si fece meno convulso e un certo equilibrio di gioco tendeva a stabilirsi pur restando più pericolosi gli attacchi baresi poggianti su uomini scatenati come Cicogna, Catalano, ecc. manovrati nei rilanci dal miglior uomo delle due squadre, il grande ed efficacissimo Tagnin, vera macchina di giuoco. Al 38', dopo una rimessa laterale di Ferrini, Tomeazzi centrava dalla, sinistra, un pallone basso che Crippa raccoglieva al limite dell'area di rigore, scartava quindi un avversario e tirava basso in porta. Sorpreso dall'azione, Magnanini parava in tuffo, poi si lasciava sfuggire la palla ma poteva recuperarla un attimo prima che vi piombasse sopra Crippa. Una bella occasione sfumata. A due minuti dalla fine del primo tempo il Torino otteneva il suo primo calcio d'angolo. La ripresa si iniziava ancora con attacchi baresi, ma presto la partita giungeva al suo episodio culminante. Al 7' i locali battevano un calcio d'angolo che provocava una mischio furiosa davanti alla porta granata. Mazzoni si precipitava su Vieri in uscita e lo colpiva, crediamo involontariamente, con un calcio al ginocchio. Vieri, dolorante, reagiva scostando violentemente Mazzoni, il quale perdeva l'equilibrio e cadeva a terra restandovi. La palla era già stata, allontanata, ma l'arbitro coglieva il fallo di Vieri ed espelleva il portiere decretando nello stesso tempo il rigore. Interrogato più tardi negli spogliatoi, Mazzoni non in grandina certo l'episodio: ''Mi sono trovato a contatto con Vieri lanciato in piena corsa e può darsi che l'abbia colpito Vieri mi allungava la mano sulla guancia colpendomi al volto con uno schiaffo. Io perdetti l'equilibrio e caddi a terra ed a terra rimasi perché nell'area, di rigore non ci si rialza. Per me, un episodio qualunque, tanto che dissi a Vieri: ma che fai? Non immaginavo né l'espulsione, né tanto meno il rigore''. A sua volta Vieri insisteva nella sua versione che di schiaffo non si trattava, ma di un istintivo gesto con le braccia per allontanare l'avversario che gli era piombato scorrettamente addosso. In tutto questo episodio risolto con una severità, a nostro giudizio, eccessiva, l'arbitro aveva completamente trascurato la carica di Mazzoni contro il portiere, il quale aveva pure il diritto di essere difeso dall'arbitro. Ci è parso, insomma, che Jonni sia venuto meno al suo dovere da una parte e abbia aggravato dall'altra la situazione di Vieri, lasciato senza difesa nella suo area contro gli avversari scatenati. Ciò non giustifica la reazione del portiere torinese, ma avrebbe dovuto almeno renderne più umana la valutazione. Mentre Vieri usciva zoppicante, Cella cambiava maglia e si apprestava a parare il rigore che Mazzoni era già pronto a tirare. Fortunatamente il tiro era maldestro, in palla colpita male perdeva velocità e Cella poteva gettarsi in tuffo e stringerla al petto. Ma nacque da questo episodio la riscossa del Torino. E' stata una riscossa veemente, che ha sorpreso il Bari convinto ormai che il più era fatto. All'attacco avanzava anche Bearzot: un suo centro veniva raccolto da Crippa che poi tardava nella conclusione. Al 14' una fucilata di Tomeazzi costringeva Magnanini a salvarsi in corner. L'offensiva continuava. Un tiro da venti metri di Crippa ingannava il portiere, ma era respinto dalla traversa. Poi un'offensiva pericolosa degli avversari: Cella appariva già battuto da un tiro di Catalano, ma sulla linea bianca salvava Scesa. Poco dopo un tiro senza pretese di Rossano, parato agevolmente dall'improvvisato portiere. Mentre il Torino acquistava sempre più vigore e slancio, gli avanti baresi non riuscivano più che ad abbozzare qualche passaggio, preceduti sempre dai difensori granata. Ma ecco al 37' un lungo tiro di Catalano respinto dalla traversa: è stata una delle due azioni pericolose dei locali da noi segnalate all'inizio di queste note. La risposta del Torino venne un minuto dopo e avrebbe potuto essere, una risposta decisiva. Un allungo di Scesa, che doveva sempre districarsi dalle scorrettezze di Rossano che veniva anche ammonito, lanciava. Tomeazzi, il quale sbucava alle spalle dei terzini, non più di sette od otto metri da Magnanini. Può darsi che l'emozione di avere nei piedi la palla del pareggio abbia tradito Tomeazzi, il quale tirò proprio sul portiere in uscita. Magnanini si accartocciò stringendo fra le braccia la palla e salvò la vittoria per la sua squadra. Quello che ha fatto in tutto questo periodo il Torino in formazione menomata è stato addirittura sorprendente. La folla, fischiava i suoi giocatori che non riuscivano più ad imbastire una qualunque azione. Bearzot prima di ogni altro, poi Scesa, Lancioni, Invernizzi, Buzzacchera, Ferrini, Crippa e Tomeazzi furono i protagonisti di una lotta che fatalmente era destinata a fallire, ma che esaltava però la loro fierezza di atleti. Tutto fu vano. All'ultimo minuto, come abbiamo detto, furono battuti due calci d'angolo contro il Bari e il terzo venne offerto e ritirato. L'arbitro allargò le braccia: ''Tutto finito''. Disse ai giocatori. ''Il tempo e scaduto proprio in questo momento''. Non c'era che da chinare la testa. |
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