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Rigamonti
16/04/1961
h.15.30
LECCO - TORINO 2-1 (1-1)
Lecco
: Bruschini, Facca, Tettamanti, Gotti, Sacchi, Duzioni, Savioni, Arienti, Bonacchi, Abbadie, Gilardoni. All.: Piccioli.
Torino: Vieri, scesa, Buzzacchera, Bearzot, Lancioni, Cella, Danova, Locatelli, Ferrario, Ferrini, Crippa. All.: Santos.
Arbitro: Lo Bello di Siracusa.
Reti: Bonacchi 16' (L), Ferrario 43' (T), Abbadie 55' (L).
Spettatori: 12.000 circa.
Note: Giornata nuvolosa, terreno sdrucciolevole.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 17 aprile 1961]
Dopo la bella prova di Firenze (il pareggio venne considerato premio minimo al gioco dei granata) e dopo l'1 a, 1 con il Milan, nessuno certamente s'aspettava una partita tanto scialba da parte dei ragazzi torinesi. Invece a Lecco abbiamo visto una squadra sfuocata, senza impostazione tattica, con giocatori incapaci di un solo colpo d'estro: una difesa che si arroccava nel breve spazio di un fazzoletto per lasciare ampi corridoi vuoti, ed un attacco che non può essere definito tale perché non ha creato neppure una sola manovra offensiva. Per questo la vittoria del Lecco 2 a l deve essere considerata giusta, senza eccezione alcuna, perché nulla è successo che possa essere accampato come attenuante al non gioco dei granata sconfitti. Che è successo al Torino di tanto importante da determinare un così sensibile mutamento in peggio? La domanda è destinata a rimanere senza risposta, perché gli uomini scesi in campo sono gli stessi di domenica scorsa, e pur ammettendo che non sia stata felice l'idea di Santos di includere Ferrario al centro dell'attacco, non si può certamente sostenere che sia stato proprio Ferrario (autore fra l'altro del goal torinese) a favorire il crollo del complesso. Forse una giornata cattiva, di troppi atleti, forse un diffuso nervosismo, forse l'importanza della posta in palio. Sono tutte ipotesi comunque, congetture che si cercano dopo per trovare una ragione logica a fatti che purtroppo solo successi. E questi fatti ormai sono noti. Si è giocato in condizioni ambientali buone, terreno asciutto, cielo coperto ed una leggera brezza che rinfrescava la temperatura. Il campo del Lecco è piuttosto piccolo. Magnifica la posizione, a ridosso dei monti che degradano sul lago, tra una folta vegetazione di alberi vestiti del verde tenero di primavera. Uno scenario da fiaba, ma lo spettacolo tecnico era ben diverso. I lariani, che avevano ricuperato all'ultimo momento Bonacchi, attaccavano subito creando difficoltà ai difensori piemontesi. Qualche calcio d'angolo, poi al quarto d'ora un fallo, di Lancioni su Bonacchi veniva punito dall'arbitro Lo Bello con un calcio di prima qualche metro fuori dell'area. Tirava Savioni, la palla passava sulla barriera granata, Cella e Bearzot (che erano in posizione giusta) avevano un attimo di esitazione, Vieri non usciva di porta, e Bonacchi liberissimo deviava di testa la sfera nell'angolo basso della rete: 1 a 0 per 11 Lecco al 16', un goal che coronava la superiorità se non tecnica certamente territoriale dei padroni di casa. La reazione dei granata è stata scarsa; non mutava il dispositivo tattico in campo, ed i lariani ottenevano ancora due calci d'angolo. Il primo tiro in porta del Torino si registrava soltanto al 34', ed era effettuato da Locatelli su azione isolata: la palla sorvolava la traversa. Veniva comunque l'effimero pareggio al 43': azione isolata di Danova, due avversari superati, e proprio mentre l'ala stava per dare il tocco finale, subentrava d'autorità Ferrario che deviava in goal: 1 a 1. Rinverdivano le speranze dei numerosi sostenitori granata venuti a Lecco con torpedoni e macchine. Purtroppo la realtà doveva farsi scottante e sconcertante fin dai primi minuti della ripresa: i lombardi cominciavano un vero assalto alla porta del Torino intessendo azioni su azioni, a cui i granata non potevano contrapporre proprio nulla. Era questione di ritmo, di corsa, era l'impegno di tutti i lariani mentre sul campo opposto alcuni cominciavano ad accusare la fatica e le idee di conseguenza si annebbiavano. Vieri ha corso un grosso pericolo al 9' su incursione di Abbadie (sempre lucido il sudamericano), ed al 10' doveva capitolare su manovra susseguente a calcio d'angolo: tiro di Savioni, girata di Guardoni, è proprio mentre il portiere torinese stava effettuando la parata - non difficile per la verità interveniva Abbadia che deviava stranamente ih rete: 2 a i. Per il Torino ricominciava la.. corsa ad inseguimento, ma era chiaro a tutti che i granata non potevano raggiungere l'obiettivo. C'era troppa differenza nel gioco delle due squadre. Lasciamo pure a parte la tecnica, ma il divario riguardava la decisione, la velocità, la grinta. I piemontesi hanno avuto una sola occasione: a pochi minuti dalla fine l'arbitro puniva con un calcio a due in area il portiere Ferrario che, caricato da Lancioni (era andato all'attacco anche il difensore per tentare di raddrizzare le sorti del match), aveva, trattenuto la palla. Il tiro di Ferrario.. raggiungeva i popolari tra i fischi della folla. Così è finita questa partita che ha lasciato delusi i tifosi granata, mentre ha rilanciato il Lecco, che ha raggiunto il Torino in classifica (punti 22). Il racconto degli episodi chiave dell'incontro non ci esime purtroppo dal giudicare le due squadre. Il Lecco ha ottenuto questa importante vittoria grazie al ritmo, alla decisione; la classe (nel senso vero della parola) non abbonda nelle file lariane; c'è Abbadie che sta dimostrando le sue grandi possibilità, ma per il resto poco o nulla. Ma non si dimentichi che sono gli stessi uomini dello scorso anno, quando la compagine militava in serie B. Il discorso sul Torino deve per necessità essere ben diverso. Qui non mancano atleti, di buone possibilità tecniche, ma forse qualcuno dei migliori accusa il peso di un tremendo campionato. Bisogna convenire che è difficile lottare ogni domenica a denti stretti per strappare in qualche modo un punto per, la classifica; è impresa questa che logora i nervi e di conseguenza affatica i muscoli. Sarebbe necessario un logico avvicendamento. Ma Santos ha a disposizione gli uomini per operare queste sostituzioni? Il problema sta nelle riserve, ed è un problema veramente preoccupante, perché con la sconfitta di Lecco la squadra è stata riassorbita dal gruppo delle pericolanti, e la lotta si farà d'ora innanzi sempre più aspra: Napoli punti 23, Torino, Bari e Lecco punti 22 Udinese punti 21. Da questo lotto dovranno uscire i nomi delle due squadre che faranno compagnia alla Lazio nel triste viaggio per la serie B. Un pronostico non è possibile. C'è da sperare soltanto che la brutta partita disputata a Lecco dai granata rimanga un episodio isolato. Ha assistito all'incontro anche il reggente del sodalizio, rientrato in aereo da Londra dove aveva visto all'opera la nazionale inglese contro la rappresentativa di Scozia. Il comm. Morando ha detto poco della sua trasferta in Inghilterra: ''A Cambridge studia mia figlia, e sono andato a trovarla''. ''Viaggio per esclusivi motivi di famigliari''. ''Veramente ho visto anche la partita. Ho ammirato Baynes e Greaves, mi è piaciuto meno Charlton''. ''Lo ha deluso proprio quello che dovrebbe venire al Torino''. Andiamo piano. Gli inglesi hanno abolito i ''massimi'' di paga ai calciatori, e questi preferiscono tutti restare a casa, dove ora guadagnano quasi quanto guadagnerebbero da noi. Ritengo pertanto molto difficile il mercato inglese. Del resto posso assicurare che io non ho trattato nessun giocatore per il Torino. ''Con il Manchester abbiamo invece combinato anche nei particolari la partita amichevole che la squadra britannica disputerà contro di noi in maggio a Torino''. Altro non ha voluto dire il comm. Morando. Si è preso Santos sotto braccio, e con lui ha parlato della partita di Lecco.