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Moretti
14/05/1961
h.16.00
UDINESE - TORINO 3-0 (2-0)
Udinese
: Dinelli, Del Bene, Valenti, Sassi, Tagliavini, Giacomini, Pentrelli, Segato, Bettini, Mereghetti, Canella. All.: Bonizzoni.
Torino: Soldan, Versolatto, Buzzacchera, Invernizzi, Lancioni, Cella, Danova, Mazzero, Tomeazzi, Ferrini, Crippa. All.: Santos.
Arbitro: Campanati di Milano.
Reti: Aut.Invernizzi 12', Bettini 42', Mereghetti 58'.
Spettatori: 12.000 circa.
Note: Pomeriggio caldo, terreno secco, calci d'angolo 7-4 per il Torino.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 15 maggio 1961]
Una giornata nera per il Torino con tante attenuanti; ma attenzione a non esagerare in generosità nel giudicare la squadra di Santos. Siano pure concesse le attenuanti generiche (gara in trasferta su un campo difficile e contro una diretta concorrente), accettiamo la versione dei granata, sull'episodio del quinto minuto, quando la palla tirata da Danova colpì il palo, compì una strana traiettoria proprio sulla linea bianca tanto da far gridare al goal non concesso dall'arbitro Campanati; ma tutto questo non basta ancora per giustificare la scarsa prestazione di troppi atleti in maglia granata. Santos sostenne alla fine che ai suoi ragazzi aveva fatto difetto il fiato per la fatica supplementare di mercoledì in Coppa Italia. Ma Ferrini e Tomeazzi a Roma contro la Lazio non hanno giocato. Sono forse stati migliori degli altri? Assolutamente no. E con loro naufragò l'intero attacco, prese a balbettare la mediana, si trovò in difficoltà la difesa. Non insistiamo su Invernizzi. Il suo errore in occasione dell'autogoal fu un vero infortunio. L'Udinese, di contro, ebbe una giornata di grande vena, accettò la contesa sul piano atletico senza ricorrere a cattiverie, mise in moto il suo giovane mediano Giacomini ordinandogli di dare man forte al più tecnico Pentrelli, e dal lavoro dei due - che, sia detto per inciso, giocavano in coppia sulla stessa linea di destra senza che nessuno pensasse a contrastare il loro gioco - nacquero i due goals, quelli che misero fuori causa i granata, tanto da apparire dopo alla mercè dei rivali bianconeri. Il football oggi è ritmo, movimento, dinamismo. L'Udinese presentò tutte queste virtù e vinse largamente uscendo dalla contesa piena di fiducia per le partite che verranno. E il Torino? Abbiamo detto poc'anzi che non bisogna essere troppo generosi nel giudicarlo dopo la prestazione di ieri, ma sarebbe ugualmente un errore non concedergli l'appello. Ad Udine parve chiaro che il difetto principale doveva ricercarsi nel gioco di centro campo, il settore dove nasce la manovra o dove si subisce l'iniziativa altrui. E fu appunto qui dove mancarono gli uomini che tempo fa erano i migliori ed ora invece accusano pause impressionanti. Invernizzi commise l'errore del primo goal e si smarrì, Mazzero confermò i suoi limiti, Ferrini non resse alla fatica cui lo sottoponeva l'intraprendenza di Giacomini. Il solo Cella rimase a lottare a testa alta, generoso, sicuro. Ma che poteva fare, isolato com'era? Rimarrebbe da parlare del giovane Versolatto che non è stato certamente fortunato nella giornata di esordio in prima squadra. Ha la tempra del lottatore il giovane granata, non si concede tregua, accetta volentieri il combattimento. Doveva controllare Canella ed egli lo seguì, fedele alla consegna. Ci pare inutile dito che gli manca l'esperienza, ma dovremmo anche aggiungere che non ha né lo sprint né la velocità necessari ad un terzino moderno. C'era molta gente sugli spalti quando l'arbitro Campanati fischiò l'inizio; il risultato interessava direttamente il fondo classifica e i tifosi del Friuli non vollero mancare all'appuntamento per incitare i beniamini. L'Udinese adottò subito lo schieramento che è ormai abituale: Sassi si affiancò a Tomeazzi, liberando Tagliavini con compiti di marcatura ed altrettanto fece il Torino con l'arretramento pressoché costante di Mazzero sulla linea dei mediani, mentre Ferrini doveva controllare Giacomini. Inizio guardingo e al 5' avvenne l'episodio cui accennammo poco fa: Sassi trattenne Tomeazzi poco fuori dell'area di rigore udinese. Cella passò forte a Danova, che tirò prontamente in porta: Dinelli riuscì a mala pena a sfiorare la palla che per uno stranissimo effetto quasi si fermò sulla linea bianca qualche attimo, poi Tagliavini allontanò il pericolo. Era goal? I granata protestarono, l'arbitro Campanati fece finta di niente e la sua decisione fu convalidata anche dal guardialinee, che con larghi gesti indicò il calcio d'angolo. Che cosa sarebbe successo se i torinesi avessero segnato? Poteva forse mutare l'esito dell'incontro? Difficile dirlo. I bianconeri comunque dallo scampato pericolo presero ardire, rischiarono di più all'attacco. Giacomini seguì Pentrelli e diede all'argentino una palla che parve finire sul fondo. Invece il tiro blando di Pentrelli fu intercettato malamente da Invernizzi e nacque il più incredibile degli autogoal, perché attorno al granata non c'era nessun avversario bianconero. Un vero grosso infortunio di Invernizzi che per di più sorprese Soldan uscito tranquillo sulla innocua palla di Pentrelli (12'). I guai del Torino apparvero chiari subito dopo; mancò alla squadra la forza di reagire, accettò la sorte quasi con rassegnazione. Venne il secondo goal - azione veloce Giacomini, Pentrelli, Canella, Bettini e tiro fulmine del centravanti (42') e fu quasi la conseguenza logica del gioco svolto fino allora dalle due compagini. La partita era praticamente chiusa, anche se all'11' della ripresa i padroni di casa realizzarono ancora: Giacomini-Pentrelli-Mereghetti, la mezz'ala spostata a destra fermò la palla di destro e al mezzo volo, come si suol dire, fulminò di sinistro a rete. Era 3 a 0 con l'Udinese in piena euforia, e con il Torino alla mercé degli avversari. Si riprese Cella, tentò la sorpresa Crippa, riuscì a tirare a rete anche Mazzero. Niente da fare. Finché Campanati fischiò la fine. Negli spogliatoi granata musi duri e gente irritata. Vennero le notizie via radio: il Napoli aveva perso a Catania, il Bari era caduto clamorosamente a Vicenza. Santos è rimasto comunque preoccupato: ''Però questa Coppa Italia ci ha rovinati.. ''. La lotta in fondo alla classifica si fa sempre più ardua.