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Menti
31/12/1961
h.14.30
L.R.VICENZA - TORINO 1-1 (1-1)
L.R.Vicenza
: Luison, Bernard, Savoini, Stenti, Panzanato, De Marchi, Fortunato, Puia, Vastola, Campana, Fusato. All.: Lerici.
Torino: Vieri, Scesa, Buzzacchera, Rosato, Lancioni, Cella, Gualtieri, Locatelli, Law, Ferrini, Crippa. All.: Santos.
Arbitro: Angelini di Firenze.
Reti: Puia 22' (V), Law 41' (T).
Spettatori: 9.500 circa.
Note: Giornata novembrina, grigia e piovigginosa ma non fredda, terreno di gioco in pessime condizioni, viscido e scivoloso.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 1 gennaio 1962]
Un goal su azione di calcio d'angolo per il Lanerossi-Vicenza, un goal su calcio di rigore per il Torino. Questi gli episodi che hanno concretato il risultato di parità fra granata e bianco-rossi veneti al termine di una partita aspramente e tenacemente combattuta. Quello visto ieri al Menti non è foot-ball, ma qualcosa che al gioco del calcio assomiglia solo approssimativamente. Ma il giudizio negativo riguarda in special modo la squadra di Lerici, per la sua strana impostazione tattica (non dimentichiamo che i vicentini avevano conclamato alla vigilia che ''dovevano'' vincere a tutti i costi), per l'eccessiva decisione e durezza deii suoi difensori, per lo straordinario disordine creato negli assalti che avrebbero dovuto invece essere semplici azioni d'attacco. Il Torino ha subito l'iniziativa avversaria, ha cercato di coordinare la sua manovra difensiva come le circostanze richiedevano. Non hanno operato molto gli uomini di Santos per sollevare il livello tecnico della gara, questo è vero. Ma, sinceramente, che avrebbero potuto fare? Non era facile riportare il gioco sulla strada giusta in quel caos quasi generale, e per di più c'era un campo sdrucciolevole e fangoso per la pioggià, un terreno su cui era impossibile giocare con discernimento. Così anche i granata hanno seguito gli avversari ribattendo colpo su colpo, guarendo essenzialmente al risultato, dimenticando lo spettacolo. La folla (non molta per la verità, circa 10 mila spettatori) si è innervosita, non si è convinta che la decisione dell'arbitro Angelini, quando ha decretato il rigore, era un verdetto esatto secondo le norme del regolamento, e non ha perdonato allo stesso Angelini di aver ''inventato'' un fuori-gioco quando Lancioni ha atterrato in uno scontro il giovane centroavanti Vastola. I tifosi - è noto - sono essenzialmente dei passionali, vedono le cose da un lato soltanto, ed hanno fischiato a lungo anche i giocatori granata, che non avevano certo grosse colpe. Nessun grave incidente, comunque: qualche frizzo, qualche pietra lanciata contro il pullman dei giocatori torinesi, mentre l'arbitro Angelini abbandonava lo stadio da un'uscita secondaria. E' la solita storia delle partite che si devono vincere, in quanto la classifica troppo povera lo impone, e invece a malapena si pareggiano, lasciando l'amaro in bocca perché si è attaccato di più, perché si è andati sovente vicino al goal, perché si sono tirati tanti calci d'angolo (8), contro pochi (2). Ma il football è un'altra cosa, è tattica, è intesa, è sicurezza di manovra. Ed il Lanerossi, pur volendo vincere, ha adattato la sua squadra con il catenaccio, Troppa prudenza da una parte e dall'altra. Questo il fatto principale. Il resto è soltanto una conseguenza. Quando c'è tanta gente in poco spazio si commettono molti falli, e così è avvenuto anche ieri a Vicenza; la manovra diventa difficile, per non dire impossibile. Ci vorrebbe in questi casi un colpo d'estro, sarebbe necessario un giocatore di elevato valore, capace di risolvere d'improvviso anche l'azione più confusa. Da una parte - parliamo del Lanerossi-Vicenza - c'era soltanto Puja, ed è stato lui a segnare il gol. Dall'altra, Law, ed è stato lo scozzese l'ideatore della manovra che ha portato al rigore per fallo di Savoini su Gualtieri. Sono questi i due episodi che abbiamo ricordato all'inizio. Per il resto poco da dire. Diamo pure atto ai vicentini di aver giocato di più, non meglio, dei torinesi. Rendiamo merito ai difensori granata di aver saputo reggere con autorevole decisione alle offensive, disordinate forse, ma continue dei biancorossi. Elogiamo Rosato per la sua franca prestazione, ammiriamo Cella per la continuità dell'azione, concediamo a Panzanato il merito della sicurezza nel controllare Law. Aveva piovuto tutta la notte e tutta la mattina, e il campo, nonostante fosse coperto dai soliti teli di materia plastica, è parso subito un grosso pantano. Le novità delle formazioni: rientrava Luison e giocava Panzanato nella squadra veneta; Locatelli era mezz'ala destra, con Law centroavanti e si ripresentava Vieri nelle file granata. Delle disposizioni tattiche abbiamo già detto. Il primo tempo è stato di marca veneta: gioco confuso ma abbastanza sostenuto. Al 19', su un assalto in forze, tirava in porta il terzino Savoini, sorprendendo Vieri fuori posizione. Per fortuna la mira era sbagliata! Che Vieri non si trovasse a suo agio si è visto subito dopo: calcio d'angolo tirato da Fortunato con traiettoria alta. Vieri usciva a vuoto e Puja, di testa, scagliava in rete; Scesa, sulla linea, tentava di rimandare ma non poteva evitare il goal: uno a zero per il Lanerossi al 21'. I granata hanno di buona lena cercato di ricuperare il terreno perduto. Law, instancabile come sempre, imbastiva azioni su azioni, era in difesa e all'attacco, mobile anche se non molto preciso, sicuro e volenteroso anche se poco fortunato. Luison al 39' con una ardita uscita ha evitato il proseguimento di una pericolosa incursione di Law e di Crippa, ma subito dopo l'episodio del rigore. E' stato ancora Law a manovrare con Locatelli, lo scozzese sul secondo tocco ha lanciato Gualtieri che, partito di scatto, ha superato Savoini e il terzino lo ha atterrato con un plateale sgambetto. Sinceramente non riusciamo a capire le proteste dei giocatori bianco-rossi e del pubblico per la decisione di Angelini. Il fallo era evidente, e il rigore di conseguenza inevitabile. Law (invitato con grandi gesti da Peronace e anche da Santos) ha battuto la massima punizione con un tiro perfetto, che ha mandato la palla a lambire il montante destro per fermarsi in rete: uno a uno al 43'. Il Torino ha confermato di meritare il risultato di parità nella ripresa, quando gli assalti dei veneti si sono fatti più pressanti, quando la fatica cominciava a farsi sentire. Non diciamo certamente che abbia no giocato bene, diciamo soltanto che hanno fatto blocco, che hanno accettato la lotta con la necessaria decisione, che hanno combattuto con coraggio e con audacia. Logico che in quel clima siano scomparsi gli elementi più tecnici, ma abbiamo notato in Law un temperamento da gladiatore, tanto da farsi ammonire dall'arbitro Angelini, abbiamo ammirato Rosato per la sua classica decisione, Cella per la sua sicurezza. Rimane l'episodio che ha fatto tanto clamore nelle file vicentine; eravamo al 17' con il Lanerossi proteso all'attacco, e la palla proveniente da sinistra giungeva nei pressi del la coppia Lancioni-Vastola. Il giovane centroavanti, evidentemente urtato, è caduto e con lui è andato a terra anche Lancioni. Fallo del granata? Inutile discutere: Angelini ha detto: fuorigioco del vicentino e anche per questo ha dovuto non farsi vedere molto in giro alla fine della gara.. Il resto non ha storia. Rimane il risultato che dà ragione al Torino e lascia ancora in crisi il Lanerossi-Vicenza. Domenica verrà a Torino l'Inter, ''bruciata'' dalla sconfitta con la Roma. Un'altra difficile e interessante gara attende il Torino.