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Appiani
04/03/1962
h.15.00
PADOVA - TORINO 0-3 (0-2)
Padova
: Pin, Lampredi, Cervato II, Scagnellato, Blason, Barbolini, Tortul, Celio, Del Vecchio, Arienti, Crippa D. All.: Serantoni.
Torino: Vieri, Scesa, Buzzacchera, Rosato, Gerbaudo, Cella, Gualtieri, Schiavio, Locatelli, Ferrini, Crippa C. All.: Santos.
Arbitro: Sbardella di Roma.
Reti: Rosato 15', 80', Ferrini 35'.
Spettatori: 7.000 circa.
Note: Espulso Scagnellato al 58' per gioco violento. Terreno scivoloso e impregnato d'acqua a causa dell'abbonande pioggia caduta in mattinata. Calci d'angolo 8-7 per il Padova.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 5 marzo 1962]
Serantoni ha nettamente sbagliato le previsioni. Sabato sera l'allenatore del Padova aveva detto: ''Se domani piove i miei vecchietti dovrebbero superare i giovanotti del Torino''. E' successo però che, nonostante la pioggia ed il campo pesante, i ragazzi granata hanno dato una secca batosta ai lenti giocatori padovani, uscendo dal terreno dell'Appiani con una netta vittoria: 3 a 0 ed i goals a favore dei torinesi potevano anche essere di più. D'accordo che alcuni episodi possono aver favorito questa marcia trionfale dei piemontesi, ma un risultato cosi netto non si può discutere, bisogna accettarlo anche se pesa tremendamente sul destino stesso di una società. Inutile quindi seguire le lamentele dei padovani amareggiati del loro insuccesso, cui fanno invece riscontro le vittorie in trasferta del Lanerossi e del Venezia, inutile ed anche dannoso come l'incidente successo nel cortile degli spogliatoi dopo la partita, fra il portiere Pin e un dirigente del sodalizio biancorosso. Pin ha forse sulla coscienza tutte e tre le reti granata, e certamente ha fatto male a reagire a una frase piuttosto dura espressa nei suoi confronti, ma è bene dire subito che i guai del Padova (parliamo della squadra vista ieri, naturalmente) non si fermano al solo portiere, investono tutta la formazione, toccano la difesa e l'attacco, chiamano in causa almeno sette giocatori su undici. Il calcio è essenzialmente un fattore sportivo, il che significa dinamismo, velocità, decisione, e tutti questi elementi ieri sono stati nettamente dalla parte del Torino. Pin si è forse distratto un paio di volte, ma davanti aveva un dispositivo di difesa assolutamente inefficiente: nel marasma si è salvato il ventenne Lampredi ed a tratti anche Scagnellato, finché non si è fatto espellere per una plateale gomitata alla faccia di Gualtieri che lo aveva ''contrato'' in azione di gioco. Né si può dimenticare l'inefficiente manovra dell'attacco, dove si è distinto il solo Crippa ed a tratti ha ben figurato anche Del Vecchio. Il Padova era evidentemente stanco per il ricupero di mercoledì contro il Lanerossi, mentre di fronte stava il Torino, indebolito forse in linea tecnica per tante assenze, ma ingagliardito di giovinezza e di volontà. I granata hanno giocato una partita al gran galoppo, hanno segnato la prima rete con Rosato nel momento migliore del loro gioco, hanno resistito con coraggio alle offensive avversarie finché Ferrini ha potuto raddoppiare. Sul 2 a 0 la situazione in campo era ormai delineata, non conveniva comunque rischiare e così Cella ha moltiplicato le sue energie come uomo libero. Schiavo fungeva praticamente da mediano, mentre Ferrini aiutava con generosità i compagni di difesa. Superato il periodo critico (i padovani all'inizio della ripresa hanno colpito il montante alla sinistra di Vieri su calcio di punizione tirato da Blason e deviato da Schiavo), granata hanno ricominciato a dettar legge in campo. Locateli suggeriva, Gualtieri e Crippa disturbavano con le loro strane improvvisazioni, e Rosato, dopo aver fallito un goal che pareva a tutti facile, poteva segnare ancora, sorprendendo Pin con un tiro di effetto su azione susseguente a calcio d'angolo. La difesa torinese non aveva più gran la voro anche per la sfiducia che serpeggiava ormai chiaramente nelle file dei bianchi. La partita si è trascinata così senza altre emozioni sino alla fine tra il silenzio del pubblico che viveva il dramma della sua squadra che stava perdendo, senza scampo e senza possibilità di reazione, la partita che doveva vincere a tutti i costi per sperare di non andare in Serie B. Il Torino ha fatto sportivamente il suo dovere, ma questa sconfitta potrebbe costare molto cara al Padova. Dicevamo all'inizio e lo ripetiamo ancora: il successo del Torino è più che meritato, per ritmo volontà e decisione. E pensate che i granata hanno giocato con Schiavo mezz'ala, con Gerbaudo centromediano, con Vieri in porta e con Locatelli centravanti. Il concetto tattico di Santos comunque non variava rispetto al solito: Cella ultimo baluardo a ridosso di Vieri, Schiavo praticamente mediano sinistro, Ferrini di raccordo a centro campo. Anche il Padova aveva Blason (anni 39) come battitore libero in sostituzione di Azzini squalificato, ed arretrava Celio sulla seconda linea. Limitiamo la cronaca agli episodi principali. Dopo alcune azioni alterne e due calci d'angolo per parte, Scagnellato calciava Locatelli. La punizione era tirata da Rosato che serviva Ferrini, ricevendo subito di ritorno la palla. Il mediano avanzava e giunto a 30 metri dalla porta lasciava partire un tiro potente e preciso. La sfera s'insaccava proprio all'incrocio dei pali, sulla destra di Pin, rimasto fermo in mezzo alla porta. Eravamo al 15' del primo tempo. La reazione dei veneti è stata violenta; Celio e Dante Crippa hanno avuto la possibilità del pareggio ma hanno fallito la conclusione in modo madornale. L'arbitro un po' preoccupato che la partita gli sfuggisse di mano fischiava ogni momento e le punizioni da una parte e dall'altra si moltiplicavano. Al 35' nuovo intervento cattivo di Scagnellato su Gualtieri; tirava Locatelli e Ferrini di testa batteva nuovamente Pin. Con il Torino in vantaggio per 2-0 si andava al riposo. Ripresa. Azione convulsa del Padova nei pressi dell'area granata. Fallo di Schiavo, e tiro di Blason: la palla deviata dal piede dello stesso granata, colpiva il montante alla sinistra di Vieri, attraversava tutta la luce della porta e finiva sul fondo a destra (7'). Era la prova che per il Padova non c'era proprio più nulla da fare. Al 25' contropiede granata, fuggiva Gualtieri tallonato da Scagnellato; il padovano, superato in uno scontro, ricuperava e buttava a terra Gualtieri con una plateale gomitata in faccia. L'arbitro espelleva Scagnellato che usciva zoppicante per lo scontro precedente. Il Padova comunque era in ginocchio. Nuova rete granata ancora di Rosato, con tiro d'effetto su calcio dalla bandierina effettuato da Crippa. 3-0. La vittoria premia i ragazzi di Santos, dimostratisi assai più a posto che non i loro lenti e compassati rivali. Altro che terreno pesante! Nel calcio bisogna correre.