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San Siro
16/12/1962
h.14.30
MILAN - TORINO 2-1 (0-0)
Milan
: Barluzzi, David, Trebbi, Trapattoni, Maldini, Radice, Fortunato, Saini, Altafini, Rivera, Del Vecchio. All.: Rocco.
Torino: Vieri, Scesa, Poletti, Buzzacchera, Bearzot, Rosato, Danova, Ferrini, Hitchens, Peirò, Crippa. All.: Santos.
Arbitro: Gambarotta di Genova.
Reti: Fotunato 17' (M), Del Vecchio 83' (M), Hitchens 86' (T).
Spettatori: 36.125 tra paganti e abbonati.
Note: Giornata molto fredda, terreno sdrucciolevole nonostante l'abbondante segatura, ammoniti David e Poletti per gioco scorretto, calci d'angolo 8-0 per il Milan.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 17 dicembre 1962]
La trasferta granata sul terreno dei campioni d'Italia suscitava maggiori preoccupazioni di una passeggiatina lungo un sentiero minato. Sette-giorni prima l'undici piemontese non era esistito contro la Fiorentina. Un'altra grave sconfitta avrebbe fatto scoppiare polemiche, critiche e recriminazioni. Per loro fortuna i calciatori torinesi non hanno perso la testa. Hanno disputato a San Siro una onesta partita ed ora tutto è calmo o quasi. Non hanno vinto: era impossibile contro un Milan rilanciato dal precedente successo di Roma. Sono stati anche fortunati, perché Altafini e Saini hanno sbagliato goals da principianti, Vieri ha mandato una punizione sulla traversa ed un tiro violento di Sani è pure finito contri il polo. Non poterono dunque affermarsi, in compenso hanno perso ''bene'', dominando, a tratti, specie sul finire del primo tempo e per buona parte della ripresa. Vieri è stato il solito portiere in condizioni splendenti di rendimento, Bearzot, battitore libero, ha dato autorità alla difesa, non lasciando rimpiangere Lancioni, che per il male al ginocchio dovrà rimanere a riposo ancora per un paio di settimane. Rosato, tornando laterale, si è preso l'incarico di controllare Rivera ed il duello tra i due diciannovenni, brillanti realtà del calcio italiano, è stato uno spettacolo a parte (un elegante e felice spettacolo) pur nell'alternarsi di azioni vivaci e di incertezze dovute soprattutto allo stato del terreno. Paletti, terzino sinistro, si è disimpegnato bene, un po' meno Scesa alle prese con un Del Vecchio molto astuto nello smarcarsi spostandosi continuamente in modo da sconcertare il suo antagonista. Le note meno liete si sono avute all'attacco, ma non tanto per deficienze dei singoli, quanto per l'impostazione. Dall'esame di questo quintetto occorre prima di tutto togliere Ferrini, adibito a compiti di retroguardia ed in particolare alla marcatura di Saini (due giocatori di classe, ma non in forma, che lottavano testa a testa). Le due ali - Crippa, con maggior disinvoltura e Donava un po' più involuto - lavoravano per loro conto. Non male intendiamoci, ma ''in proprio'': una bella discesa, lo scarto di qualche avversario e preferibilmente il tiro a rete. Se proprio non se ne poteva fare a meno, il passaggio ad un compagno, che frattanto veniva abbondantemente controllato dalla organizzatissima difesa diretta da Maldini. Si aggiunge che Peirò, mezz'ala tendenzialmente di punta, era costretto a fare il centrocampista e si trovava a disagio sul terreno gelato e si arriva ad un Hitchens, magnifico come energia e buona volontà, ma desolatamente solo e mal servito. Il primo passaggio utile all'inglese è stato fatto nel secondo tempo: non c'è altro da aggiungere. In conclusione il Torino ha registrato la difesa - nonostante le gravi assenze di Lancioni e di Cella - ha ritrovato la condizione di alcuni attaccanti: deve ora legare insieme i vari pezzi. Non è facile, ma è pur sempre un passo avanti rispetto a quanto si è visto, o si è letto, in occasione della gara con la Fiorentina. Nel Milan ha esordito il portiere Barluzzi, alessandrino mancato a causa di dissensi con la squadra di provenienza, il Catania. Non e mai tardi per esordire, Barluzzi ha disputato la sua prima prova in A a ventisette anni, suppergiù all'età in cui Negri ha debuttato in Nazionale. In quanto al titolare Ghezzi è stato comunicato che era indisponibile per un attacco di febbre influenzale. L'utilizzazione di Trebbi con la maglia numero tre ha permesso di ricostruire il tandem di laterali Radice-Trapattoni, una delle migliori coppie di mediani esistenti in campionato. Nell'attacco, infine, Fortunato alla sua seconda partita rossonera nel massimo torneo di calcio, si è presentato al pubblico di San Siro con un bel goal. Altafini ha alternato momenti di vena a sbagli ingenui; dimostrando tuttavia molto impegno. Il campo era ''ghiaccio sotto segatura''. Si faceva a chi scivolava di più. In simili condizioni avremmo visto meglio Hitchens appostato in area e servito da lunghi palloni: al primo sbandamento dei difensori l'inglese avrebbe cercato di sfruttare l'occasione. Invece, i passaggi ricevuti da Hitchens sono stati forse meno numerosi dei mesi dell'anno, ed il centrattacco ha dovuto scorrazzare a destra e manca in cerca di lavoro. La rete iniziale del Milan è avvenuta su contropiede. Un rinvio di Maldini sfiorava Bearzot e perveniva a Del Vecchio che serviva Fortunato apparso tutto solo, al centro dell'area. L'ala non ha avuto la minima difficoltà a battere Vieri. Il portiere si è poi esibito in una serie di ottimi interventi tra cui eccezionale la presa di un pallone battuto a tutta forza da un difensore granata e rimbalzato sulla schiena di Altafini. Il Torino sciupava una bella occasione su iniziativa di Peirò, centro di Crippa, intervento di Hitchens, altro intervento di Danova e pallone che tocca la parte superiore della traversa, ma, in compenso, Altafini sbagliava di testa una facile girata, e indugiava in una rovesciata di piede e Saini, con l'avversario più vicino a quattro metri di distanza, trovava modo di mandare un tiro verso la parte alta dei popolari, ricevendo la giusta punizione di una fischiata a tutto fiato. Si continuava così fino al riposo con il Torino che attacca molto, ma con ogni pericolo troncato dalla prontezza di Maldini o Trebbi Non con uguale prontezza i granata si ripresentavano in campo alla ripresa, obbligando i milanisti ad attenderli al freddo per due o tre minuti. Forse stavano finendo dì applicare alle scarpe nuovi tacchetti. I rossoneri (veramente di rossonero Rivera e compagni avevano soltanto il colletto poiché la maglia era bianca come l'inverno), forse per scaldarsi partivano in velocità e al 9' Del Vecchio e Altafini passavano a Sani. L'interno prendeva la mira e colpiva il palo. Al 19' Barluzzi si faceva applaudire rubando il pallone a Peirò giunto un attimo in ritardo (era scivolato nello scatto). Al 18' l'arbitro interpretava alla rovescia un'entrata di Sani su Bearzot e assegnava la punizione contro il Torino. Calciava David, Vieri ci metteva, la punta delle dita e in tutto lo stadio si udiva lo schiocco del pallone che colpiva la traversa. L'undici torinese avrebbe potuto pareggiare al 22', ma Crippa dopo aver scartato David, avanzava fino a pochi passi dalla porta senza passare con precisione a Ferrini ben appostato. Invece alla mezz'ora Rivera mandava in avanti un pallone apparentemente innocuo. Buzzacchera, per un falso rimbalzo, non poteva rinviare; Altafini e Del Vecchio si facevano luce e lo stesso Del Vecchio di testa accompagnava addirittura la sfera in rete, mentre oltre la linea bianca finiva pure Scesa spinto dall'impeto di Altafini. La gara era conclusa, i milanisti si distraevano e ne approfittava Hitchens per accorciare le distanze con un forte diagonale, imprendibile per Barluzzi. L'uno a due a San Siro, nel complesso non lascia amarezza e soprattutto non ha colpevoli nei granata impegnatisi al massimo delle loro possibilità. Signori dirigenti, senza attendere lo sperabile successo di domenica prossima con il Lanerossi, accantoniamo definitivamente le multe date sette giorni orsono ai nove undicesimi della squadra? Pare che le lettere con le sanzioni, per saggia iniziativa di un esperto esponente granata, siano state dimenticate in una scrivania. Tanto vale lasciarle al loro posto e spedire degli auguri. Le multe nel cassetto: sotto Natale l'idea ha un suo significato.