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Comunale di Firenze
14/04/1963
h.15.30
FIORENTINA - TORINO 1-0 (0-0)
Fiorentina
: Sarti, Malatrasi, Castelletti, Rimbaldo, Gonfiantini, Marchesi, Hamrin, Dell'Angelo, Milani, Seminario, Canella. All.: Valcareggi.
Torino: Vieri, Poletti, Buzzacchera, Bearzot, Mialich, Rosato, Danova, Ferrini, Piaceri, Locatelli, Crippa. All.: Ellena.
Arbitro: D'Agostini di Roma.
Reti: Seminario 92'.
Spettatori: 15.896 di cui 9.405 abbonati e 6.491 paganti per un incasso di 12.348.000 lire.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 16 aprile 1963]
Il Torino a Firenze poteva vincere, ed invece ha perso. Capita nel calcio, e non conviene crearne un dramma, anche perché la situazione di classifica non giustificherebbe una reazione tanto netta, ma si deve ammettere che molto raramente si è registrato un risultato cosi assurdo ed illogico. I viola toscani hanno disputato una partita fiacca, forse la più brutta di questo loro brutto campionato; i difensori sono apparsi in molte circostanze disattenti, quasi rassegnati, e c'è voluta tutta l'abilità di Sarti (e qualche errore degli attaccanti granata) per portare il risultato sino al novantesimo minuto sullo 0 a 0. Un pareggio già ampiamente remunerativo per il lavoro svolto, un premio che lo stesso pubblico fiorentino - sempre così caloroso verso i suoi beniamini - sottolineava con molti fischi. Proprio al 90', è successo l'episodio chiave che doveva decidere la partita. Eccolo nel dettaglio. I padroni di casa attaccavano senza convinzione, avanzavano a tratti anche i mediani, ma la loro azione era più che altro accademica. Così proprio sul finire avanzava. Marchesi, cercava un appoggio tanto per.. liberarsi della palla, ma nessuno dei suoi era smarcato, e l'azione sembrava dovere svanire nel nulla come altre volte. Sulla palla, allungata troppo dal mediano fiorentino, interveniva Bearzot, e Marchesi rotolava a terra. Fallo del granata? Dalla tribuna era parso di no, ma l'arbitro D'Agostini è stato di parere contrario, ed ha fischiato la punizione un metro prima della linea dell'area dì rigore, quasi sul vertice del rettangolo. Qualche protesta, poi l'affannosa sistemazione della barriera: cinque granata in linea davanti a Vieri, che doveva soltanto coprire il settore sinistro della sua porta. Buzzacchera, ultimo anello della parte scoperta, ha tentato di spingere i suoi compagni in quella direzione, riuscendo a confondere Vieri: tiro di Seminario perfetto e preciso, un tiro tagliato e giusto al millimetro. La palla ha aggirato il dispositivo di sicurezza, ha beffato Vieri fuori posizione, e si è adagiata, in rete. La folla fiorentina, che prima aveva fischiato a lungo i suoi, non ha avuto neppure il coraggio di gridare al goal. I cronometri segnavano circa il 92'. Perché D'Agostini aveva calcolato un così lungo ricupero? Così il Torino ha perso a Firenze una partita che doveva vincere. Lo ripetiamo perché i granata sono stati superiori ai toscani per volontà, per carattere, per gioco: difesa a posto - come al solito - con un Rosato in crescendo. Il ragazzo ha avuto all'inizio un po' di affanno nel dover controllare Seminario, ma sì è ripreso presto bloccando il peruviano con decisione. E' emerso Bearzot ed è piaciuto Buzzacchera, mentre Poletti, che ha sostituito Scesa, il quale all'ultimo momento ha dovuto rinunciare a causa del persistere di un dolore al costato causato da un colpo buscato a Roma, non ha avuto difficoltà nel controllare l'evanescente Canella. Sullo slancio di questi uomini e di fronte ad una Fiorentina stranamente abulica e senza idee, i granata avrebbero potuto cogliere un successo dì prestigio, ma i guai della squadra sono venuti all'attacco: Danova ha sbagliato un goal facile, Piaceri sì è visto respingere da Sarti un pallone che pareva destinato a rete (ma il centroattacco in quella circostanza non avrebbe dovuto tentare la puntata ma piuttosto il pallonetto), Locatelli ha azzeccato un solo tiro buono - su punizione - e Sarti ha respinto in angolo con un guizzo prodigioso. La Fiorentina è parsa l'ombra della bella squadra ammirata altre volte; vista la prova dei viola contro il Torino non desta più meraviglia l'insuccesso di domenica scorsa a Milano di fronte ai neroazzurri. Valcareggi è nei guai, ed i tifosi toscani, che non perdonano nulla a nessuno, hanno accomunato il nome dell'allenatore a quello del dirigenti nelle fischiate che avevano accompagnato l'esibizione dei loro beniamini. C'era da temere il peggio.. Poi è venuta la rete di Seminario a calmare le acque. Ma sino a quando? Nella Fiorentina attuale gioca mala anche Castelletti, assurdo addirittura il lavoro dei mediani; Hamrin sembra uno qualunque, Milani è fermo, Dell'Angelo corre troppo ma non crea né manovre né gioco, e Seminario (tanto solo) non riesce a liberarsi dal controllo cui viene fatto oggetto. E' una squadra che ha abdicato ormai anche alle piazze d'onore. I tifosi scontenti fischiano e protestano, anche perché cominciano a circolare voci di possibili cessioni. Domenica a Firenze abbiamo sentito come molto veritiera questa notizia: Malatrasi passerebbe alla Roma, che darebbe in cambio Guarnacci e centotrenta milioni. Si parla anche della partenza di Hamrin che potrebbe andare alla Juventus oppure al Milan. Negli ambienti viola - così si dice - qualcuno manovra per le dimissioni della direzione Longinotti per fare posto al ritorno di Befani. La crisi dovrebbe scoppiare a breve scadenza, e sarebbe una vera rivoluzione.