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Menti
28/04/1963
h.15.30
L.R.VICENZA - TORINO 0-1 (0-0)
L.R.Vicenza
: Luison, Tiberi, Savoini, De Marchi, Panzanato, Stenti, Humberto, Menti IV, Vinicio, Campana, Vastola. All.: Scopigno.
Torino: Vieri, Poletti, Buzzacchera, Bearzot, Lancioni, Mialich, Ferrini, Piaceri, Hitchens, Ferretti, Crippa. All.: Ellena.
Arbitro: Ferrari di Milano.
Reti: Piaceri 77'.
Spettatori: 8.000 circa per un incasso di 2.100.000 lire.
Note: Stenti ha fallito un calcio di rigore al 79'. La L.R.Vicenza scende in campo con un'inedita casacca color verde scuro, ammonito Vinicio per proteste.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 29 aprile 1963]
II Torino era venuto a Vicenza per pareggiare e invece ha vinto grazie ad un goal spettacolare e fortunato di Piaceri, realizzato con una splendida rovesciata su tipica azione di contropiede. Due minuti dopo il mediano del Lanerossi, Stenti, buttava a lato un calcio di rigore, e il successo dei granata diventava così definitivo. Diciamo subito che gli uomini di Ellena e di Oliacela non hanno rubato nulla, hanno giocato come consentivano le circostanze sfruttando al massimo la situazione favorevole. I tecnici granata infatti, pensando più alla Coppa Italia che al campionato, avevano chiamato in squadra Lancioni e Ferretti, lasciando a riposo Locatelli, Danova e Peirò (tutti disponibili), riservandoli per la partita di mercoledì contro il Verona. Con Ferrini e Ferretti Impegnati come mezzeali, sarebbe stato impossibile pretendere manovre a largo raggio in zona d'attacco. Ellena però aveva visto giusto, gli sarebbe bastato uno zero a zero, tanto per mettere in classifica un altro punto e guardare così con maggiore tranquillità l'immediato avvenire. Per questo ha ideato uno schieramento potenzialmente prudente, più che altro voluto per controllare il centrocampo. Con Bearzot libero, con i difensori a guardia stretta degli avversari diretti, con Ferrini arretrato e con Ferretti impiegato in zona di appoggio, la squadra ha controllato abbastanza bene la partita, senza affannarsi mai, senza ricorrere ad espedienti, senza correre rischi di sorta. C'è da dire a questo punto che il Lanerossi Vicenza non è più la fresca e veloce squadra di qualche settimana fa. Agli atletici giocatori veneti manca l'entusiasmo, sembra non abbiano più nulla da chiedere al campionato. Giocano con la solita decisione, ma mancano di ritmo. L'assenza di Zoppelletto in difesa è senza dubbio grave, perché Tiberi (che Io sostituisce) non ha né Il temperamento né l'esperienza del titolare. All'attacco poi s'è sentita in modo grave la defezione di Puja. L'azzurro (così dicono a Vicenza) pensa ormai al suo trasferimento ad una grande società; pertanto è svogliato, e manca di carattere. Non riteniamo comunque di assumere la difesa del Vicenza elencando gli assenti, perché il Torino avrebbe la possibilità di formare una lista assai più lunga proprio su questo argomento: da Scesa a Rosato, da Locatelli a Peiró, per non dire di Cella e di qualche altro. La verità è che i granata hanno giocato con maggiore decisione, con più coraggio, con maggiore volontà. Merito di Bearzot, che pare non risentire (nonostante l'età) le fatiche del torneo, merito di Vieri attento e sicuro come nelle giornate migliori, merito di Poletti e di Buzzacchera, lavoratori infaticabili, e merito di Ferrini, che non molla mai. A Vicenza è rientrato Lancioni dopo alcuni mesi di inattività per l'operazione al menisco. L'anziano centromediano ha avuto un inizio prepotente, poi è logicamente calato alla distanza, causa la non perfetta preparazione atletica. Lancioni comunque è guarito e sarà ancora utilissimo alla squadra in questo finale di campionato. II primo tempo non ha registrato emozioni, se si esclude un goal di Vastola annullato dall'arbitro Ferrari per fuori gioco della stessa ala sinistra vicentina. Tutto il bello è venuto nella ripresa, anzi nel breve spazio di pochi minuti. I biancorossi (che avevano indossato una strana maglia color verde sottobosco) continuavano ad attaccare senza peraltro creare difficoltà ai difensori granata. Al 26' Vastola parava in buona posizione, ma tirava alto, e poco dopo Humberto, ben lanciato da Menti, obbligava Vieri a due difficili consecutive parate. Vieri serviva il terzino Poletti, che iniziava una lunga azione d'attacco, per dare poi la palla a Piaceri. L'ala destra, spostato al centro, azzeccava una stupenda rovesciata al volo che mandava la sfera in rete senza lasciare scampo a Luison. Un goal meraviglioso per esecuzione e rapidità (32° minuto); I vicentini tentavano allora la rimonta, avanzava Vinicio, Ma veniva "stretto" fra Lancioni e Bearzot. L'arbitro Ferrari, che nel primo tempo aveva sorvolato su un fallo di Lancioni ai danni di Vinicio a nostro avviso assai più grave, decretava questa volta la massima punizione, non ascoltando le proteste dei torinesi. Stenti falliva nettamente il bersaglio mandando la palla qualche metro sulla sinistra di Vieri. La vittoria di Vicenza ha messo il Torino al riparo da ogni rischio. Una vittoria preziosa quindi, perché i granata possono ora pensare alla Coppa Italia, e al campionato che verrà.