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| San Siro |
| 02/06/1963 |
| h.16.30 |
| ATALANTA - TORINO 3-1 (0-0) Atalanta: Pizzaballa, Pesenti, Nodari, Veneri, Gandoni, Colombo, Domenighini, Nielsen F., Calvanese, Mereghetti, Magistrelli. All.: Tabanelli. Torino: Vieri, Poletti, Buzzacchera, Bearzot, Lancioni, Rosato, Danova, Ferrini, Hitchens, Peirò, Crippa. All.: Ellena. Arbitro: Sbardella di Roma. Reti: Domenighini 4', 49', 82' (A), Ferrini 84' (T). Spettatori: 28.304 paganti per un incasso di 25.109.900 lire. Note: L'Atalanta si aggiudica la Coppa Italia. La partita è stata a S.Siro disputata sul campo neutro di Milano. Cronaca [Tratto da La Stampa del 3 giugno 1963] Una lunga fila di macchine sull'autostrada da Torino a Milano. Sono i tifosi granata che vanno incontro ad una cocente delusione. La Coppa Italia doveva essere il ''premio conclusivo'' per il campionato ad alti e bassi condotto dal Torino, ma così non è stato. La partita di finale contro l'Atalanta ha trovato la squadra piemontese nella fase discendente. Il Torino è più provato dei suoi rivali che non avevano dovuto impegnarsi mercoledì scorso nella Mitropa Cup e che neppure hanno uomini convocati in nazionale. Puntando sulla differenza di classe a suo favore, si presenta in campo fiducioso, ma in tre minuti Domenghini, il giovane e promettente asso atalantino, tronca ogni dubbio. Un passaggio di Nielsen un balzo di testa: un goal. I granata sono rimasti fermi e lo resteranno, purtroppo, molte altre volte nella giornata. La partita vera e propria del Torino è durata così tre soli minuti, il tempo di vedere Petra esibirsi in una trionfale galoppata, scartando in velocità, sulla finta, un avversario dopo l'altro. Da fondo campo lo spagnolo centrava in area, ma nessuno raccoglieva l'invito. I giovani dell'Atalanta ripartivano, un po' intimoriti e al terzo minuto Buzzacchera effettuava un intervento a gamba alfa per portar via la palla a Calvanese. Nessuna intenzione malevola, semplicemente un fallo catalogabile come gioco pericoloso. Da cinque o sei metri fuori area Nielsen, il giornalista calciatore danese serviva Domenghini. Il resto è noto Dopo questa rete bastano altri dieci minuti di gioco, per capire che il Torino non è in grado di rimediare alla disavventura. I granata camminano, i nerazzurri corrono, tutta lì la differenza, e non è poca. Bearzot, al 19', potrebbe tuttavia pareggiare se fosse più pronto a scaraventare in rete una punizione di Danova, già sfuggita alla deviazione di Hitchens. Il capitano, che per il resto è stato con Poletti e Vieri tra i migliori granata, indugia di quel tanto necessario a Pesenti per buttarsi a corpo morto. Occasione sfumata. L'arbitro ferma Calvanese, fuggito su un rimpallo, poi Pizzaballa salva su Hitchens. In compenso i bergamaschi tengono validamente il centrocampo. La disposizione delle due squadre antagoniste è analoga: entrambe hanno un difensore libero (Lancioni e Gardoni), un laterale sul centroavanti (Bearzot e Colombo) e una mezz'ala arretrata (Ferrini e l'ottimo Mereghetti). Quello che cambia, si è detto, è il rendimento. Ne fa le spese Vieri costretto a parare in due tempi un'improvvisa puntata di Nielsen, poi un tiro effettuato a piede nudo da Calvanese, che in un prece dente contrasto, aveva perso la scarpa ma non per questo si era perso d'animo. Tutto sommato, l'Atalanta merita di trovarsi in vantaggio eppure, proprio allo scadere del tempo, una grossa ingenuità di Hitchens impedisce al Torino di segnare. Il centroavanti, su allungo di Bearzot (ci è parso) scatta poco dopo la metà campo, sul filo del fuori gioco. Riceve la sfera mentre si trova alle spalle degli ultimi difensori atalantini ma, giustamente, l'arbitro lo giudica in posizione regolare perché al momento del lancio l'inglese aveva ancora davanti a sé un mediano ed un terzino. Hitchens dunque galoppa tutto solo verso la porta di Pizzaballa, e quando il portiere gli si fa incontro passa a Peirò, che aveva fiancheggiato la azione. Grave errore: i neroazzurri erano rimasti lontano. Questa volta il tocco va ad un compagno in off-side (il quale oltre a tutto, incredibilmente, calcia a lato). La ripresa è appena iniziata che Domenghini mette fine alle ansie dei bergamaschi e alle illusioni dei torinesi. Calvanese che allunga a Magistrelli: questi, al volo, fa passare il pallone sulla testa di Bearzot. Mentre sta per calciare è preceduto dal compagno di squadra. Una staffilata improvvisa di Domenghini: a fil di montante la sfera termina in rete. Il Torino è davvero battuto ed a nulla serve che Ferrini reciti la scena di un penalty, rotolando vistosamente a terra in uno scontro con l'avversario, ma dimenticando il male per rialzarsi di colpo non appena l'arbitro arriva di corsa ad ammonirlo. L'Atalanta sciupa una bella occasione al 23': Calvanese ruba un passaggio di Buzzacchera a Poletti, precede Vieri uscito fuori area a respingere di piede, ma nella precipitazione sbaglia la mira. Al 28' l'unica vera e bella azione del Torino. Bearzot, spintosi all'attacco, devia di testa verso Hitchens che, al volo di sinistro, scaraventa in porta. Pizzaballa, d'intuito, protende il pugno e manda in angolo. Intervento d'eccezione, cui fa riscontro il terzo bellissimo goal di Domenghini. Trentottesimo minuto. Mereghetti allunga all'ala destra. L'esile, ma robusto, attaccante atalantino evita Buzzacchera, aspetta che Vieri gli si tuffi sui piedi, e scarta anche lui di precisione, quindi accompagna il pallone in rete. Un goal alla Meazza dicono gli sportivi di una certa età. E' la grande giornata dell'Atalanta che domina sugli avversari ormai rassegnati. Al 40' Ferrini riesce a trovare un minimo di energia sufficiente a permettergli di evitare l'intervento di due nerazzurri ed a battere Pizzaballa con un tiro improvviso da fuori area. Il goal della consolazione consola ben poco i tifosi granata che tacciono ammutoliti, assistendo al trionfo finale dei bergamaschi. Il Torino ha perso una bella occasione per aggiudicarsi un trofeo importante e per partire lanciato nelle gare internazionali della prossima stagione. |
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