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Cibali
20/10/1963
h.15.00
CATANIA - TORINO 1-0 (1-0)
Catania
: Vavassori, Lampredi, Rambaldelli, De Dominicis, Bicchierai, Corti, Battaglia, Cinesinho, Prenna, Turra, Sgraffetto. All.: Di Bella.
Torino: Vieri, Poletti, Buzzacchera, Cella, Rosato, Ferrini, Albrigi, Puia, Hitchens, Moschino, Peirò. All.: Rocco.
Arbitro: Rigato di Mestre.
Reti: Prenna 6'.
Spettatori: 12.489 di cui 5.489 abbonati e circa 7.000 paganti.
Note: Giornata calda, terreno in perfette condizioni, calci d'angolo 6-2 per il Torino.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 21 ottobre 1963]
Il Torino ha perso a Catania per 0-1. Prima o poi doveva capitare, anche se a Catania si poteva sperare in un risultato meno demoralizeante. Era impossibile pretendere della serie degli zero a zero dovesse continuare all'infinito, perché una difesa, per tanto abile che sia, può commettere un errore e buscare un goal; c'era da sperare invece che si svegliasse una volta tanto l'attacco, il quale purtroppo conserva all'attivo soltanto quell'unica rete segnata su calcio di rigore a Vicenza nella gara di apertura del campionato. A Catania, contro una squadra modesta di tecnica, e armata soltanto di buona volontà, i granata hanno disputato una partita incolore e sono caduti quasi senza attenuanti nella prima sconfitta dell'anno. Si dirà che faceva caldo, che il sole quasi estivo favoriva i siciliani e non certo i torinesi abituati ormai ai freddi del Nord. Il clima però non basta a spiegare l'insuccesso, né vi sono altri motivi per difendere gli errori commessi dagli uomini della retroguardia, l'abulia di qualche giocatore d'attacco, di quelli forti, di coloro che vanno in giro con il vanto di essere nazionali inglesi oppure spagnoli. Il calcio oggi da noi in Italia è soprattutto combattimento, decisione, carattere e volontà. I vari Hitchens che ieri è entrato raramente in area di rigore, i vari Peirò che fraseggiano in tecnica fine, ma rischiano soltanto qualche tiro da trenta metri, servono alla platea, non alla economia del gioco d'una squadra. Il Torino è parso ieri una equipe senza carattere, ben lontano dalla formazione vigorosa e vibrante vista anche di ricente. Così per la quarta volta consecutiva non ha realizzato ed i rossoazzurri non hanno demeritato il successo. Il goal di Prenna è stato regolare, preciso nell'esecuzione anche se un po' fortunoso: calcio di punizione tirato da Cinesinho, tocco a destra dove si era spostato Sgrafetto, cross esatto e preciso del giovane al siciliano. Rosato falliva l'intervento, Cella era fuori posizione, cosicchè la palla perveniva a Prenna libero e solo. E' stato facile per l'anziano attaccante battere Vieri, rientrato in squadra dopo lunga assenza, e beffato prima, ancora che toccasse una sola volta il pallone.. Si era al sesto minuto, c'era tutto il tempo per recuperare, ma il Torino ieri non aveva carattere, tanto che nonostante il passivo ha continuato al piccolo trotto, conservando Cella libero dietro a tutti. Per difendere che cosa? La sconfitta! Al 25' Vavassori s'è esibito in una difficile parata su tiro di testa di Puja, ma è stata quella l'unica occasione creata dai torinesi in tutto il primo tempo, nonostante che i catanesi avessero rallentato il ritmo anche perché Cinesinho e Battaglia - i due migliori dell'attacco siculo - avevano perso il brio iniziale. Il forcing dei torinesi si è avuto nella ripresa, ma era un gioco senza grandi idee. Peirò aveva abbandonato la posizione di ala sinistra cercando maggiore fortuna al centro, dove pare si trovi meglio, ma i suoi tiri a rete erano centrali e piuttosto facili per Vavassori. Rari ma pericolosi i contropiede catanesi, nonostante un grave infortunio a Sgrafetto, nonostante le difficoltà di palleggio di Prenna, che è irruente ma non è certo un tecnico. Il pubblico al 36' ha gridato al rigore per un intervento di Rosato su Cinesinho, ma l'arbitro a pochi passi ha fatto segno di no. Nei minuti finali i granata hanno tentato un assalto in massa, orchestrato da Moschino in giornata di particolare vena, ma Bicchierai, Corti e De Dominicis hanno fatto buona guardia e per Vavassori non c'è stata necessità di lavoro difficile. Il risultato non può essere discusso, anche se si potrebbe sostenere che un pareggio avrebbe equamente premiato le due squadre. Nel calcio contano soltanto i goals, e ieri, a Catania, i granata hanno confermato di non possedere in questo momento l'uomo capace di far saltare, per estro o tecnica oppure per decisione e irruenza, la munita difesa avversaria. Rocco dovrà lavorare parecchio per dare ordine a questa prima linea che ha bisogno di rinforzi. Il rientro di Crippa, preuisto per domenica nel derby con la Juventus, potrebbe migliorare la situazione, ma Crippa da solo forse non basterà. Rocco insiste per avere o dal Milan Barison, oppure dall'Inter Ciccolo, ma i dirigenti non sembrano orientati a sobbarcarsi altri impegni economici, anche perché il mercato non offre elementi validi a potenziare con reali possibilità il rendimento del reparto. Barison e Ciccolo sono entrambi soltanto ali sinistre, Crippa spostato a destra rende meno. Merita il sacrificio finanziario? Questo è il punto. Certo la situazione dell'attacco granata desta molte perplessità, indipendentemente dal risultato di ieri a Catania. E' l'esame generale della situazione che pretende provvedimenti eccezionali. Un goal in cinque partite! E' certamente poco, troppo poco. Ai dirigenti, nella campagna acquisti che ricomincia con il 1° novembre, e a Rocco nel lavoro quotidiano di preparazione, il compito di correggere il difetto. Così non va.