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Olimpico di Roma
06/09/1964
h.20.30
ROMA - TORINO 0-0
Roma
: Matteucci E., Tomasin, Ardizzon, Carpenetti, Losi, Schnellinger, Leonardi, Tamborini, Nicolé, Carpanesi, Salvori. All.: Lorenzo.
Torino: Vieri L., Poletti, Teneggi, Puia, Rosato, Ferretti, Albrigi, Ferrini, Hitchens, Moschino, Meroni. All.: Rocco.
Arbitro: Campanati di Milano.
Reti: -
Spettatori: 33.199 paganti per un incasso di 31.025.700 lire.
Note: Tempo incerto, pioggia sul finire della gara, circa 600 granata in arrivati a Roma con un treno speciale più qualche centinaio sparsi convenuti con mezzi propri.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 7 settembre 1964]
La questione di chi debba essere il detentore della Coppa Italia per la stagione scorsa non è stata risolta nemmeno all'inizio della stagione presente. E nemmeno dopo di aver fatto ricorso ai tempi supplementari. Roma e Torino hanno giocato per la bellezza di 120 minuti senza riuscire a concludere assolutamente nulla. Occorrerà una nuova partita per dirimere la vertenza, e riteniamo che questa non si possa svolgere tanto presto perché domenica prossima avrà inizio il campionato, ed una delle due parti in causa, quella che funge da padrona di casa nell'occasione, ha ogni interesse a trascinare le cose un po' per le lunghe per dar tempo ai numerosi suoi giocatori indisposti di guarire dalle ferite di gioco che li hanno bloccati. Zero a zero dunque. Diciamo subito che il risultato è giusto. Nessuna delle due squadre ha meritato di vincere. Il Torino ha giocato al di sotto di quello che i più ritengono essere il suo livello normale, quello rappresentato dalla partita amichevole disputata la settimana scorsa in casa contro la Fiorentina. E la Roma invece s'è portata molto meglio di quanto era previsto: i giovani elementi innestati nella formazione in sostituzione degli anziani hanno giocato in modo migliore del previsto. Sul rendimento dell'undici granata è venuta a pesare all'ultimo momento l'assenza della nuova ala destra Simoni, ammalatosi improvvisamente nel corso della notte e costretto a stare a letto. Egli era una delle speranze della squadra ed è stato sostituito sul campo da Albrigi. Era caduta qualche goccia d'acqua nel pomeriggio, poi il tempo si era rimesso e solo verso il termine dell'incontro aveva ripreso a piovere. Il campo si trovava in ottime condizioni. Circa cinquantamila persone erano presenti. Da Torino un treno speciale aveva riversato nella capitale più di seicento persone, ed altri piemontesi erano convenuti isolatamente a Roma. I torinesi sulle gradinate del grande stadio fecero sentire la loro presenza solo nella prima parte dell'incontro. Poi il comportamento piuttosto dimesso della squadra del cuore li indusse a tenere un contegno silenzioso. Il primo dei quattro tempi di gioco in cui va suddiviso l'avvenimento è stato il più modesto di tutti. Esso non ha detto assolutamente nulla di importante. Per i primi dieci minuti ha dominato la Roma. Poi gradatamente il Torino ha accennato a riprendersi. Di tiri in porta che chiamassero o l'uno o l'altro dei portieri a parate pericolose, però, nemmeno l'ombra. In tutto e per tutto i duelli fra l'inglese Hitchens e il tedesco Schnellinger illuminavano l'orizzonte di tanto in tanto. Il secondo tempo diventava presto più vivace e combattuto. Teneggi, avanzando sulla sinistra, sfiorava il successo per la prima volta con un tiro basso trasversale. Leonardi, atterrato in area, faceva il morto per qualche istante senza che l'arbitro gli desse retta. Poi Nicole, che nel primo tempo non aveva fatto proprio nulla di notevole, richiamava ogni tanto l'attenzione per qualche sprazzo e spunto di velocità. Il primo tiro pericoloso partiva al 19° minuto dal piede di Leonardi, il più intraprendente fra gli attaccanti romanisti. Il tiro colpiva la base del montante e incontrando poi le mani di Vieri veniva deviato a lato per un calcio d'angolo inconcludente. Era Meroni ad impegnare poco dopo il portiere Matteucci con un insidioso tiro basso. La seconda parte di questo secondo tempo vide quasi per intero la supremazia dei padroni di casa: supremazia però di carattere putamente territoriale, ogni tentativo di tiro dei romanisti fallendo il bersaglio. Il gioco diveniva a tratti così scadente, che quando giunse finalmente il termine dei tempi regolamentari, nessuno si meravigliò che si dovesse ricorrere ai due tempi supplementari. Era logico che cosi avvenisse. Le due squadre non lasciarono il campo per ricorrere al supplemento della partita. Esse si riposarono un istante sui bordi del terreno di gioco. E subito all'inizio del primo dei due tempi supplementari avvenne un episodio che avrebbe anche potuto dare la vittoria ai visitatori. Il centro-mediano romanista Losi, in un tentativo di intercettazione d'un passaggio fra Hitchens e Ferrini, toccava chiaramente la palla con una mano mentre si trovava per ben un metro entro la propria area di rigore. L'arbitro chiudeva gli occhi e concedeva al Torino un fallo dal limite dell'area. La massima punizione sarebbe stata pienamente dovuta. Il secondo tempo supplementare vedeva i romanisti rallentare notevolmente il ritmo delle loro azioni. Ambe le squadre apparivano piuttosto stanche, e nessuno più spingeva a fondo. Particolarmente i padroni di casa avevano l'aria di essere soddisfatti del modo in cui andavano le cose. Il dover giocare in altra occasione ancora pareva li rendesse piuttosto lieti. La partita terminava quindi con un leggero dominio territoriale dei granata e con un tiro di Moschino che mancava il bersaglio per poco. Tutto questo sempre rimanendo fermi sullo zero a zero. Tanto lavorare per nulla quindi. Ora deciderà la Federazione sulla nuova data per questa finale che pare proprio non voglia aver fine.