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Ossola
20/09/1964
h.15.30
VARESE - TORINO 2-0 (1-0)
Varese
: Lonardi, Burelli, Maroso, Ossola, Beltrami, Soldo, Andersson, Cucchi, Traspedini, Pasquina, Vetrano. All.: Puricelli.
Torino: Reginato, Poletti, Teneggi, Puia, Rosato, Ferretti, Simoni, Ferrini, Hitchens, Moschino, Meroni. All.: Rocco.
Arbitro: Varazani di Parma.
Reti: Andersson 11', Pasquina 60'
Spettatori: 16.005 di cui 3.005 abbonati e circa 13.000 paganti.
Note: Cielo coperto con qualche scroscio di pioggia, terreno in buono stato; calci d'angolo 5-1 per il Varese.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 21 settembre 1964]
Ha vinto il Varese per 2 a 0, ma al Torino poteva anche andare peggio. I granata hanno disputato ieri una partita strana, con poco gioco a centro campo ed in zona d'attacco; anche i difensori hanno commesso errori determinanti, e da falliti interventi di Teneggi e di Poletti sono nate le reti che hanno determinato il risultato. Una prova negativa non dovrebbe far testo nel giudizio, ma alcuni sono di opinione contraria in quanto considerano la gara di Varese come la risultanza di una situazione tecnica piuttosto difficile. A Roma in Coppa Italia nessun goal e poco gioco, contro il Mantova nell'esordio in campionato rete di un terzino e calcio di rigore, a Varese un fallimento non solo dell'attacco, ma anche del centro campo, con conseguenze anche tra i difensori. La sequenza delle partite del Torino non testimonia certo a favore della squadra di Rocco; non diciamo che sia un male grave ed insanabile, anzi si tratta certamente, di un guaio passeggero, ma bisogna provvedere presto perché ormai il torneo non concede soste, e una formazione che conta nelle sue file elementi come Meroni e Simoni, come Hitchens e Ferrini non può vivere alla ventura sperando nei punti segnati da questo o da quello. C'è da dire che il Varese non è certamente un avversario terribile; è una semplice squadra di provincia che gioca un calcio di movimento, senza cattiverie per giunta, con illudente copertura in difesa, e con qualche spunto all'attacco, dove però data l'assenza di Szymaniak infortunato non c'è dovizia di assi, se si esclude Andersson, che contro i granata ha disputato una prova interessante. Un complesso però che gioca un foot-ball rapido, veloce, con uomini in movimento, che giungono sulla palla in progressione. Il Torino invece ha elementi di alto valore tecnico che partono per uno ''sprint'' ogni qualvolta devono intervenire, con il risultato di perdere presto vigore atletico e riflessi per la manovra. Non è questione di tattica, e un motivo di organizzazione, e la situazione si aggrava per la scarsa condizione, fisica di qualcuno. Ferrini, ad esempio, Puja, ed anche Hitchens. Ma c'è di più: a che serve il gioco di Meroni? Il ragazzo di Como non può essere discusso, ma deve essere ''inquadrato'' nel gioco della squadra. A che servono i suoi trenta dribbiings? E' utile il suo illogico ostinarsi nell'azione, dimenticando per sistema i compagni? Piace vederlo perché tocca la palla con arte, piace perché a volte ridicolizza addirittura il suo diretto avversario: ma all'economia della squadra non serve a niente. Bisogna che anche Meroni giochi più per il Torino e meno per la platea, che già lo ammira e lo stima. Se a questo si aggiunge una giornata grama anche dei difensori si ha il quadro del Torino visto a Varese. Raccontiamo subito i due goal, che spiegano da soli molte cose.. Si era all'll' del primo tempo e le squadre stavano ancora studiando tattica e posizione di uomini, anche se si era visto stranamente un Ferretti in zona avanzata ed un Ferrini in copertura stretta. Ordine di Rocco o decisione degli interessati? Un errore comunque. Un fallo a favore del Varese veniva battuto da Andersson, ma lo svedese sbagliava passo e tocco e la palla fluiva sui piedi di Teneggi. Sarebbe bastato un rinvio lungo, ma il terzino granata ha preferito il palleggio con la conseguenza di ''lasciare''. In sfera all'accorrente Andersson, un passo di corsa e, l'ala varesina lasciava partire un tiro secco di esterno destro: la palla subiva in volo una strana traiettoria, sfiorava il montante della porta e si adagiava in rete. Un tiro stupendo ma fortunato, un goal ''regalato'' dall'errore di Teneggi. Uno a zero per i lombardi, con il Torino alla disperata ricerca di un pareggio in una giornata difficile. Rocco ha capito l'errore di Ferrini arretrato ed ha provveduto alla modifica del piano, con l'avanzamento del capitano, che ha portato un po' di vivacità all'azione dei vari Hitchens e Meroni. Vivacità non voleva dire né ordine né praticità, e la difesa del Varese non ha avuto un compito difficile nell'arginare l'offensiva, avversaria. Ripresa sullo stesso stile, con qualche reazione nervosa di alcuni giocatori, che l'arbitro Varazzani ha regolarmente richiamato, finché al 15' avanzava Vetrano, sul varesino c'era Poletti, ma la azione del terzino era talmente strana che si concludeva con un passaggio in diagonale verso la porta proprio mentre. Reginato stava uscendo per liberare. Da palla correva sulla linea bianca, forse andava in rete, ma arrivavano Pasquina e Traspedini (non un difensore torinese..!) e toccava al primo deviarla nella porta vuota: 2 a 0. Tutto finito, con il Torino che tentava la rimonta sull'orgoglio di qualche atleta di classe e di volontà. Ma a volte non bastano classe e volontà per superare i guai di una giornata negativa. Diciamo senza mezzi termini che il Torino ha fallito la prova senza nessuna attenuante precisa. Il Varese, come matricola, aveva paura del Torino, che si presentava alla competizione con i favori del pronostico. Le vicende della gara hanno letteralmente sovvertito ogni previsione. Ha vinto chi ha giocato meglio, e molto meglio dei granata hanno giocato i bravi ragazzi di Puricelli. Il risultato pertanto è giusto.