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| Olimpico di Roma |
| 10/01/1965 |
| h.14.30 |
| ROMA - TORINO 2-2 (1-1) Roma: Cudicin, Tomasin, Ardizzon, Carpanesi, Losi, Schnellinger, Salvori, De Sisti, Manfredini, Angelillo, Francesconi. All.: Lorenzo. Torino: Vieri, Poletti, Buzzacchera, Puia, Cella, Rosato, Meroni, Ferrini, Hitchens, Moschino, Simoni. All.: Rocco. Arbitro: Genel di Trieste. Reti: Angelillo 20' (R), Poletti 39' (T), Francesconi 60' (R), Aut.Losi 73' (T). Spettatori: 37.192 di cui 12.389 abbonati e 24.803 paganti per un incasso di 19.964.240 lire. Note: Cielo coperto, temperatura fredda, campo abbastanzo elastico grazie alla copertura con i teloni rimopssa poco prima del fischio d'inizio. Cronaca [Tratto da La Stampa dell' 11 gennaio 1965] Il Torino ha dovuto finire per ringraziare la Roma del pareggio realizzato allo Stadio Olimpico, mentre avrebbe benissimo potuto chiudere l'incontro con un successo pieno. L'andamento dell'incontro fu infatti a favore dei granata. I quali giocare sanno, ma in ogni partita sentono la necessità di cadere in ingenuità che li vengono a privare di quanto si sarebbero altrimenti, in linea puramente tecnica cioè, senz'altro meritati. Anche ieri - come a Bologna - la squadra torinese si è battuta in modo ottimo, tanto che, se la prima parte della partita si fosse chiusa con un punteggio a suo vantaggio, nessuno avrebbe potuto trovare nulla a ridire. La ripresa fu più equilibrata, e il dominio degli ospiti non riprese ad esercitarsi se non dopo una ventina di minuti di gioco, dopo che i romanisti avevano per la seconda volta, sempre come punteggio, ripreso il comando delle ostilità. Le due squadre avevano finito per presentarsi in campo nella formazione che ognuna aveva preannunciata: Angelillo faceva il suo ritorno in formazione dopo l'infortunio recentemente subito. E Manfredini ricompariva per la prima volta fra i romanisti, nella stagione, dopo tutte le vicissitudini per cui era stato costretto a passare. Né l'uno né l'altro dei due giocatori fecero grandi cose. Il primo dei due si beccò un nuovo piccolo strappo muscolare dopo i primi minuti di gioco del primo tempo. Non abbandonò il campo e trovò modo di spedire in rete il primo pallone della giornata, forse appunto perché i suoi avversari ritennero ad un certo momento che egli più non fosse in grado di fare cose pericolose. Manfredini, da parte sua, condusse tutto il primo tempo quasi in ombra, come se fosse timoroso di qualche duro incontro con qualche oppositore fisicamente più a posto di lui. Balzò poi alla ribalta d'un colpo con una bella volatina nella ripresa, e da quel momento riprese animo e riuscì anche a fare qualcosa di pregevole. Nel Torino rientrava Rosato, e le due ali Simoni e Meroni si scambiavano posto, ufficialmente ed anche, a lungo, praticamente. Aveva cessato di piovere il giorno, prima, e qualche pallido raggio di sole veniva saltuariamente ad illuminare la scena. Il campo era in più che discrete condizioni. Poco meno di cinquantamila persone erano presenti, ma i prezzi d'ingresso essendo stati per l'occasione - cioè per le necessità che tutti conoscono - notevolmente ribassati, l'incasso non venne a superare che di poco i venti milioni di lire, non risolvendo in modo degno di menzione nessuno dei problemi contingenti della società locale. Questa volta era presente anche il commissario straordinario del sodalizio, il conte Marini Dettina. L'incontro ha avuto svolgimento vivace ed a tratti anche interessante. Il primo tempo è stato migliore del secondo, e durante il medesimo il predominio del Torino è stato notevole. A pochi minuti dall'inizio Puia, fattosi luce sulla sinistra, colpiva la base di uno dei montanti. Al 20' il mediano laterale della Roma, Carpanesi, lasciato tutto libero da Moschino, iniziava una lunga corsa lungo la linea del fallo e la terminava con un preciso centro alto e lungo. Angelillo, che nessuno più curava di soverchia attenzione, essendo già uscito dal campo precedentemente per uno strappo, si produceva in uno scatto improvviso e di cui più nessuno lo riteneva capace, si presentava tutto solo davanti a Vieri e con un secco tiro basso lo batteva inesorabilmente. Grave errore della difesa granata. La reazione del Torino era energica, e Ferrini con una legnata dava modo a Cudicini di prodursi in una bella parata. Al 39', calcio d'angolo sulla destra per gli ospiti. Tira alto Meroni. Qualcuno respinge e Puja di testa serve Poletti, accorso in tutta fretta. Il terzino granata piomba sulla palla, la colpisce al volo e con una bellissima mezza girata la spedisce in rete, quasi a filo di uno dei montanti. Unica rete, questa, veramente meritevole di tutta la partita. A metà tempo, 1-1 come risultato. Ripresa tecnicamente più modesta. Al 16' Salvori se ne va via sulla destra e spara. Vieri respinge corto, Francesconi arriva al centro, spara anche lui e batte Vieri. Si saprà poi che il terzino Poletti, accorrendo alla disperata, aveva deviato con un piede la palla, leggermente ma tanto da porla fuori della portata del proprio portiere. Il Torino si risveglia e riparte all'offensiva. Al 29' Ferrini dalla sinistra manda al centro un forte pallone. Sul medesimo si gettano contemporaneamente Hitchens e Losi. La sfera picchia sul petto di Losi in piena corsa e schizza irresistibilmente in rete mentre Cudicini, già proiettatosi in avanti, non arriva più che a sfiorarla con la punta delle dita. Nuovo stato di parità fra i due contendenti. Nell'ultimo quarto d'ora, con i giocatori delle due squadre piuttosto provati, il gioco rallenta di tono. Il gioco stesso termina con un forte tiro basso di Meroni che attraversa l'intera area di rigore romanista, senza che nessuno lo possa raccogliere. |
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