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San Paolo
14/11/1965
h.14.30
NAPOLI - TORINO 0-0
Napoli
: Bandoni, Nardin, Gatti, Stenti, Panzanato, Girardo, Cané, Juliano, Altafini, Sivori, Bean. All.: Pesaola.
Torino: Vieri, Poletti, Fossati, Puia, Rosato, Bolchi, Orlando, Ferrini, Meroni, Schutz, Simoni. All.: Rocco.
Arbitro: Sbardella di Roma.
Reti: -
Spettatori: 69.089 di cui 52.308 abbonati e 16.781 paganti per un incasso di 41.174.000 lire.
Note: Giornata di sole, terreno in buone condizioni, ammonito Nardin per gioco scorretto.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 14 novembre 1965]
Il Torino è uscito dalla prova di Napoli senza avere le mani vuote. E' stato questo il primo pareggio casalingo che l'undici partenopeo abbia subito quest'anno. Finora sul proprio campo il Napoli aveva sempre vinto nel campionato della presente stagione. E' vero però che finora non aveva, sempre nel campionato stesso, incontrato altro che unità di non grande rilievo. Ed è vero pure che l'undici locale, che tende ogni volta a gettare tutto il peso tecnico della sua prima linea come una spada sulla bilancia, ha avuto proprio nei suoi avanti il suo punto debole. A definire l'andamento della partita potrebbe bastare infatti la constatazione che le due difese sono state troppo forti per i due attacchi. Specialmente la difesa dei granata è stata quella che ha deciso il risultato dell'incontro, aiutata anche in questo da un paio di errori madornali commessi in ognuno dei due tempi dall'ala sinistra dei partenopei. Dall'altra parte, un errore non così grave ma quasi consimile come importanza e in tutto uguale come conseguenza a quello di Bean del primo tempo è da imputare all'ala destra dei torinesi Orlando, il quale ha sparato a lato nel corso del primo tempo, nell'unica occasione cioè nella quale i torinesi avrebbero potuto segnare durante tutti i novanta minuti della partita. Complessivamente non ci si può esimere dal far notare che a salvare la partita stessa per il Torino sono stati i difensori estremi. Sugli scudi principalmente Vieri e Rosato. Il primo ha avuto una quantità veramente notevole di lavoro da sbrigare e, specialmente nel secondo tempo, si è prodotto in una serie di parate di grande stile e di autentica difficoltà. Una sua presa volante su un forte e insidiosissimo tiro partito dal piede di Cane a seguito di un calcio di punizione ha suscitato l'applauso a scena aperta degli stessi spettatori napoletani. E Rosato ha confermato l'ottimo grado di forma nel quale egli si trova al momento attuale. Per noi egli progredisce ancora di volta in volta. Giocando in posizione arretrata come ha fatto questa volta, i suoi interventi, pronti, sicuri, taglienti, rasentano spesso il magistrale. L'uomo prende posizione in modo eccellente, è veloce e sicuro di sé e possiede un controllo della palla veramente ottimo. Alla menzione di questi due uomini va unita la citazione degli altri difensori, specialmente Poletti e Puja, particolarmente per la sicura ed efficiente marcatura effettuata su Altafini. Dopo tanta pioggia, era tornato il sole, ma la giornata era ventosa. La mole dello stadio riparava però notevolmente 1 giocatori dalle folate fredde che altrove la facevano da padrone. Il campo si presentava comunque in più che discrete condizioni. Il recinto rigurgitava al solito di spettatori. Circa 75 mila persone erano presentì, di cui 16.782 paganti e 52 mila abbonati. L'incasso della giornata ammonta a 41.174.200 lire. Dei due tempi della partita il secondo è stato il migliore, o per lo meno il più interessante dei due. Nel primo, il Napoli si è gettato prontamente all'attacco, come se volesse tutto travolgere, e l'estrema difesa degli ospiti ha dovuto subito impegnarsi in un lavoro arduo e severo per contenere offensiva su offensiva. Fortunatamente per essa, l'impeto, dei partenopei è stato tenuto a freno e poco per volta si è smorzato. Altarini, che per sottrarsi alla severa marcatura degli avversari tentava di partire da una posizione più arretrata del consueto, è presto scomparso quasi totalmente dalla scena. Più vivace e più mobile del consueto era invece Sivori, che appariva in notevole progresso di forma. Dopo un quarto d'ora di gioco circa, il Torino era in grado di organizzare uno sbarramento a metà campo che sollevava alquanto la estrema difesa dal pesante lavoro al quale veniva ancora ogni tanto assoggettata Al 21' il terzino granata Fossati doveva lasciare il campo per qualche istante, trasferendosi poi subito dopo all'ala sinistra, sostituito nella sua posizione da Simoni, che si comportava egregiamente anche nel compito inconsueto di difensore. Il Fossati - si apprese poi - lamentava alla coscia destra una forte lussazione con possibile lacerazione muscolare. Egli rimaneva comunque in campo fino all'ultimo minuto della partita. Al 26' minuto avveniva il già menzionato errore di Bean. L'ala sinistra partenopea, portatosi quasi al centro e servito da Juliano, veniva a trovarsi a due passi da un montante della porta granata, con l'intera difesa scombussolata e la porta semiscoperta. Egli sparava allora alto, dove un leggero tocco sarebbe stato sufficiente per mandare la propria squadra in vantaggio. Uno svarione colossale. Orlando, da parte sua, restituiva agli avversari la cortesia sparando a lato da posizione centrale ottima, nell'unica occasione in cui i difensori napoletani in tutta la partita si erano lasciati sorprendere fuori posizione. Un grosso sbaglio compensava cosi l'altro. Nulla di fatto al riposo di metà tempo, con quattro calci d'angolo a favore del Napoli e uno solo a vantaggio del Torino. La ripresa doveva essere più duramente combattuta, con lunga superiorità territoriale dei padroni di casa. Il negretto Cane si faceva molto attivo. Vieri rispondeva a tutte le chiamate con parate di grande precisione. Altafini riusciva finalmente a farsi vivo e veniva atterrato in area. I partenopei reclamavano con qualche insistenza la punizione massima, ma l'arbitro non la concedeva. Qualche momento dopo è Altafini che spara alto su un calcio di punizione da fuori area. Poi Ferrini viene duramente toccato, ma si riprende. Al 31' è Cane che spara violentemente e a mezz'altezza: e Vieri ancora risponde magistralmente. E subito dopo Bean, nel tentativo di colpire la palla al volo, manca un'altra ottima occasione. In tutto questo tempo l'attacco torinese non ha potuto condurre altro che puntate di carattere diversivo.