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| Menti |
| 02/01/1966 |
| h.14.30 |
| L.R.VICENZA - TORINO 0-0 L.R.Vicenza: Reginato, Volpato, Rossetti, Tiberi, Pini, Carantini, Fontana, Colausig, Vinicio, Demarco, Campana. All.: Campatelli. Torino: Vieri, Fossato, Rosato, Puia, Cereser, Pestrin, Simoni, Ferrini, Orlando, Moschino, Meroni. All.: Rocco. Arbitro: Varazzani di Parma. Reti: - Spettatori: 9.111 di cui 5.311 paganti per un incasso di 5.975.000 lire e 3.800 abbonati. Note: Espulso Ferrini al 76' per doppia ammonizione, la prima per gioco falloso la seconda per proteste; ammonito Simoni per gioco falloso. Cielo sereno, temperatura fredda, terreno in buone condizioni. Grave incidente di gioco per Pini, che in seguito ad un contrasto aereo, una volta caduto a terra, riportava la frattura scomposta del perone. Cronaca [Tratto da La Stampa del 27 dicembre 1965] Zero a zero fra Lanerossi Vicenza e Torino al termine di una partita decisamente mediocre, fallosa, rude, con gravi incidenti, con un giocatore veneto all'ospedale (Pini) per la frattura del perone in seguito ad un incidente al 5° minuto della ripresa, con Ferrini espulso a un quarto d'ora dal termine, con tanti ammoniti e con uno scontro verbale tra l'arbitro e l'allenatore Rocco all'uscita dal campo, scontro che ha avuto un seguito negli spogliatoi quando il vice-presidente granata rag. Traversa si è recato dal signor Varazzani per il disbrigo delle solite pratiche del dopogara. Le vicende dell'incontro hanno eccitato gli animi, ed è facile capire come le espressioni dei protagonisti (giocatori e dirigenti) fossero poco serene per non dire peggio.. Però, prima di raccontare il finale a tinte gialle, occorre esaminare la prova delle due squadre e dire subito che il risultato è giusto, perché entrambe hanno meritato zero in profitto. Il Lanerossi ha perso la decisa prestanza d'attacco che lo aveva portato a traguardi ambiziosi all'inizio della stagione. Da qualche domenica si è fermato Vinicio, e anche ieri il brasiliano è stato, pressoché nullo. Ma cos'è questo attacco dei veneti? Eccolo: Fontana e Campana che giocano come ali, ma sono due centrocampisti, De Marco, un'altra mezz'ala assolutamente fuori forma, Colaussig pieno di volontà e Vinicio, con tanti anni, con molta esperienza e qualche acciacco dovuto alla lunga attività. Ancora una volta il Torino ha deluso. E' vero che il pareggio di ieri a Vicenza chiude la serie delle sconfitte, ma se il punto è utile per la classifica non può modificare il giudizio sul gioco. Nella squadra granata qualcosa non va, non girano i difensori con la autorità di una volta perché Cereser è bravo, ma difetta di esperienza, perché Rosato non è un terzino d'ala ma un elemento che ha bisogno di spazio per dimostrare tutta la sua bellissima classe, perché Pestrin è rude e fisicamente forte, ma non ha il passo di carica degli altri. L'attacco torinese è il reparto più strano della squadra. Il migliore è Meroni, ma gioca da solo, s'innamora dei suoi dribblings, finisce sempre di favorire chi è preposto alla sua custodia. Ieri aveva come controllore il giovane Volpato, e Volpato ha fatto la sua ottima figura. Il vicentino è un terzino di classe e di temperamento, e Meroni non gli è mai sfuggito. Simoni è stanco, lo si vede in ogni azione, ed è nettamente fuori fase anche Orlando, tanto che non riesce mai a legare con i compagni. Ferrini è nervoso, Moschino si destreggia alla meglio, con il solo vantaggio di istruire molte azioni che regolarmente vengono bloccate al primo contatto con i difensori avversari. Ma dov'è finito il bel Torino ammirato e applaudito lo scorso anno su tutti i campi d'Italia? Qualcuno sostiene che la colpa sia di Rocco, ma Rocco c'era anche nella stagione passata, ed allora i motivi di questo decadimento devono essere ricercati altrove. Forse nella scarsa adattabilità dei nuovi al ritmo e al tono agonistico della squadra, forse nell'annata grama di Ferrini, forse nel ''dribbling in più'' di Meroni, forse nella somma di tutti questi fattori negativi. Sta di fatto che il Torino improvvisa un gioco che non piace e non è utile. La squadra granata può e deve far meglio, ma non si intravvedono miglioramenti anche se passano i giorni. Perché? Rocco non risponde, se la prende con gli arbitri, ma scaricare le responsabilità agli altri è una manovra che non può incantare nessuno. Ieri si deve però ammettere che il signor Varazzani ha sbagliato grosso. Impegnato a dirigere una gara infiorata di falli e di scorrettezze, una partita che minacciava di trascendere ad ogni minuto, Varazzani ha trovato il modo peggiore per frenare i più scalmanati: fischiava, fischiava sempre, a proposito ed a sproposito, con il risultato di innervosire atleti e pubblico. Il gioco non meritava tanto, ma a molti sono saltati i nervi appunto per le strambe decisioni del direttore di gara. La partita non poteva determinare situazioni particolari, né a favore degli uni né a favore degli altri; c'era un certo equilibrio nelle manovre anche se Vinicio con rara abilità portava sovente Puja fuori misura. Il brasiliano ingannava tutti con i suoi falli, compreso il signor Varazzani che proprio nel duello Puja-Vinicio cadeva nei più marchiani errori. Il tempo passava, si vedevano ogni tanto Meroni e Volpato (un duello interessante sul limite delle prestazioni migliori in campo nazionale) si ammirava la generosa prestazione di Fossati, si capiva il piccolo dramma di Vinicio imprigionato da Puja e scarsamente aiutato dai compagni. Il gioco comunque non entusiasmava nessuno, anche perché mancavano spunti degni dei nomi degli atleti in campo. All'inizio della ripresa l'infortunio di Pini. Avanzava Simoni e veniva contrastato dai terzino Rossetti; fallo del vicentino e Simoni cadeva a terra con il suo avversario. In quel momento interveniva an che Pini e purtroppo interveniva male. Il difensore vicentino rimaneva dolorante a terra, veniva portato a braccia fuori campo e in barella raggiungeva gli spogliatoi (5'). Il medico sociale non aveva dubbi sulla diagnosi: frattura del perone della gamba sinistra trenta giorni di riposo più il necessario periodo per la ripresa. Pini è rimasto in ospedale e dovrà restare a letto per alcuni giorni. Un brutto infortunio, anche se del tutto casuale. L'incidente ha almeno per qual che minuto, calmato gli animi, ma chi credeva che il Torino potesse approfittare del vantaggio numerico sbagliava di grosso. Anzi, la squadra granata ha continuato nel suo gioco che non aveva né il carattere della manovra aperta, né quello del concetto tattico più prudente per sfruttare il contropiede. Sempre il solo Meroni all'attacco, sempre il solito Orlando pieno di errori, sempre il fragile Simoni. Tutti e tre comunque manovravano da soli. Poi, l'incidente di Ferrini. Puja cercava di ostacolare Vinicio e Vinicio si ''vendicava'' con un fallo che Varazzani fischiava prontamente. Ferrini, come capitano, protestava, Varazzani lo redarguiva, il graziata insisteva ed allora l'arbitro espelleva il capitano granata con una decisione autoritaria e forse anche troppo severa. E' vero che poco prima il giocatore torinese era stato ammonito per proteste, ma è altrettanto vero che il direttore di gara, il quale aveva sovente richiamato i granata al minimo cenno di fallo, non aveva provveduto in quel momento a scrivere il nome di Vinicio sul suo taccuino nonostante il duro e plateale intervento ai danni di Puja. Ammonire o richiamare un giocatore è discrezione dell'arbitro, e Ferrini ha dovuto subire la drastica decisione del signor Varazzani con le conseguenze che certamente deriveranno. Da quel momento la formazione di Rocco ha ripreso quota. Forse per reazione all'allontanamento dei suo capitano, forse per un calo atletico degli avversari. Sta di fatto che ad Orlando proprio sul finire della partita è capitata la palla-goal, ma Orlando l'ha sbagliata nel modo più banale. Poi sono successi gli incidenti a fine gara. Rocco ha apostrofato Varazzani nei corridoi dello stadio, gli ha detto: ''Se non ha il coraggio di arbitrare, se ha paura stia a casa.. '', e qualcosa altro che è sfuggito nella confusione. Varazzani naturalmente ha risposto, poi quando il rag. Traversa e andato negli spogliatoi per il ritiro dei cartellini, Varazzani è tornato alla carica: ''Dica a Rocco che si prepari a provare davanti a chi di dovere le accuse che mi ha fatto poco fa''. Dopo una simile gara sarebbe stato meglio tacere, ma poiché Varazzani aveva parlato, anche Traversa ha risposto. Facile capire il tono del discorso, perché una volta o l'altra bisogna pur dire la verità. Varazzani ha dimostrato a Vicenza di essere un arbitro troppo modesto per certe partite, un arbitro che non è forte per tecnica e non è neppur deciso in linea disciplinare. Dire che la mancata vittoria del Torino ieri a Vicenza sia stata colpa di Varazzani sarebbe assurdo. Però bisogna che i dirigenti della Lega sappiano che certi arbitraggi servono soltanto a fomentare incidenti. Proprio come è successo ieri a Vicenza. E che debba essere proprio il Torino a farne le spese non è assolutamente giusto e non può neppure essere tollerato. |
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