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| Rigamonti |
| 10/04/1966 |
| h.15.30 |
| BRESCIA - TORINO 2-1 (1-0) Brescia: Brotto, Vaini, Fumagalli, Rizzolini, Vasini, Bianchi, Salvi, Beretta, De Paoli, Bruells, Pagani. All.: Gei. Torino: Vieri, Poletti, Rosato, Bolchi, Puia, Ferretti, Simoni, Ferrini, Schutz, Moschino, Meroni. All.: Rocco. Arbitro: De Marchi di Pordenone. Reti: De Paoli 40' rig. (B), Bianchi 73' (B), Meroni 79' rig. (T). Spettatori: 23.971, di cui 7.000 paganti circa più 16.971 abbonati circa. Note: Espulso Rosato, ammoniti Bolchi, Ferretti, Rosato e Vaini. Cronaca [Tratto da La Stampa del 4 aprile 1966] Brescia-Torino, una partita tranquilla esplosa in una sconcertante serie di episodi antisportivi. Nessuno se lo aspettava. Erano in campo due squadre senza grandi interessi di classifica: non si pensava allo scudetto e per fortuna neppure alla retrocessione. L'unico spunto vivace, nel bilancio di previsione, era offerto dal confronto tra il difensore granata Bolchi, che secondo voci non confermate potrebbe passare al Brescia, ed il centravanti De Paoli, al quale il Torino si interessa, come del resto si occupano di lui i tre quarti delle società italiane che vogliono rinforzarsi. Proprio uno scontro Bolchi De Paoli ha fatto scattare la burrasca, ma si è trattato di un caso fortuito. Il nervosismo era nell'aria. La contrastante, direzione dell'arbitro De Marchi lo ha aumentato. In definitiva si sono avuti quattro giocatori ammoniti - Bolchi, Ferretti e Rosato del Torino, Vaini del Brescia - un espulso, Rosato. Il massaggiatore granato Colla è stato aggredito da Rizzolini e - dopo il termine dell'incontro - nel sottopassaggio è successa una baruffa ancor più grave. Bolchi voleva rincorrere De Paoli; il giovane dirigente lombardo Chiappalupi si è intromesso a far da paciere; Orlando che non c'entrava per niente essendo stato di riserva, ha sferrato un pugno al consigliere bresciano. Questi semiaccecato, si è voltato di scatto, lasciando partire uno schiaffone. Lo ha ricevuto in pieno volto Rosato, il quale entrava in tutta la vicenda ancora meno di Orlando, ma ieri è Incappato non per colpa sua in una di quelle giornate in cui tutto va per traverso. Dopo questo trambusto, negli spogliatoi, scambio di accuse, proteste, parole grosse e minacce di quercia. A questo punto, finalmente, si è visto un po' di buon senso, grazie all'opera del presidente del Torino Pianelli ed alla sportività del dirigente bresciano Chiappalupi. Pianelli, informato del ''pugno di Orlando'', è corso nello stanzone del Brescia dove Chiappalupi, un industriale edile di trentadue anni, stava curando l'occhio ferito con applicazioni di ghiaccio. ''Sono desolato, non riesco a spiegare il gesto del mio giocatore. Voglia scusarci''. ''Non si preoccupi. Piuttosto la prego di spiegare a Rosato che non avevo alcuna intenzione di colpirlo. La mia è stata una reazione d'istinto. Anche verso Orlando, del resto, non serbo alcun rancore''. Una stretta di mano tra i due dirigenti e tutto è finito li. Qualcuno si era ricordato che domenica era Pasqua, giorno dedicato alla pace. Fuori, intanto, il pubblico applaudiva Meroni, autore di una bellissima partita, che certo avrà rallegrato il commissario frenico della Nazionale. Fabbri, venuto ad osservare i suoi futuri azzurri. Non altrettanto positive le prove di Bianchi, il mediano-rivelazione del Lussemburgo apparso troppo attaccante e troppo poco difensore, di Rosato, che nel ruolo di terzino ci sembra sacrificato, di Vieri e Do Paoli in giornata media. Il terzino Paletti era a posto, ma davanti a lui Ferretti, causa anche una leggera storta, non r riuscito a controllare Bruells e di conseguenza ha messo in difficoltà il reparto destro della retroguardia granata. Bruells, se gioca sempre così, avrà un grosso valore alla riapertura delle liste. Si spiega il rimpianto del presidente Ghidini e degli altri dirigenti bresciani i quali in inizio di stagione hanno acquistato il tedesco al 20 per cento e non si sono affrettati a pagare al Modena il resto delle quote nel tempo stabilito dal contratto. Concludendo l'esame dei giocatori, discreta la gara della difesa bresciana, sebbene mancasse Roboni, fermo per un dolore, reumatico alla spalla. Notevole, oltre a Bruells e De Paoli, l'ala destra Salvi. Il Torino ha aiuto un Moschino tornato alla abituale chiarezza di idee come regista, Ferrini in ripresa, Pula molto attento. In retroguardia i granata presentavano la grossa novità: Bolchi trasformato in difensore libero. Il mediano aveva giocato precedentemente in questo ruolo soltanto in gare della De Martino. Ora l'allenatore Rocco lo ha provato in campionato. Bolchi ha avuto autorità ed esperienza, si è capito che con il tempo potrà acquistare pure senso del piazzamento nel particolare incarico. Pur non essendo molto veloce è risultato senza dubbio superiore a Rizzolini, difensore libero del Brescia. In attacco Meroni è stato ancora una volta il migliore in campo, Schutz ha deluso di fronte alla non irresistibile coppia di difensori Vasini (stopper) e Rizzolini. Simoni, in non perfette condizioni, ha rappresentato il più classico sbaglio di Rocco a meno si sia trattato di partito preso. Come è noto le ali possibili per la trasferta bresciana erano Simoni, Carelli, Orlando e Albrigi. Il primo già era stato lasciato a riposo nel derby perché poco in forma, il secondo, militare, risultava indisponibile. Orlando non è stato giudicato a posto. Perché non provare Albrigi? Questa estrema destra, cresciuta alla scuola granata, è veloce ed ha una forte stangata. Non sarà un Amancio, come lo chiamano i tifosi del mercoledì, è inferiore ad un Simoni in piena efficienza, ma quando gioca porta il peso della sua intraprendenza e del suo tiro in una prima linea dove gli atleti da goal sono scarsi. Ed ecco la gara nelle poche note di cronaca. Attacchi alterni all'inizio. De Paoli, Meroni e Bianchi sfiorano la marcatura. Al 33' De Paoli fugge; Bolchi piomba con impeto sulla palla e libera. Anche il centrattacco entra deciso, ma con il piede a mezzo metro dal suolo e colpisce l'avversario al basso ventre. Bolchi rotola a terra. Interviene il massaggiatore granata Colla che si busca un paio di spintoni e viene poi preso per il collo da Rizzolini. Colla si vendica innaffiando il bresciano con la bottiglia a schizzo che non era servita per Bolchi. Scambio di urloni tra granata e bresciani. De Paoli chiede scusa a Bolchi. La mischia è finalmente controllata. Si riprende. Poco dopo, Rosato, vedendosi sfuggire Salvi, lo sbilancia da tergo. Riceve un'ammonizione. Invano prega l'arbitro di non essere troppo rigido, tanto più che nel fallo non ha causato alcun male all'avversario. Fa presente che per la precedente squalifica, l'ammonizione ufficiale rischia di portargli automaticamente un'altra sospensione. Ma De Marchi non se ne dà per inteso. Rosato è ammonito ed il gioco prosegue sempre più animato ed a pochi minuti dall'intervallo cade addosso al Torino la disavventura del rigore. E' un autentico infortunio: non sempre folli del genere vengono puniti con tanta severità. I fatti. Su tiro di Bruells Vieri para, ma non trattiene la palla che rimbalza, verso lo stesso Bruells. Accorre Bolchi, affiancato da Ferrini, e nell'impeto manda a terra il tedesco. De Marchi indica il disco degli undici metri e De Paoli segna. Rosato e Ferretti irritati accennano ad un ironico battimani nei confronti dell'arbitro e questi dapprima li caccia via entrambi, poi si limita ad allontanare Rosato. Il terzino doveva ben guardarsi dal compiere l'inutile protesta, ma un direttore di gara più avveduto non avrebbe dato peso al gesto. Il Torino risultava già ''punito'' dal penalty e non meritava un'ulteriore sanzione che gli toglieva ogni possibilità di pareggiare. Lo stesso De Marchi deve essersi reso conto di essere stato troppo severo. Nella ripresa infatti ha ignorato un mani di Bolchi in area ed ha concesso un dubbio rigore al Torino, quando Meroni è inciampato su Vaini. Questo non è servito ai granata, tanto più che, al 30' su calcio d'angolo seguito al tocco di Bolchi, il mediano Bianchi ha segnato. Anche Meroni al 36' ha realizzato il penalty regalo, ma era ormai tardi. In dieci contro undici i granata non potevano recuperare in extremis ed il punteggio di due a uno per il Brescia non è mutato. |
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