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St.Jakob Park
14/06/1967
h.20.00
FC BASEL - TORINO 0-1 (0-1)
FC Basel
: Lefenburger, Kleber, Rahmen, Munschin, Pfirter, Odermatt, Ramseyer, Moscatelli, Raffi, Hausser, Wengen. All.: Benthaus.
Torino:Vieri, Cereser, Trebbi, Puia, Maldini, Bolchi, Simoni, Ferrini, Baisi, Moschino, Poletti. All.: Rocco.
Arbitro: Harnber (Svizzera).
Reti: Ferrini 4'.
Spettatori: 7.000 circa.
Note.: Giornata fredda, cielo coperto, pioggia a tratti, campo in discrete condizioni. Larga rappresentanza di emigrati italiani presenti sugli spalti.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 15 giugno 1967]
La terza partita del Torino nella Coppa delle Alpi, stasera contro il Basilea, ha avuto un notevole preambolo. Poco dopo le 17 sono intervenuti, nell'albergo che ospita la squadra del Torino, tre dirigenti del Comitato organizzatore e del Comitato dirigenziale della manifestazione. Essi hanno confabulato a lungo con i dirigenti del sodalizio granata. Tra l'altro, i dirigenti elvetici hanno dichiarato che una decisione sulla vertenza sorta tra il Torino e l'Eintracht di Francoforte non si potrà avere prima del prossimo luglio. Una dichiarazione, questa, alla quale si è subito ed anche vivacemente opposto il vice presidente del Torino ragionier Traversa, asserendo che la questione non può venir trascinata tanto per le lunghe. Il rapporto dell'arbitro Tschenscher era stato nel frattempo presentato: in esso lo stesso Tschenscher dichiara che l'incontro di Wiesbaden era stato sospeso perché un giocatore granata, impadronitosi della palla, non voleva più rimetterla in gioco. A parte il fatto che il giocatore torinese non ha preso la palla in mano se non quando l'arbitro già era fuggito dal campo, vien fatto di domandarsi perché l'arbitro stesso non abbia segnato né il nome né il numero di gioco del calciatore incriminato e perché, se mai, non l'abbia espulso. Così stando le cose, questo arbitro tedesco, che ha operato su suolo tedesco a favore di una squadra tedesca, non può che darsi torto da sé. Sono stati richiesti ulteriori rapporti. Comunque, data l'ora alla quale la discussione si è svolta, la cosa non ha avuto un seguito immediato, ed ognuno se n'è partito per il campo di gioco. Allo stadio municipale dì Basilea c'era già parecchio pubblico quando la squadra granata è arrivata sul posto. Come già si è detto ieri, né Combin né Meroni entrano nella formazione torinese. Essa è conseguentemente la seguente: Vieri; Cereser, Poletti; Puja, Maldini, Bolchi; Simoni, Ferrini, Baisi, Moschino, Poletti. Arbitro della partita è lo zurighese Kambert. Altro errore del Comitato organizzatore, questo, che mette in posizione imbarazzante le persone prima ancora che gli incidenti possano accadere. La composizione dell'undici del Basilea è la seguente: Laufenburger; Kiefer, Rahmen; Munchin, Pfirter, Odermatt; Ramseier, Moscatelli, Ruefli, Hauser, Wenger. Prima dell'inizio della partita la pioggia, che già era caduta ad intervalli nel corso della giornata, ha ripreso a scendere leggermente. Il campo è in ottime condizioni, ricoperto da un bel tappeto erboso. Aria fredda spira sul campo. Il Basilea entra in campo in maglia bianca, il Torino con le sue consuete maglie color granata. La partita ha inizio con buona puntualità. La luce è ancora quella diurna, per quanto già siano state accese in campo le luci artificiali. Il Basilea attacca per primo per un paio di minuti, ma sono, i granata a segnare, al loro primo contrattacco. L'azione inizia sulla destra dei torinesi e la palla giunge alla mezz'ala Moschino, il quale immediatamente passa a Ferrini, trasferitosi nella posizione di ala sinistra. Con immediatezza Ferrini fa partire un forte tiro trasversale e la palla si infila nella rete. Dopo questo episodio la squadra del Basilea si prodiga negli attacchi, senza però riuscire a concludere. Bel primo tempo da ambo le parti. Il Torino gioca con sicurezza: è freddo e controlla il gioco con autorevolezza. I granata reagiscono ad ogni attacco portato dagli avversari, che si rivelano, almeno nei primi 45 minuti di gioco, pienamente meritevoli del titolo di campioni elvetici recentemente conquistato. E' una bella squadra quella elvetica, che sa tenere la palla a terra e che sa imbastire ottime azioni. Emerge, fra gli elvetici, il mediano laterale Odermatt, che il nostro Foni ha già prescelto più di una volta per la squadra nazionale della Svizzera. Il Torino avrebbe potuto, sempre in questo primo tempo, segnare una seconda rete, che avrebbe portato a due reti il suo vantaggio. Al 38° minuto un lungo traversone di Simoni andava a finire sul piede di Ferrini, il quale immediatamente trasferiva la palla a Baisi; il portiere del Basilea usciva dalla porta senza riuscire ad intercettare la palla ed allora Baisi sospingeva la sfera nella rete, sguarnita di ogni difensore: la palla andava a picchiare proprio sulla base del montante sinistro della porta degli elvetici ed usciva a lato per pochi centimetri. Nel secondo tempo la situazione cambiava: era decisamente il Torino a dominare. Il suo dominio era continuo e gli attaccanti granata sfioravano più di una volta il successo. Un tiro subitaneo dì Simoni rasentava uno dei pali. Il Torino otteneva parecchi e svariati calci d'angolo. La squadra del Basilea sì disuniva, mostrandosi ben lontana dal grado di forma messo in luce nel primo tempo. Solo a pochi minuti dal termine due tiri micidiali dei giocatori svizzeri chiamavano Vieri a due difficili parate, effettuate con abilità. La partita si è così conclusa con la vittoria del Torino per 1 rete a 0. La folla applaude entusiasticamente la squadra granata, un applauso che non si spegne fin quando i giocatori non hanno raggiunto gli spogliatoi. Si può dire che tutti gli italiani che lavorano ed abitano nella zona di Basilea siano accorsi ad incitare la formazione del loro paese, e la subissano di applausi dopo la bella vittoria.