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| Marassi |
| 11/02/1968 |
| h.15.00 |
| SAMPDORIA - TORINO 1-1 (0-1) Sampdoria: Matteucci, Dordoni, Garbarini, Carpanesi, Morini, Vincenzi, Salvi, Vieri, Cristin, Frustalupi, Francesconi. A disposizione: Paterlini. All.: Poggi. Torino: Vieri, Poletti, Fossati, Puia, Ceserer, Bolchi, Carelli, Ferrini, Combin, Moschino, Facchin. A disposizione: Sattolo. All.: Fabbri. Arbitro: Motta di Monza. Reti: Facchin 17' (T), Frustalupi 57' (S). Spettatori: 24.495 di cui 6.495 abbonati e circa 18.000 paganti, il dato esatto non è stato comunicato. Note: Ammoniti Poletti, Moschino, Francesconi e Vincenzi. Cronaca [Tratto da La Stampa del 12 febbraio 1968] 1-1. Un risultato di questo tipo sta diventando classico quando la Sampdoria gioca sul proprio terreno. E' difatti la settima volta consecutiva nell'attuale campionato che i liguri lo realizzano a Marassi. Di perdere dispiace ai blucerchiati, ma di segnare sono incapaci. Se non intervengono i calci di rigore o le punizioni, l'undici ligure si trova quasi nell'impossibilità di mettere dei palloni nella rete degli avversari. Stavolta, comunque, il risultato può essere considerato più che giusto, anche se il Torino, proprio sul termine dell'incontro, ha colpito la traversa con un tiro di Ferrini e si è visto negare un calcio di rigore per un fallacelo commesso in area su Carelli, che era per lo meno altrettanto giusto quanto quello che il Torino stesso ha subito proprio all'inizio del secondo tempo. Poco da recriminare, quindi, né da una parte, né dall'altra. Il Torino è stato superiore nel corso della prima parte della partita. E' calato alquanto e come ritmo, e generalmente come combattività, nella ripresa. Era un Torino in convalescenza. Non era più cosi effervescente come a Brescia, ma nemmeno era più così timido e remissivo come, a Torino contro la Fiorentina. Si era fermato, insomma, a metà strada fra le due esagerazioni di contegno. Nel primo tempo controllò la situazione, essenzialmente perché parve più ordinato e perché si comportava con alquanta prudenza, non sbilanciandosi in avanti e mantenendo un contegno piuttosto cauto in difesa. Poi, nel secondo tempo, la squadra calò inizialmente di tono, in modo piuttosto notevole anche. Sia tecnicamente come tatticamente, l'undici granata ha dato prova, in quel periodo, di parecchie incertezze di cui hanno approfittato come hanno potato i loro avversari. Poi, verso il termine, la compagine torinese si è ripresa, è ritornata ad attaccare e Ferrini, con un tiro improvviso, ha colpito la traversa, mentre poco dopo l'ala destra Carelli, intrufolatosi in area sulla sinistra, veniva atterrato senza che l'arbitro intervenisse, né con la massima punizione, né con altro provvedimento più tenue. Quindi la compagine ospite, che si può facilmente definire come una convalescente, non ha meritato, nel complesso, né quel premio che è una vittoria, né quella condanna che è una sconfitta. La stessa cosa per quanto in termini e con causali diverse, può dirsi per la Sampdoria. Si tratta, nel caso suo, di una squadra che si regge abbastanza bene in difesa e a metà campo. Qui però essa si ferma, più avanti non va. Davanti alla rete degli avversari scompare, o è come se non ci fosse. E' un fenomeno, questo, che viene confermato dalla sua posizione in classifica. Se non interviene l'arbitro con una punizione di maggiore o minore gravità ad aprire la strada ai suoi attaccanti, di iniziative proprie questi assolutamente non ne dimostrano. E' quello che è avvenuto anche in questa occasione. Tanto slancio per arrivare fino ai due terzi od al massimo ai tre quarti del campo, e poi più niente. Qui, quando non è il gioco consuetudinariamente difensivo e distruttivo degli oppositori a stroncare ogni cosa, è l'abitudine dei giocatori sampdoriani stessi a naufragarne il tentativo di sfondare a mezzo di passaggi stretti e minuti Qui ogni cosa va a catafascio. Questa volta la Sampdoria ha realizzato la sua rete al 13' della ripresa, quando l'ala sinistra Francesconi è stata atterrata in piena area da Poletti e la sua mezz'ala Frustalupi ha realizzato con un tiro basso. Dopo di che, in tutto e per tutto, la Sampdoria avrebbe potuto migliorare ancora la sua posizione su di una confusa mischia davanti al portiere Vieri, ma ha cincischiato tanto da finire per non concludere nulla. Il Torino, da parte sua, avrebbe potuto andare subito in vantaggio in inizio di partita, quando Ferrini si è venuto improvvisamente a trovare solo davanti al portiere Matteucci, e non ha saputo approfittare dell'occasione. Il punto dei granata è giunto invece al 17', sempre della prima parte dell'incontro, al momento in cui Bolchi lanciava l'ala sinistra Carelli; questi centrava forte e Facchin approfittava di un'incertezza dei difensori liguri - rimasti fermi a sorvegliare Combin, l'uomo che era considerato il pericolo pubblico numero uno - per sospingere in rete da breve distanza. Per tutto questo primo tempo, il Torino ha continuato a controllare il gioco con calma e con oculatezza, tanto da lasciare l'impressione che l'1-0 lo soddisfacesse pienamente e che la sua speranza consistesse nel fatto di poter condurre in porto l'esito della partita, così come essa stava a quel momento, sull'1-0, cioè. Poi, alla ripresa, grazie soprattutto a quel calcio di rigore di cui abbiamo detto, le cose sono cambiate di aspetto e la squadra granata si è disunita alquanto. Il secondo tempo diventava piuttosto nervoso, e a piccoli incidenti faceva seguito qualche battibecco; tra il pubblico volava anche qualche pugno. Erano presenti circa ventimila persone. La pioggia aveva pensato bene di allontanarsi fin dal mattino. Sul campo spirava invece un non forte vento di tramontana. |
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