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| Comunale di Ferrara |
| 25/02/1968 |
| h.15.00 |
| S.P.A.L. - TORINO 0-0 (0-0) S.P.A.L.: Cipollini, Stanzial , Tomasin, Pasetti, Bertuccioli, Parola, Boldrini, Bigon, Rozzoni, Lazzotti, Brenna. A disposizione: Cantagallo. All.: Petagna. Torino: Vieri, Poletti, Fossati, Puia, Cereser, Agroppi, Carelli, Ferrini, Combin, Moschino, Facchin. A disposizione: Sattolo. All.: Fabbri. Arbitro: Angonese di Mestre. Reti: - Spettatori: 14.831 di cui 5.480 abbonati più 9.351 paganti per un incasso di 14.260.200 lire. Note: Giornata primaverile, terreno allentato; ammonito Rozzoni per proteste, calci d'angolo 10-5 per il Torino. Cronaca [Tratto da La Stampa del 26 febbraio 1968] Partita dall'andamento liscio e piano e priva dì emozioni e di incidenti clamorosi. Appunto per questo, essa non avrebbe meritato un risultato diverso da quello 0-0 con cui si è conclusa. Eppure, le contraddizioni, nel corso dell'incontro, non sono mancate. Le due squadre entrarono in campo nella formazione preannunciata. Nel Torino rientrava Cereser e rimaneva definitivamente a riposo Balchi. La Spal come ala sinistra aveva finito per dare la preferenza a Brenna. Il primo tempo si svolse sotto l'insegna dei granata. Giocavano con volontà e con tendenze costruttive, i torinesi. Il loro gioco era piacevole a vedersi. Moschino, partendo sempre da posizione arretrata, fungeva al solito da regista; egli cercava e trovava i compagni con semplicità e con praticità di idee. Combin, che pure doveva afflosciarsi alquanto con l'andare del tempo, scorrazzava per il campo, in un ruolo che non era comunque il suo solito. Ma Ferrini e Agroppi richiamavano l'attenzione per il lavoro redditizio che stavano svolgendo. Agroppi è in realtà un atleta interessante. Copre una quantità di spazio, possiede un fisico che induce al rispetto e i suoi interventi sull'avversario e sulla palla hanno quasi sempre caratteristiche tecniche. Se si conserverà umile e modesto, come è in questo momento, questo ragazzo dovrebbe avere un avvenire. E Ferrini, che inizialmente si dedicava a tenere d'occhio un po' l'ala destra Bigon e un po' quel Rozzoni che passa ora per l'attaccante più pericoloso fra i ferraresi, era il vero animatore morale e tecnico di tutta la compagine. Piuttosto quieto era Potetti, ma chi emergeva era l'altro terzino, Fossati, che interveniva sempre a proposito e trovava modo di cooperare di tanto in tanto anche al lavoro costruttivo dei compagni. Nel suo complesso, la squadra si presentava bene, destava simpatia per il suo comportamento e dava l'impressione di potere o di dover segnare da un momento all'altro, non appena essa si fosse decisa a spingere un po' più a fondo. In realtà, sparavano un po' da tutte le posizioni, i granata, e una mezza dozzina dì buone occasioni per andare in vantaggio si presentavano loro, ma esse venivano mancate tutte per un soffio o per centimetri. Comunque, le due più chiare situazioni da rete dovevano, sempre in questo primo tempo, presentarsi alla Spal. La prima di esse si verificava a mezzo di un forte e quasi improvviso tiro del mediano laterale Parola; la seconda - la più bella di tutta la partita - giungeva poco dopo di un centro dell'ala sinistra Brenna e su di una susseguente e intelligente deviazione di testa di Rozzoni. Il portiere torinese Vieri neutralizzava da par suo ambedue i tentativi. I ragazzi della Spal apparivano come piuttosto soggiogati dalla prestanza e dalla superiorità tecnica dei loro avversari, in questa prima parte dell'incontro, ma, consci della situazione alquanto difficile in cui si trovava in classifica la loro squadra, essi lottavano con bel coraggio, andando su tutti i palloni e non arrendendosi mai. Per noi, questa Spal non è una squadra da retrocessione. Emerge comunque in essa il giovane difensore Stanzial, un elemento che dovrebbe fare strada. Comunque, un primo tempo nettamente favorevole al Torino. Il cambiamento di scena avveniva alla ripresa. Gli spallini, come per operare una clamorosa sorpresa, si rovesciavano tutti in avanti, e per una decina di minuti mettevano in serie difficoltà l'undici degli ospiti. Allora il Torino cambiava tattica. Richiamava in difesa quanti uomini poteva; smobilitava quasi completamente il suo settore di avanguardia, nel quale rimaneva a dimenarsi quasi da solo Combin, aiutato a intermittenza da Facchin. Le intenzioni dei granata apparivano allora come nettamente trasformate: da aggressive che erano, diventavano ora pienamente difensive. Gli scambi prendevano allora un po' l'aspetto che avevano assunto durante il secondo tempo della partita stracittadina di pochi giorni prima, contro la Juventus. L'esperienza dell'undici torinese finiva per superare le difficoltà che sorgevano con relativa frequenza sul suo cammino, ma in quel frangente la fisionomia della squadra non era più quella che così buona impressione aveva destato nella prima parte dell'incontro. Non era che verso il termine della partita che il Torino si riprendeva, sguinzagliando tutti i suoi avanti all'attacco. Riassumendo, era però anche questa una partita utile. Era un altro passo verso la conquista di quel secondo posto della classifica, a cui con tanto coraggio la squadra granata sta tendendo. |
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