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01/05/1968
h.12.00
ATLETICO MADRID - TORINO 2-1 (0-0)
Atletico Madrid
: Rodri, Jayo, Calleja, Glaria, Griffa, Iglesias, Cardona, Irueta (al 46' Ufarte), Pastor, Adelardo, Hernandez. All.: Gonzalez.
Torino: Sattolo, Poletti, Limena, Puia, Cereser, Corni, Carelli, Ferrini, Combin (al 61' Baisi), Agroppi, Facchin. All.: Fabbri.
Arbitro: Lousada (Portogallo).
Reti: Pastor 55', 85' (A), Agroppi 66' (T).
Spettatori: 10.000 circa.
Note: Cielo coperto, campo leggermente scivoloso. Nel Torino ha fatto il suo esordio assoluto Luciano Limena, classe 1948, proveniente dal settore giovanile.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 2 maggio 1968]
Atletico Madrid 2 - Torino 1. Al granata, insieme con l'amarezza della sconfitta nel completo immeritata, è rimasta una sensazione spiacevole ed irritante di aver perso una partita che, invece, avrebbero potuto vincere con relativa facilità. L'Atletico, evidentemente, attraversa un brutto periodo, anche ieri, come l'arbitro portoghese Lousana ha dato il fischio d'inizio, gli spagnoli hanno cominciato al piccolo trotto, in una stanca ragnatela di azioni frenate dalla prudenza ed appena animate dall'ala sinistra Hernandez e del centravanti Pastor, due giovani nuovi acquisti che per la prima volta scendevano in campo tra i titolari. In una situazione del genere, sarebbe bastato al Torino di ritrovare qualche minuto dello spirito gagliardo che lo animava tempo fa e la gara, allora, si sarebbe decisa in poche battute. Purtroppo i granata hanno in certo qual senso accettato il gioco smorto e lento dei rivali e, discreti in difesa, con l'esordiente Limena sicuro e disinvolto, hanno fallito la prova all'attacco. La generosità di Ferrini non è bastata a chiarire le idee, non sono bastate le incursioni di Poletti alla ricerca della sorpresa. Agroppi e Carelli hanno confermato di avvertire la fatica di un campionato pesante e Combin ha infilato una giornata nera, una di quelle giornate in cui Nestor proprio nulla ai buono riesce a combinare. Il quarto d'ora iniziale è stato fiacco, noioso, sconclusionato, poi il trainer dell'Atletico, avvalendosi della possibilità concessa dal regolamento, ha fatto uscire lo scialbo Irureta e lo ha sostituito con l'esperto Ufarte. L'Atletico ha preso un po' di respiro, Adelardo, al 27', ha girato al volo un passaggio di Ufarte e la palla è schizzata sugli spalti dopo aver urtato la traversa. Il pericolo ha scosso il Torino, Poletti, al 33', ha lanciato in modo perfetto Combin, ma il centravanti, ha reso difficile una cosa facile. Ha tentato di superare il portiere con un inutile preziosismo ed invece è stato il portiere a precederlo con un arcato tuffo. Qualche contrasto vivace a riscaldare l'ambiente, in tenue risveglio dell'Atletico e finiva il tempo, in una generale sicurezza che il match si sarebbe chiuso con un salomonico zero a zero. Invece trascorrevano appena 9 minuti della ripresa e, ad andare in vantaggio, era l'Atletico. Ufarte, con un'avanzata a serpentina, disorientava la retroguardia torinese. L'attaccante spagnolo attirava su di sé due difensori, poi calciava verso Cardona, che scorgeva Pastor libero. Un passaggio breve, un tiro secco del numero 9, che rendeva vano il tuffo di Sattolo. Negli spogliatoi, intanto, Baisi, avvisato da Fabbri, si stava scaldando i muscoli. Dodicesimo minuto: Baisi compariva dalla scaletta, l'allenatore gli faceva un cenno. Combin lasciava il terreno di gioco. Ora, Baisi non è certo un fuoriclasse, ma, almeno, è ricco di buona voglia, tanto è vero che, 9 minuti dopo essere entrato in scena, si dava così da fare da costruire il pareggio del Torino. Il giovane centravanti, con azione personale, offriva ad Agroppi un prezioso pallone. Ed Agroppi, per buona sorte, non falliva il bersaglio. Siamo convinti che, a premere sull'acceleratore, i granata avrebbero raddoppiato il bottino. Ieri, però, manco da parlarne, la partita tornava ad equilibrarsi nella mediocrità. Al 41', quando già i diecimila spettatori se ne stavano andando sicuri che il risultato più non sarebbe mutato, ecco la rete dell'affermazione spagnola. Fallo di Cereser nella zona del calcio d'angolo. La punizione pioveva sull'area granata gremita di giocatori, Sattolo si alzava ad intercettare, nella mischia un avversario - magari involontariamente - gli bloccava il braccio proteso. Il portiere si disuniva, la palla capitava a Pastor che, di testa, indirizzava in rete. Proteste dei granata verso l'arbitro che, però, convalidava. L'uno a uno - ribadiamo - sarebbe stato più giusto, le due compagini, in pratica, si sono equivalse, mettendo in luce, allo stesso livello, i pregi (piuttosto ridotti, ad essere sinceri) e denunciando alla pari anche i molti difetti. L'Atletico è in crisi - e lo si vede in modo lampante. Il Torino è in una fase delicata e ci sembra giusto attribuire buona parte di colpa a questo calo attuale alla cattiva sorte. Gli incidenti a catena, infatti, hanno obbligato Fabbri a formazioni inedite, utilizzate una dopo l'altra, senza il tempo materiale di poter amalgamare tra loro atleti poco abituati a giocare insieme. Perché, spesso, le riserve danno ottima prova (anche ieri, per esempio, Limena se l'è sbrigata in modo encomiabile), ma, con tanti cambiamenti imposti dalle circostanze, è il complesso che ne risente. Si aggiunga che i granata, ieri, hanno finito con il perdere con una rete almeno discutibile per la carica su Sattolo, carica che, com'è normale, gli spagnoli negano in maniera recisa: ce n'è insomma abbastanza per assolvere il Torino da questo 1 a 2, del resto agevolmente riscattabile nel match di ritorno programmato per il 4 di settembre. La compagine di Fabbri, quest'anno, ha già fatto molto. Adesso, avverte un senso generale di stanchezza. Tengono duro i più temprati, come Ferrini, come Poletti, come Puja; cedono alla fatica gli elementi meno robusti, meno coriacei. E vi è chi si arrabatta a stento, apparentemente incapace di rendersi utile. Ci riferiamo a Combin. Il centrattacco più s'impegna meno conclude, l'affanno di riuscire a mettersi in luce gli toglie ogni lucidità d'idea. Domenica prossima a Cagliari giocherà oppure Fabbri lo metterà a riposo? Il trainer si è limitato a dire: ''Devo pensarci su''. La risposta alla domanda è rinviata a domani sera o dopodomani. La comitiva granata, che ieri nel tardo pomeriggio ha assistito ad una corrida, lascia oggi Madrid in aereo, poco dopo le 13 e, con tappa a Roma, sarà già stasera in Sardegna.