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Amsicora
05/05/1968
h.16.00
CAGLIARI - TORINO 2-0 (0-0)
Cagliari
: Pianta, Martiradonna, Longoni, Cera, Niccolai, Longo, Nené, Badari, Boninsegna, Greatti, Riva. A disposizione Reginato. All.: Puricelli.
Torino: Vieri, Poletti, Cereser, Puia, Agroppi, Corni, Carelli, Ferrini, Combin, Crivelli, Facchin. A disposizione Sattolo. All.: Fabbri.
Arbitro: Torelli di Milano.
Reti: Greatti 67', Riva 72'.
Spettatori: 16.000 circa di cui 5.807 abbonati e circa 9.000 paganti, per un totale di 14.807.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 6 maggio 1968]
Il Torino ha perso anche a Cagliari, continuando la serie negativa che purtroppo dura da molto tempo. Bologna, Inter, Milan, Napoli ed anche Madrid contro l'Atletico per la Coppa Rappan sono gli anelli di questa lunga catena di sconfitte, che è continuata ieri con lo 0-2 di Cagliari. Fabbri ha ragione quando dice che la sfortuna perseguita i suoi. La prova si è avuta anche in Sardegna perché i granata, dopo avere lottato per più di un'ora alla pari con i forti rivali rossoblu, hanno perso Poletti (strappo al bicipite femorale sinistro) ed il sistema di difesa è crollato prima per un tiro di Greatti e poi per uno stupendo goal di Riva. Pur concedendo al Torino le attenuanti che giustamente chiede il suo allenatore, si deve ammettere che la squadra non è più fresca e vibrante come qualche tempo fa. L'attacco ed il centro campo presentano uomini fuori condizione, atleti che si sforzano di correre ma senza una chiara, visione di gioco seguendo più l'istinto che il ragionamento. Il discorso vale per Carelli, per Facchin, ma vale specialmente per Combin, che è sempre in difficoltà o per eccesso di slancio o per una ritardata partenza. Combin a Cagliari non ha effettuato un solo tiro a rete e sono apparse pertanto valide le riserve che Fabbri aveva presentato alla vigilia sull'opportunità di confermare il centravanti titolare per queste ultime giornate di campionato. Non è il caso di seguire i tifosi che vogliono accusare Combin di licenze extrasportive, ma il Torino ha perso il suo uomo d'urto, che serviva per scardinare le difese avversarie. L'assenza di Moschino - l'elemento ideale per i lanci in profondità - accentua il difetto, ma rimane valida la constatazione che Combin ha bisogno di riposo per riprendere la piena efficienza. La difesa non può essere chiamata in causa per l'insuccesso di Cagliari. Prima dell'infortunio di Poletti il reparto complessivamente aveva retto bene lo scontro con gli attaccanti isolani, che ripresentavano il loro fuoriclasse Riva, assente da circa un mese per il noto malanno all'inguine e improvvisamente guarito nonostante i contrastanti giudizi dei medici sociali. Prima della partita c'era stato un consulto tra il dott. Sjas, medico del Cagliari, ed il prof. Casula, presidente della sezione di medicina del lavoro della Regione. Sjas diceva che Riva poteva giocare, Casula invece temeva i rischi di un rientro anticipato. Riva ha giocato, all'inizio con qualche timore, poi man mano con maggior sicurezza segnando anche un goal con un magnifico colpo di testa. L'attacco del Cagliari comunque è stato bloccato bene dai difensori granata finché sono stati al completo. Poi, uscito Poletti, è subentrata una logica confusione. Cereser, incaricato di sostituire Poletti, ha trovato difficoltà nel controllare Riva e si è dimostrato inesperto il giovane Crivelli, che aveva avuto il compito, di aiutare Ferrini nella saldatura del gioco tra la difesa e l'attacco. Cosi gli uomini-goal del Cagliari hanno potuto dilagare a piacimento e se le reti sono state soltanto due lo si deve più che altro ad alcune bellissime parate di Vieri che pure si era fatto sorprendere dal tiro del primo punto cagliaritano. Il Cagliari ha vinto, ma il successo attenua senza peraltro cancellare le riserve che erano state avanzate da più parti sull'attuale condizione della squadra rossoblu. La particolare situazione dell'allenatore Puricelli, già licenziato ma ancora in servizio in attesa dell'arrivo del nuovo trainer Scopigno, l'ormai certa partenza di Rizzo, le troppe voci di trattative per la cessione di Riva e i contrasti personali tra molti giocatori rendono l'atmosfera pesante. Quando non c'è amicizia e non c'è concordia fra i singoli componenti, le squadre di calcio si sfaldano alle prime difficoltà. Il Cagliari, pur vittorioso, non è apparso all'altezza della sua recente fama. Il primo tempo non ha presentato episodi interessanti, ma un gioco alterno senza emozioni e senza spunti pregevoli. La gara si è ravvivata nella ripresa con il Cagliari deciso a rompere l'equilibrio del risultato. Nené pareva più dinamico di prima e i suoi continui spostamenti obbligavano Agroppi a sguarnire il settore sinistro della difesa granata. Su un tentativo di alleggerimento avanzava a centro campo anche Poletti, che volendo fermare la palla si alzava in spaccata procurandosi uno strappo alla coscia sinistra (15'). Proprio mentre i torinesi tentavano di applicare le direttive di Fabbri atte a sopperire allo spostamento di Poletti (zoppo ed inutile) all'ala destra, veniva il primo goal dei padroni di casa. Greatti si liberava sulla destra e tirava a rete contrastato da Agroppi: la palla batteva su un ciuffo d'erba, cambiava direzione, ingannando Vieri in uscita, e finiva in rete: 1-0 al 19'. Poletti a questo punto usciva definitivamente accompagnato dal prof. Cattaneo verso gli spogliatoi ed il Cagliari poteva dilagare. Al 23' Vieri parava egregiamente un tiro di Badari, ma al 27' l'estremo difensore granata non poteva far nulla per impedire che la palla, colpita di testa da Riva, su centro di Longoni, finisse in goal: 2-0. Nonostante la buona volontà di tutti il risultato non cambiava più; i torinesi tentavano qualche puntata in avanti con encomiabile volontà, rischiando anche il peggio.