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Olimpico di Roma
26/01/1969
h.14.30
ROMA - TORINO 1-3 (0-1)
Roma
: Pizzaballa, Bet, Carpenetti, Salvori, Spinosi (al 46' Ferrari), Santarini, D'Amato, Scaratti, Landini, Capello, Peirò. A disposizione: Ginulfi. All.: Helenio Herrera.
Torino: Vieri, Poletti, Fossati, Puia, Cereser, Agroppi, Carelli, Ferrini, Combin, Moschino, Facchin. A disposizione: Sattolo, Depetrini. All.: Fabbri.
Arbitro: Angonese di Mestre.
Reti: Combin 30', 80' (T), Carelli 50' (T), Peirò 87' (R).
Spettatori: 51.320 di cui circa 31 mila paganti per un incasso superiore ai 34.200.000 lire e 20.320 abbonati.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 27 gennaio 1969]
Il Torino ha battuto la Roma per 3 a 1, confermando i progressi palesati negli ultimi incontri. Tale e tanta è stata la superiorità di gioco che i granata avrebbero potuto addirittura raddoppiare il già cospicuo bottino. ''Avremmo dovuto segnare 15 goals'' ha detto Pianelli. C'era un po' di esagerazione nella frase del presidente del Torino, ma a fine gara l'euforia nel clan dei granata era alle stelle. Ed era giustificata. Il Torino era alla terza vittoria consecutiva, in tre partite ha messo a segno 8 goals, tre al Bologna, due al Varese, tre ieri ai giallorossi. La Roma è stata soggiogata dal gioco dei torinesi, anche se era una Roma impacciata dagli errori commessi da Helenio Herrera, che costretto a rinunciare a Cappelli (squalificato) ed a Taccola (ammalato) aveva scelto Spinosi e Scaratti confermatisi invece sostituti inadatti a contrastare la manovra dei torinesi. Ma i guai dei giallorossi non si fermavano ai due atleti inclusi all'ultimo momento. I guai della Roma erano assai più profondi per la scarsa efficienza della difesa, che forse ha rinunciato troppo presto all'esperienza di Losi, messo a riposo da Herrera con una decisione assurda ed anche contrastata, per la debolezza del centro campo a cui servono poco gli spunti eleganti ma freddi di Capello, e per l'inettitudine delle punte tra cui ha brillato - a tratti - il solo Landini. Così la Roma è stata dominata da un Torino prepotente e gagliardo, un Torino in piena forma. Tre goals validi, altrettanti sbagliati in modo incredibile, un palo colpito con Pizzaballa fuori causa. Sono fatti che indicano come i torinesi abbiano pienamente meritato gli applausi loro tributati dal pubblico romano. Al 6' Combin sprecava clamorosamente un pallone servitogli da Fossati; al 16' Pizzaballa riusciva a controllare un tiro di Facchin; al 19' un intelligente centro di Carelli non trovava nessun granata pronto a deviare nella porta di Pizzaballa. Un errore di Landini nel tiro conclusivo (24') precedeva di poco il primo goal del Torino. Capello contrastava Ferrini, perdendo la palla. Il ''capitano'' granata avanzava e serviva Combin al centro dell'area. Bet era in ritardo e Combin precedendo l'uscita del portiere deviava in rete (27'). Il palo di Facchin (36') chiudeva la serie degli episodi importanti del primo tempo. Nella ripresa la Roma sostituiva Spinosi con Ferrari, ma l'azione di tamponamento ideata da Herrera non aveva risultato perché al 5' il Torino raddoppiava: avanzava Puja, superava due giallorossi in dribbling e giunto a fondo campo centrava lungo verso Carelli che senza indugio tirava in goal. Sul 2 a 0 i torinesi richiamavano in zona di copertura Carelli e Moschino, e per i romanisti non c'era più niente da fare. La loro manovra era povera di idee e di decisione, mentre crescevano come giganti i centrocampisti granata sino a diventare i principali artefici del trionfo. Combin segnava ancora al 36' con un tiro prepotente. Il goal di Peirò (43') era ben magra consolazione per i giallorossi, che uscivano dal campo umiliati dai fischi dei loro sostenitori. Tre a uno il risultato finale, ed è un risultato generoso per la Roma. Il Torino - lo ripetiamo - ha pienamente meritato. Ha giocato bene la difesa, il centro campo ha avuto in Moschino l'elemento più valido per intelligenza e per continuità, mentre all'attacco ha fatto spicco un Combin deciso e coordinato come nelle giornate migliori. E ci sia consentito dire due parole anche per Carelli. E' stato perfetto all'attacco ed in difesa; ha avuto spunti di grande classe, ha aiutato Moschino e Ferrini a centro campo per correre a segnare anche un goal. Non è giusto contestare Carelli solo perché prende il posto di Mondonico, diventato l'idolo dei tifosi granata. Carelli è veramente forte. Lo ha dimostrato anche a Roma.