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Amsicora
04/01/1970
h.14.30
CAGLIARI - TORINO 2-0 (1-0)
Cagliari
: Albertosi, Martiradonna, Zignoli, Cera, Niccolai, Tomasini, Domenighini, Nené, Gori, Greatti, Riva. A disposizione: Reginato, Brugnera. All.: Scopigno.
Torino: Pinotti, Poletti, Fossati, Puia, Cereser, Agroppi, Carelli (al 68' Mondonico), Facchinello, Sala C., Moschino, Pulici. A disposizione: Sattolo. All.: Cadé.
Arbitro: Mascali di Desenzano.
Reti: Gori 44', Riva 85'.
Spettatori: 21.339 di cui 7.500 paganti e 13.839 abbonati per un incasso di 14.370.200 lire.
Note: Partita iniziata con 23' di ritardo a causa dell'irregolarità dei tacchetti dei calciatori più lunghi rispetto ai 13 millimetri consentiti dal regolamento. Terreno fangoso e viscido, ammoniti Niccolai, Fossati e Moschino, epulsi Sala e Greatti al 70'.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 5 gennaio 1970]
La partita di Cagliari si è aperta ieri con ben 23 minuti di ritardo. L'arbitro Mascali, prima d'iniziare il confronto, ha controllato i tacchetti delle scarpe dei giocatori, insistendo sul regolamento che li vuole non più lunghi di 13 millimetri e di forma cilindrica e non conica. Poiché quasi tutti i calciatori del Cagliari e due o tre del Torino - sempre secondo l'arbitro contravvenivano alla regola, è stato necessario provvedere d'urgenza a cambiare i tacchetti irregolari, cosa questa che è andata piuttosto per le lunghe, obbligando a un ritardo di quasi mezz'ora. L'incontro si è concluso con un 2-0 per i sardi. Un gol in, mischia di Gori (molto probabilmente viziato da un'irregolarità) e una autentica prodezza di Riva hanno assicurato il successo alla squadra rossoblu, campione d'inverno già da domenica scorsa. Subito, una domanda: risultato giusto? Tenendo conto dell'intero andamento della partita, è lecito rispondere di sì, poiché, se pure si può discutere all'infinito sulla rete di Gori, i sardi hanno messo all'attivo (oltre, naturalmente allo splendido secondo gol un palo e una traversa, mentre Poletti, in ben tre occasioni, ha miracolosamente salvato sulla linea bianca. Nel complesso, perciò, una vittoria legittima, anche se al Torino resta ragionevolmente l'amarezza di chiedersi come si sarebbero messe le cose nella ripresa, se il primo tempo si fosse concluso alla pari. Il Cagliari attuale è squadra in discreta vena, evidentemente sulla strada di tornare, dopo un periodo difficile, al massimo rendimento. E ieri i sardi, non appena l'arbitro Mascali ha dato il segnale d'avvio, si sono letteralmente gettati all'arrembaggio, cosicché il Torino, un po' indotto dalla prudenze, un po' obbligato dalle circostanze, si è subito chiuso in rigida difesa. Cade aveva disposto Poletti su Riva, Puia su Cori, Fossati su Domenghini, Moschino su Nené. Agroppi, Sala e Facchinello erano arretrati a funzionare da iniziale sbarramento agli attacchi cagliaritani e la gara si è incamminata, per così dire, su un binario unico, una compagine a premere senza dare un attimo di respiro, l'altra arroccata in retroguardia con la speranza d'imbrigliare il gioco dei rivali. Il terreno, fangoso e viscido, non permetteva alcuna finezza tecnica, tutti i contendenti badavano al sodo ed era una piacevole sorpresa il costatare, su un simile campo, come i falli fossero davvero ridotti al minimo. I sardi insistevano, già all'11' una punizione di Riva coglieva la base di un palo, ed al 18' una cannonata ancora di Riva e ancora su punizione, rimbalzava sulla barriera. Il Torino, nonostante l'offensiva dei rossoblu conservava la calma, Poletti, che doveva risultare il migliore dei ventidue protagonisti, bloccava inesorabilmente Riva e Puia, Cereser e Fossati si battevano da gladiatori. Al 21', tuttavia risuonava il campanello d'allarme. Su calcio d'angolo di Nené, Domenghini irrompeva a gamba tesa e Poletti proprio sulla linea.. Toglieva la castagna dal fuoco. Si faceva luce Riva e coglieva la traversa. La palla giungeva a Gori. Che tirava fuori di un palmo. Fatalmente, la fatica faceva presto sentire il suo peso, i padroni di casa rallentavano un tantino il ritmo e il Torino ne approfittava per mettere il naso alla finestra, obbligando Albertosi verso la mezz'ora, ad una insidiosa parata su tiro di Facchinello. La gara, insomma, tendeva ad equilibrarsi, però era sempre il Cagliari a farsi pericoloso. Al 40', il tempestivo Poletti svettava nuovamente, pronto, sulla linea di porta, a ricacciare di testa il pallone su un'incursione di Zignoli. Poi, allorché già si pensava a un primo tempo determinato dallo 0 a 0, i sardi andavano in vantaggio. Quarantatreesimo. Batteva una punizione Greatti, la palla volava alta, per abbassarsi davanti a Pinotti, in una scena quanto mai arruffata e caotica. Il portiere saltava, ma Riva colpiva di testa. Poletti ribatteva, pure lui di testa, s'avventava Gori e finiva in porta trascinando nello slancio pallone e terzino granata. L'arbitro, pressoché esordiente in serie A, alla sua terza gara nella massima divisione, non aveva esitazioni. Per lui, il gol, primo gol del centravanti in questo campionato, era regolare. I torinesi protestavano. Secondo loro, Riva aveva sbilanciato il portiere e, come se non bastasse, Gori aveva segnato caricando rudemente Poletti e, per di più, aiutandosi con un braccio. Impossibile, dalla tribuna, un giudizio rigidamente obiettivo. Le proteste granata duravano molto poco. L'arbitro era irriducibile e il tempo finiva proprio su questa rete per lo meno strana, mentre in tribuna si accendeva (per spegnersi fortunosamente nel volgere di pochi secondi) un breve, ma secco scambio d'insulti e di pugni tra un isolato tifoso torinese e un gruppetto di tifosi di casa. La ripresa era ben diversa. Il Cagliari quasi s'accontentava dell'affermazione di misura e i granata, dal canto loro, uscivano dal guscio, proiettando in avanti Puia, alla ricerca del pareggio. I sardi dovevano avere il flato mozzo dallo sforzo, arrancava Nené e arrancava Cera e i difensori rossoblu non si perdevano certo in complimenti. La manovra torinese, per forza di cose, era rallentata dal fango e tra i granata si lamentava l'ormai cronica mancanza di uno stoccatore. Tutti erano stanchi, arbitro compreso, il quale al 34' inalberava la faccia feroce per espellere Greatti e Sala, colpevoli di scorrettezze reciproche, ma assolutamente veniali. Quando già l'1 a 0 pareva definitivo, il Cagliari raddoppiava. Trentottesimo minuto, corner (l'undicesimo contro i granata). Da Domenghini a Nené, da Nené a Riva. L'ala sinistra, che dava le spalle alla porta, si torceva in una acrobatica rovesciata e infilava la rete con prodigiosa abilità. E la gara terminava quasi con uno sberleffo della sorte, il Torino all'attacco tentava il gol con Pulici, il cui tiro veniva deviato e respinto da Riva, improvvisatosi difensore. Tiriamo le somme. Un Cagliari in buona forma complessiva, con Riva che è il Riva quasi dei tempi belli. Un Torino che non ha realizzato il miracolo, ma che esce dalla contesa a testa alta. Gli appunti di sempre: difesa eccellente (davvero un grande Poletti), attacco senza cannoniere. Una sconfitta che certo non disonora, né avvilisce. Una sconfitta, se mai, venata dal rimpianto di quel gol di Gori così discutibile.