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Della Vittoria |
08/03/1970 |
h.15.00 |
BARI - TORINO 0-1 (0-0) Bari: Spalazzi, Diomedi, Galli, Colautti, Spimi, Muccini, Tonoli, Cané, Fara, Furlanis (al 46' Zuchowski), D'Addasio. A disposizione: Colombo. All.: Pugliesi. Torino: Sattolo, Poletti, Fossati, Puia, Cereser, Agroppi, Sala C., Ferrini, Pulici, Moschino, Mondonico. A disposizione: Pinotti, Facchinello. All.: Cadé. Arbitro: Giunti di Arezzo. Reti: Ferrini 57'. Spettatori: 19.608 di cui 5.129 paganti per un incasso di 11.419.000 lire e 14.479 abbonati. Note: Ammonito Spimi per gioco falloso. Cronaca [Tratto da La Stampa del 9 marzo 1970] Un gol di Ferrini, realizzato all'inizio della ripresa, ha gelato le speranze del Bari, gettando la squadra di Pugliese in una crisi da cui difficilmente potrà risollevarsi in tempo utile. Il gol del capitano granata ha avuto l'effetto d'un'autentica mazzata e i padroni dì casa, che già prima avevano palesato i loro attuali limiti, hanno accusato il colpo andando alla deriva. Nell'azione del gol che ha dato la vittoria ai torinesi - tiro bomba di Ferrini con Spalazzi distratto e fermo - si può ravvisare un pizzico di fatalità, ma non si possono dimenticare altre risultanze della prova. Il Bari forse è la squadra tecnicamente più povera di tutto il torneo e non ha neppure nelle sue file i soliti gladiatori che riescono a sopperire alle deficienze di stile con la cattiveria. E' una squadra modesta e per di più moralmente distrutta dalle critiche e dalla contestazione dei suoi stessi tifosi. Fin da sabato, nel ritiro di Torre a Mare, avevamo incontrato giocatori sfiduciati e demoralizzati. La partita di ieri ha confermato le impressioni della vigilia. Non bastano gli incitamenti di Pugliese, non servono i suoi scatti d'ira, sono inutili anche le corse che Pugliese ogni tanto fa ai bordi del campo, quasi per accompagnare per mano i suoi giocatori meno fortunati. Ieri, dopo la rete granata, Pugliese s'è alzato e, rosso in volto, ha cominciato a correre con larghi gesti, seguendo D'Addosio che tentava un'azione di contropiede. L'arbitro Giunti ha capito il dramma del ''mister di Turi'' e lo ha avvicinato con gesto amichevole invitandolo alla calma. Pugliese qui a Bari è molto criticato. Forse è un po' prepotente, certo è cocciuto nelle sue decisioni, ma si deve convenire che non dispone di uomini validi per la serie A. La premessa comunque non toglie alcun merito ai granata, che hanno vinto con pieno diritto. Hanno giocato con la necessaria sicurezza, senza strafare ma senza rischiare. La condotta degli uomini di Cade è stata esemplare. Non hanno umiliato l'avversario pur difendendo con sufficiente autorità il risultato. Tra le due squadre esiste una notevole differenza di classe e per di più al momento attuale si nota anche una differenza di condizione fisica. Inutile dire che tutto è a vantaggio del Torino. Cado ha confermato anche a Bari il ''nuovo corso'', che modifica la precedente impostazione tattica. Come già contro la Fiorentina domenica scorsa, anche sul campo pugliese il Torino ha presentato una squadra con due punte fisse, Mondonico e Pulici. Con Sala impegnato come ala destra, ma con compiti di centrocampista a fianco di Moschino, di Ferrini e di Agroppi, la manovra ha avuto la necessaria spinta. Ottenendo così anche il vantaggio di utilizzare in zona gol in modo permanente Mondonico e Pulici. La difesa non ha avuto gran lavoro. Poletti ha sfoggiato i soliti interventi di classe, ma il suo avversario D'Addosio non lo ha mai disturbato, e così dicasi degli altri. Cereser - tanto per ricordare uno dei più forti - praticamente non è mai stato impegnato. Il settore migliore della squadra è apparso come al solito il centrocampo, con Moschino suggeritore intelligente, con Agroppi in perfetta armonia con le necessità di gioco, con Sala meno appariscente, ma non certo per colpa sua e, infine, con Ferrini che a trent'anni pare rivivere una seconda, giovinezza. Ha giocato come ai tempi belli. Vivace come al solito Mondonico, positivo anche se poco fortunato Pulici. Il Bari doveva vincere e ha attaccato in forze fin dall'inizio. Ma giocare di più non vuol dire giocare meglio. Anzi, insistendo nella manovra, i pugliesi hanno ingigantito i loro difetti, con Fara, bravo nel palleggio, terribilmente lento, con Cane, D'Addosio e Tonoli assolutamente insufficienti. I padroni di casa, pur attaccando in continuità, non hanno mai dimostrato di poter segnare. Il primo tempo è trascorso senza emozioni e nella ripresa, all'11', è venuto il gol di Ferrini, realizzato con un tiro secco e preciso che ha lasciato fermo Spalazzi. Il Bari, che già era in difficoltà, ha accusato ancor più la sua crisi. Al 26' segnava ancora Mondonico, ma l'arbitro dopo qualche titubanza annullava per fuori gioco. Il nervosismo determinava qualche scontro, il direttore di gara, l'aretino Giunti, ammoniva Spimi per un fallo su Pulici. Il pubblico, indispettito più dal risultato che dalla decisione dell'arbitro, reagiva gettando in campo sassi, una bottiglietta dì birra e alcuni agrumi. Il guardalinee che agiva dal lato dei popolari ha detto all'arbitro: ''io qui non rimango. Domani devo andare a lavorare''. Giunti ha rincuorato il suo collega e la partita è potuta continuare. Prima della fine, sempre su azione dì contropiede, Ferrini ha avuto la palla buona per il raddoppio, ma per un falso rimbalzo il capitano non ha calciato con la necessaria convinzione. Spalazzi, con un abile volo, ha potuto parare. La gara finiva fra i fischi del pubblico, che intendeva protestare per la scarsa prova dei baresi, che ora si trovano in piena crisi e con scarse possibilità di salvarsi dalla retrocessione in serie B. Nonostante gl'incidenti accaduti a metà della ripresa, rincontro può essere considerato regolare. Comunque ripercussioni ve ne saranno: conosceremo le decisioni sul piano disciplinare mercoledì dopo il comunicato del giudice sportivo avv. Barbe. |
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