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San Siro
05/04/1970
h.15.30
MILAN - TORINO 3-0 (1-0)
Milan
: Cudicini, Anquilletti, Schnellinger, Trapattoni, Losato, Lodetti, Rognoni, Fogli, Combin, Sormani, Prati. A disposizione: Vecchi, Fontana. All.: Rocco.
Torino: Sattolo, Poletti, Fossati (al 78' Facchinello), Puia, Cereser, Agroppi, Carelli, Ferrini, Quadri, Sala C., Pulici. A disposizione: Pinotti. All.: Cadé.
Arbitro: Barbaresco di Cormons.
Reti: Lodetti 23', Longoni 75', Prati 81' rig.
Spettatori: 36.887 di cui 18.728 paganti per un incasso di 27.818.300 lire e circa 12 mila dei 18.159 abbonati.
Note: Giornata di sole, terreno in buone condizioni. Ammoniti Agroppi e Ferrini per gioco falloso, Lodetti per proteste. Calci d'angolo 5-2 per il Torino, presente in tribuna il CT azzurro Valcareggi e Foni.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 6 aprile 1970]
Sembrava una partita primaverile, cioè quasi idillica. Persino l'arbitro Barbaresco si era dimostrato disposto a tollerare i piccoli falli e minime intemperanze con un'indulgenza ancora pasquale; Poi il Torino è incattivito, e il pubblico di San Siro ha preso a ululare. I più perseguitati dalle urla: Ferrini, Agroppi, Poletti, colpevoli di falli anche aspri e quasi ingiustificabili se si pensa alla tranquilla situazione di classifica delle due squadre e alla non indispensabile carica agonistica necessaria all'incontro. E così anche l'arbitro ha dovuto distribuire ammonizioni a catena. Forse tutto è stato causato dalla mancanza dei rispettivi cervelli, cioè Moschino e Rivera. Ridotti a due squadre di lottatori (si fa per dire, beninteso), granata e milanisti hanno pigiato più sul pedale della tenuta atletica che su quello della disposizione tecnico-tattica. Cosi l'incontro si è frantumato in una serie di duelli tra avversari diretti, scontri in velocità, cariche di uomo su uomo, in una serie di invenzioni casuali e sempre viziate da un ardore cieco. Certo bisogna dire che non si era mai udito urlare e lamentarsi a San Siro come in questa partita che ha poco da offrire come cronaca malgrado i gol, e purtroppo non aggiunge nulla di nuovo ai meriti e ai demeriti di tutte e due le squadre. Il Milan ha attaccato molto, con disordine e orgasmo, il Torino si è fatto vedere in rari contropiede. Nella fascia centrale del campo si è giocato più attraverso rimpalli che lungo trame lucide di organizzazione tra reparti. Sia Fogli che Sala, costretti a sostituire i cervelli titolari, hanno palesato i loro limiti, portando la palla, mai distinguendosi con un lancio pulito e perentorio, esasperando in tocchi e tocchetti le fasi di gioco possibili, non favorendo la proiezione dei compagni d'attacco. Hanno deluso gli attaccanti più attesi, cioè Pulici e Quadri da una parte, Prati e Rognoni dall'altra, malgrado l'impegno. Non hanno deluso invece certi vecchi come Sormani e Combin, quest'ultimo sfortunatissimo in alcune conclusioni, ma certo, più lucido e pronto di tanta gente che ha circa, dieci anni meno di lui. La cronaca è riassumibile in poche battute: dopo due rispettivi falli in area di rigore, perdonati dal longanime Barbaresco, si arriva al primo gol. E' il 18': rapida azione Combin-Rognoni-Combin con passaggio a Lodetti inseritosi in avanti e puntata a rete, che Sattolo non arriva a deviare. E' l'uno a zero, e il Torino, forse abituatosi a dominare meglio le sue precedenti partite in trasferta, dimostra subito di soffrire lo svantaggio. Ferrini è lento e poco utile, la difesa si disimpegna ma con durezza, l'attaccò non riesce a costruire una sola palla-gol se non al 29', con un tiro di Poletti, dopo una gran fuga, deviato dal corpo di Cudicini in uscita. Il Milan non mostra granché di meglio, ma ha uno Schnellinger che non fallisce un pallone, un Sormani che si batte leoninamente come sempre, il duo dei senatori Lodetti-Trapattoni che sopperisce ai vuoti di Fogli, tanto laborioso quanto tardivo e sprecone. Il secondo tempo è tutto da dimenticare a parte i gol: al 31' raddoppia Rognoni con un tuffo di testa molto abile su un cross di Sormani che ha resistito ad almeno tre cariche irregolari; al 36' ecco il terzo su rigore battuto da Prati, per fallo di Facchinello (che da pochi minuti ha sostituito Fossati infortunato) su Rognoni. Intorno a questi pochi minuti, un coro di urla, di proteste, di fallosità punite e impunite, di nervosismo gratuito. Con un arbitro che si sbraccia ma non comanda, con due squadre pressoché disintegrate dal punto di vista tattico. E dire che nel primo tempo San Siro; aveva tributato applausi a Puia (in buona giornata) e persino a un'azione di Quadri. Poi il pubblico ha abbandonato il gioco in se stesso (per gran parte inesistente) per commentare con acidità certe fasi proterve e cattive, durante le quali i giocatori rischiavano le caviglie in obbedienza a un agonismo davvero inutile. Ogni altro commento è superfluo: pochi nomi da salvare e molti da lasciar perdere. Anche nel calcio c'è chi invecchia male, ed esce dalle regole per mancanza di, buoni riflessi. E c'è il giovane che sembra promettere molto, ma non mantiene quasi mai. L'urlo di un tifoso stanco dello spettacolo, e prima ancora che il Milan segnasse i suoi ultimi gol (''Adess che sem chi, andemm via'') è la chiusa migliore, anche se deludente. Non tutti i fiori nascono a primavera.