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Menti
19/04/1970
h.15.30
L.R.VICENZA - TORINO 1-0 (0-0)
L.R.Vicenza
: Pianta, De Petri, Volpato, Biasiolo, Carantini, Calosi, Damiani, Scala, Vitali, Cinesinho (all'80' Derlin), Facchin. A disposizione: Bardin. All.: Puricelli.
Torino: Pinotti, Lombardo, Fossati, Puia, Bolchi, Agroppi (al 46' Scala C.), Carelli, Ferrini, Quadri, Moschino, Pulici. A disposizione: Sattolo. All.: Cadé.
Arbitro: Michelotti di Parma.
Reti: Vitali 84' rig.
Spettatori: 13.007 di cui 5.428 paganti e 7.579 abbonati per un incasso di 7.778.700 lire.
Note: Giornata grigia con minaccia di pioggia; ammoniti Fossati e Carelli per proteste, calci d'angolo 4-3 per la L.R.Vicenza. Presente in tribuna il presidente del Napoli Ferlaino e Cesare Maldini in qualità di osservatore del Milan. Esordio nel Torino per Lombardo, triestino classe 1950.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 20 aprile 1970]
L'arbitro Michelotti ha deciso il risultato di Lanerossi Vicenza-Torino, con due provvedimenti che hanno sorpreso gli stessi tifosi vicentini: al secondo minuto della ripresa ha annullato un gol di Sala per un presunto fuorigioco dello stesso giocatore, a sei minuti dalla fine, ha colpito il Torino con un penalty per un fallo di mano di Bolchi, fallo da tutti giudicato assolutamente involontario. Vitali ha trasformato il rigore ed il Vicenza ha vinto per uno a zero. Gli errori degli arbitri entrano nella vita del calcio come eventi inevitabili, ma ci sia consentito dire che mai avevamo visto un arbitro proteggere una squadra di casa in modo così palese. Né il Lanerossi Vicenza, né il Torino avevano bisogno di aiuto, ma Michelotti aveva scelto ed ha aiutato sino alla fine il Vicenza. In modo addirittura sconcertante, tanto che lo stesso Puricelli sì è presentato ai dirigenti torinesi per dire: ''E' andata così. Noi ringraziamo per il regalo''. La vittoria del Vicenza è stata un vero regalo del signor Michelotti che, forse impressionato, dalla violenta campagna di stampa lanciata contro i granata dopo il match di Coppa Italia con l'Inter, ha cominciato affibbiando a Fossati un'ammonizione per ''fallo verbale'', poi ha richiamato Puja per gioco scorretto nei confronti di Vitali. Il centravanti veneto, candidato alla maglia azzurra, ha sofferto il controllo stretto di Puia, sì è smarrito e, al 12', è rovinato a terra dietro una spinta del suo custode. Ha accusato la botta e si è recato più volte a farsi massaggiare. In pratica ha abbandonato la lotta. Mancato il duello Puja-Vitali, la partita ha perso molto interesse. Gli uni e gli altri hanno giocato quasi deconcentrati, senza schemi pratici. C'era lotta, non mancavano alcuni scontri anche rudi, ma la manovra era asfittica, senza slancio. In tutto il primo tempo si è avuta un'unica occasione da rete, al 44'. L'ha creata Cinesinho e l'ha sbagliata Damiani che alzava di testa una palla d'oro. Nella ripresa Cadé lasciava a riposo Agroppi, leggermente infortunato, e mandava in campo Sala. Proprio Sala al secondo minuto andava in gol, sfruttando un rapido scambio con Quadri. L'arbitro aveva un attimo di esitazione, poi annullava la rete su suggerimento di un guardalinee. Si dice per fuorigioco dello stesso Sala. Per noi il gol era regolare. Cinesinho, che nel primo tempo aveva dominato il gioco, accusava la fatica, e non riusciva a controllare Sala. Il Torino poteva così creare; alcune belle occasioni da rete: al 19' Carelli obbligava Pianta ad un ardito intervento in angolo e, poco dopo, Quadri non sfruttava un utilissimo suggerimento dello stesso Carelli. Di fronte alla crisi di stanchezza nella sua squadra, Puricelli decideva di sostituire Cinesinho con Derlin (35'), e poco dopo accadeva l'episodio del rigore. Avanzava Biasiolo in azione di, alleggerimento, e giunto ad una decina di metri dall'area crossava al centro una palla in zona assolutamente tranquilla. Bolchi tentava il rimando, ma sfiorava appena la palla che carambolava su un braccio. Era il più veniale e il più involontario dei falli di mano, ma per Michelotti era penalty. E Vitali trasformava: con abile finta alla sinistra di Pinotti e tiro piazzato dalla parte opposta. Le proteste dei granata erano contenute, ma un guardalinee riusciva egualmente a far ammonire Carelli per un gesto di reazione. Forse senza Michelotti la partita sarebbe stata noiosa ed anche brutta, ma questo non giustifica l'operato dell'arbitro di Parma, che ha voluto assumere il ruolo di protagonista di una gara che non aveva né interesse tecnico né motivi di polemica.