WWW.ARCHIVIOTORO.IT
info@archiviotoro.it
errori@archiviotoro.it
Comunale di Firenze
07/03/1971
h.15.00
FIORENTINA - TORINO 1-1 (0-0)
Fiorentina
: Superchi, Galdiolo, Longoni, Brizi (al 53' Piccinetti), Ferrante, Benri, Esposito, Merlo, Vitali, De Sisti, Marani. A disposizione: Bandoni. All.: Pugliese.
Torino: Castellini, Poletti, Lombardo, Puia, Agroppi, Ferrini, Rampanti, Maddé, Petrini (al 78' Crivelli), Sala C., Pulici. A disposizione: Sattolo. All.: Cadé.
Arbitro: Angonese di Mestre.
Reti: Sala C. 48' (T), Longoni 60' (F).
Spettatori: 27.719 di cui 11.400 paganti e 16.319 abbonati per un incasso di 16.833.000 lire.
Cronaca
[Tratto da La Stampa dell' 8 marzo 1971]
Il Torino ''modulo salvezza'' dispiacerà a qualcuno la definizione, ma ormai per i granata è tempo di guardare al sodo) ha iniziato bene il periodo più difficile del suo strano campionato, pareggiando a Firenze. In vantaggio con Sala, la squadra di Cade è stata raggiunta su calcio di punizione di Longoni; sull'uno a uno è arrivata l'immancabile espulsione ( questa volta è toccata a Ferrini, reo d'aver respinto un pallone davanti a Mariani senza essersi.. Tagliato la gamba, per cui il giocatore viola è stato colpito sullo slancio ed è finito a terra), mentre sul fronte opposto, dal primo minuto, il terzino Galdiolo ha preso a calci Pulici sino ad intimidirlo, senza che l'arbitro Angonese accennasse a un richiamo ufficiale se non dopo un'ora di gioco. Adesso questa storia degli arbitri e del Torino non si sa più come prenderla, c'è il rischio di sembrare monotoni o di apparire contestatori per principio dei direttori di gara italiani. Il fatto è che parte della critica sportiva ha ormai accettato come verbo la frase ''abbiamo la fortuna di avere i migliori direttori di gara del mondo'', mentre invece, a non lasciarsi incantare dagli slogans e a limitarsi a una cronaca di quello che accade in campo, si vede che la realtàè ben diversa. Angonese ieri è stato un arbitro incredibilmente scadente nella sua prestazione, con la grossa aggravante di non essersi mai trovato nel punto cruciale del gioco, ma di essere rimasto costantemente tagliato fuori dal vivo dell'azione. Cosìè stato in molte occasioni, così nell'espulsione di Ferrini, decisa su parere esclusivo del guardalinee. Una cosa disastrosa, a parte l'esattezza o no del provvedimento a carico del difensore granata. In tribuna qualcuno ha visto una colpevole volontarietà nel fallo del giocatore, nella stessa tribuna stampa però, tutti, ritenevano necessaria l'espulsione di Galdiolo nello stesso interesse del ragazzo, il quale deve convincersi che per fare strada occorre che ponga le sue notevoli doti fisiche al servizio di un gioco se non più corretto, diciamo soltanto più sportivo. Pulici è rimasto intimidito dal gioco di Galdiolo al punto da rinunciare ad inseguire certi palloni, sotto lo sguardo assente di Angonese che inoltre ha tollerato una quantità di falli dei viola lasciandosene sfuggire ben pochi da j parte granata. Ci sarebbe poi anche da discutere sulla punizione che ha dato origine al gol del pareggio toscano, ma tanto vale non insistere, visto che la Fiorentina l'uno a uno se l'era meritato almeno sul piano dell'impegno, se non su quello del gioco. Spettacolo se n'è visto ieri ben poco al Comunale di Firenze: le due squadre si sono immedesimate anche troppo nel ruolo di possibili retrocedende e hanno portato subito la partita sul piano della battaglia, con rilanci lunghi e rincorse, con vani tentativi da parte di De Sisti e di Sala (ieri peraltro il granata ha impiegato almeno mezza partita per ritrovarsi), per convincere i compagni a giocare anche al calcio. Il Torino aveva la grossa giustificazione di una formazione rimaneggiata. Alle forzate assenze degli squalificati Cereser e Fossati, rimpiazzati da Poletti e Lombardo, con Agroppi terzino e Ferrini mediano, Cade ha aggiunto la sostituzione di Bui con Petrini. Il centravanti titolare è stato acquistato già sapendo del suo minor rendimento in trasferta (Cadè aveva avvertito i dirigenti, il trainer ha la coscienza a posto) ed è stato lasciato a riposo per tentare la carta Petrini, dopo gli ultimi ottimi allenamenti dell'ex milanista. Petrini ha tenuto bene il suo ruolo, rischiando più di quanto si possa chiedere a un giocatore che ha subito gli interventi chirurgici che tutti sanno; suo è stato il passaggio del gol a Sala. Di Pulici e delle sue giustificate paure si è detto, Rampanti si è visto molto poco all'inizio e un po' di più alla fine, Maddè ha interpretato con diligenza la diffìcile ed oscura parte di marcatore di De Sisti. In retroguardia i granata hanno cercato di fare blocco, per sopperire al disagio di Poletti nel ruolo inconsueto di libero (e inoltre il vento contrario ha giocato nel primo tempo brutti scherzi nei rinvìi), al momento appannato di Puia, all'imprecisione di Lombardo tradito spesso dal suo entusiasmo. Ferrini ha un po' stentato a ritrovare il ritmo della gara. Impunemente per a in scarsa vena contestazione. Senza dubbio la squadra si salverà, ma sarà (come per il Torino del resto, malgrado i due punti in più in classifica) un finale di campionato duro e amaro. I gol sono arrivati entrambi nella ripresa, dopo un primo tempo di gran lotta ma privo di manovre pulite. L'azione più bella della giornata è stata forse proprio quella della rete granata al 3' delia ripresa. Petrini ha difeso bene di testa un lungo e aito rilancio di Puia e ha toccato poi di piede sulla sinistra verso Sala, il cui preciso tiro in corsa ha spiazzato Superchi infilandosi alla sinistra del portiere viola. Al 15', dopo un batti e ribatti alle soglie dell'area granata, De Sisti è finito a terra: Angonese ha visto un fallo e lo stesso De Sisti ha ''toccato'' la punizione verso Longoni che ha azzeccato una stoccata bassa. Il finale è stato del Torino, malgrado i granata fossero in dieci. E' stato il gran momento di Sala, il quale con le sue intelligenti serpentine ha dato fiato alla difesa tenendo la palla lontana da Castellini.