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Comunale di Bergamo
26/12/1971
h.14.30
ATALANTA - TORINO 0-0
Atalanta
: Rigamonti, Divina, Moruzzi, Savoia, Vavassori, Maggioni, Sacco, Bianchi, Magistrelli, Leoncini, Leonardi (al 63' Doldi). A disposizione: Pianta. All.: Corsini.
Torino: Sattolo, Mozzini, Fossati, Zecchini, Cereser, Agroppi, Crivelli, Ferrini, Luppi, Sala C., Toschi. A disposizione: Pinotti, Bui. All.: Giagnoni.
Arbitro: Serafino di Roma.
Reti: -
Spettatori: 18.499 di cui 9.226 paganti e 9.273 abbonati, per un incasso di 22.849.000 lire.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 27 dicembre 1971]
Quando si comincia a discutere se un pareggio in trasferta è un punto guadagnato oppure un punto perso, vuol dire che una squadra acquista sicurezza, personalità, e la stima degli avversari. Al Torino e accaduto a Napoli, e di nuovo successo ieri a Bergamo dove i granata hanno chiuso sullo zero a zero (il primo della stagione) contro un'Atalanta che ha affrontato Ferrini e colleghi con la circospezione e le attenzioni difensive che si dedicano ad avversari dei quali si ha molta paura. Il Torino ha dimostrato di meritare un trattamento del genere, anche se le buone intenzioni sono rimaste tali per lo scarso peso delle punte, ridotte a due per le assenze di Pulici e di Rampanti (che a tratti sa inserirsi con pericolosità in area avversaria): Luppi si è battuto con grande coraggio, ma ha trovato nello stopper della Under 23 Vavassori un custode abile e deciso, ed inoltre molto attento a non concedersi - come talvolta gli accade - distrazioni offensive; Toschi era al rientro dopo due mesi di assenza da una gara ufficiale (l'ultima la giocò in Coppa contro l'Austria di Vienna al Comunale) e non ci si poteva aspettare di più dal piccolo attaccante, che uh probante collaudo delle sue condizioni fisiche. Toschi ha dimenticato lo strappo muscolare che gli ha fatto perdere tante partite, questo è il risultato più importante della sua prestazione: dopo un inizio prudente, il giocatore è entrato nel vivo del match con il passare dei minuti, ma scatti e serpentine li ha tentati troppo lontano dall'area di rigore per poter tentare di piazzare la botta risolutrice. La guardia stretta dell'Atalanta, del resto, non era certo adatta a favorire gli inserimenti della minipunta granata; il Torino ha avuto il torto di attaccare con troppi uomini, nei periodi favorevoli, consentendo agii atalantini di stringere gli spazi davanti al bravo Rigamonti. Il centrocampo granata, impegnato a districarsi dalla ragnatela di avversari preparata da Corsini, è stato costretto a portare la palla, ad avanzare con tocchi brevi, a cercare di cambiare fronte, senza poter insistere sui lanci secchi che fanno parte del gioco che Giagnoni ha impostato. E spesso, andando avanti in blocco, Agroppi, Ferrini, Sala e lo stesso Fossati, alle spalle del centrocampo granata si è creato un vuoto pericoloso, dal quale l'Atalanta ha potuto scattare in rapidi contropiede che non hanno sortito alcun effetto soprattutto per la superba prova di Zecchini, che ha annullato Magistrelli confermando i suoi continui progressi. Giagnoni sostiene che non c'era mezzo di invitare l'Atalanta ad aprirsi un poco, in modo da poter manovrare in contrattacco e creare più spazio per Toschi e Luppi, ma resta il fatto che premendo in forze il Torino ha fatto il gioco degli avversari, che avevano preparato una squadra da zero a zero, impostata soprattutto sulla difensiva. A soffrirne di più dalla forzata modifica del gioco di centrocampo è stato Sala, che mai ha trovato la strada per rendersi pericoloso, si è perso in un lavoro oscuro sino a sprecare le sue doti migliori. Ha svettato ancora una volta Ferrini, anche se non si sa sino a quando il miracoloso capitano riuscirà a cantare ed a portare la croce, come sta facendo dall'inizio del campionato. Ha sbagliato dei passaggi, certo, ma ha lavorato decine di palloni. Un esempio, nel finale del secondo tempo: al 31' è andato via Maggioni. L'uomo di Sala, ebbene Ferrini ha dovuto lanciarsi in una rincorsa affannosa di trenta metri per ostacolare in qualche modo il rivale; Giorgio ha avuto appena il tempo di portarsi di nuovo a suggerire una offensiva che è partito in contropiede Doldi, il rivale di Mozzini, ed ancora Ferrini gli ha tolto la palla alle soglie dell'area granata. Agroppi e Fossati (più Zecchini) sono stati i migliori assieme al capitano; puntiglioso e generoso Crivelli, in giornata grigia Mozzini, troppo spesso colto in fallo (giustamente) dall'ottimo arbitro Serafini, che ha tenuto in pugno una partita che poteva anche scivolare nella battaglia, viste le caratteristiche del gioco. Sattolo non è stato praticamente impegnato su tiri diretti (il primo tentativo, e ultimo, l'ha effettuato Sacco al 30' della ripresa con una botta forte e centrale), ma ha dovuto uscire più volte sui cross con i quali Leoncini e colleghi hanno cercato invano la fronte di Magistrelli. Il portiere granata ha avuto una sola incertezza; per sua fortuna la palla, sfiorata con il pugno è finita sul fondue metri a lato. I momenti di pressione dei bergamaschi non hanno mai creato quindi pericoli seri per Sattolo, malgrado l'Atalanta | non abbia trascurato una sola occasione per partire in contropiede. Leoncini ha dimostrato di essere ancora validissimo (con l'unico neo di una brutta botta, per altro seguita da scuse, ad Agroppi), Sacco ha impressionato per l'imperiosità dei suoi scatti al punto da sbalordire chi ricordava il giocatore senza nerbo dei tempi juventini. Schierato come ala tornante, Sacco ha fatto delle cose bellissime, costringendo Fossati a molta attenzione. Divina, Vavassori e Bianchi (che ha giocato esclusivamente in copertura) sono stati gli altri elementi, di spicco dell'Atalanta. Tutti difensori, a conferma dell'andamento della partita. Atalanta-Torino è cominciata in pieno sole, è stata avvolta da pesanti folate di nebbia allo scadere del primo tempo, ma quando già si temeva una sospensione di nuovo il sole ha vinto la battaglia, e la ripresa si è potuta giocare con una visibilità ottima. I granata hanno iniziato spostando il gioco in area bergamasca, mentre si delineavano le marcature. I capitani Ferrini e Leoncini a contrastarsi a distanza, Vavassori e Divina appiccicati a Luppi e Toschi, Maggioni su Sala, Bianchi di fronte ad Agroppi, il giovane Moruzzi ad aspettare gli inserimenti offensivi di Crivelli; sul fronte opposto Fossati a guardia di Sacco, Zecchini su Magistrelli, Mozzini prima su Leonardi e poi sul sostituto Doldi. L'Atalanta ha subito risposto alle manovre avvolgenti del Torino con secchi contrattacchi, sospinta dall'entusiasmo del pubblico, ma ha corso il primo pericolo alquarto d'ora, quando una punizione di Sala è finita fuori di poco, a filo di montante. Due rischi per il Torino, al 20' in mischia, ma nessun tiro per Sattolo, quindi al 19' sulla spinta di Agroppi, Sala di mezzo volo ha calciato in rete ma senza forza e Rigamonti ha potuto bloccare. Al 28' Sattolo ha corso il più i grosso pericolo su un colpo di testa di.. Cereser sventato in angolo giusto nel sette, quindi al 32' il Torino ha avuto la prima occasione da gol. Corner di Crivelli da sinistra, palla che ritorna all'ala che appoggia rasoterra su Luppi, il centravanti si è liberato bene di Vavassori, ha calciato piazzando bene la palla, ma con scarsa forza, Rigamonti allungandosi in tuffo è arrivato a bloccare. Un brutto fallo di Mozzini su Leonardi, poi Fossati al 40' ha azzeccato una stangata a fil di montante sulla quale il portiere nerazzurro, che pareva in ritardo, è arrivato in extremis con la punta delle dita. Nella ripresa, la pressione del Torino è stata ancora maggiore, ma gli spazi verso Rigamonti erano sempre più stretti; tiri di Fossati, Toschi (due consecutivi, dopo una bella serpentina), un colpo di testa di Agroppi su bella rovesciata di Luppi, non sono andati a segno per la buona guardia di Rigamonti e della difesa. E' finita così sullo zero a zero, con i granata che già pensavano alla sfida con il Milan.