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Bentegodi
07/05/1972
h.16.00
HELLAS VERONA - TORINO 0-0
Hellas Verona
: Pizzaballa, Ragnino, Sirena, Ferrari, Nanni, Mascalaito, Bergamaschi, Mascetti, Orazi, Landini, Mariani. A disposizione: Colombo, Maioli. All.: Pozzan.
Torino: Castellini, Lombardo, Fossati, Zecchini, Cereser, Agroppi (al 69' Toschi), Rampanti, Ferrini, Pulici, Sala C., Bui. A disposizione: Sattolo. All.: Giagnoni.
Arbitro: Giunti di Arezzo.
Reti: -
Spettatori: 28.208 di cui 22.908 paganti per un incasso di 50.263.300 lire e 5.300 abbonati.
Note: Ammoniti Pulici e Sirena per reciproche scorrettezze, Orazi per fallo di reazione su Sala. In tribuna presenti gli ex allenatori di Torino e Mantova Cadé, Fabbri e Fantini. In panchina nel Torino, dopo tre mesi di squalifica, si rivede il vicepresidente Rag.Traversa.
Cronaca
[Tratto da La Stampa dell' 8 maggio 1972]
I sogni del Torino (posto che tutti i granata avessero ancora la forza di sognare) sono finiti a cinque minuti dalla fine della partita con il Verona: scambio perfetto, in velocità, Rampanti-Bui-Rampanti ed ecco ''Serino'' solo davanti a Pizzaballa, battere a rete di esterno destro con un tocco quasi da esibizione; palla che rimbalza contro il portiere lanciato in affannosa uscita, ad occhi chiusi, sperando nella buona stella. Era l'ultima occasione per sbloccare lo zero a zero: il Torino l'ha fallita (con uno dei migliori in campo, perché Rampanti ha giocato benissimo) cosi, da signore, senza neppure imprecare alla disdetta, come altre ne aveva, sbagliate nel primo quarto d'ora quando Pulici, ancora una volta encomiabile sul piano dell'impegno, si è meritato il 5 in pagella mettendo a lato due palle-gol. La rabbia di un tempo; che era parte importante del loro rendimento, i granata se la sono sentita uscire di petto assieme al flato, a poco a poco, in questo Anale di stagione. Alla squadra in queste ultime battaglie è rimasta la classe dei singoli, la grinta dei ''veci'' dal magnifico Cereser a Ferrini, la carica agonistica di Castellini che ha urlato incoraggiamenti al compagni per tutta la gara, l'impalcatura di gioco che Giagnoni ha dato e che resta valida base per il futuro. Ieri ai granata è mancato quel qualcosa in più, difficile da definire, ma che forse non è sbagliato cercare nel generale stato di affaticamento che non consente di mettere in pratica idee e schemi. Il campionato del Torino resta comunque magnifico: cerchiamo soltanto di spiegare le vittorie affannose contro Napoli ed Atalanta, la prova opaca (punteggio ed arbitro a parte) di S.Siro, ed anche il pareggio di ieri contro una squadra che per mezz'ora, sino a quando i granata hanno girato a pieno regime, è stata in soggezione di fronte agli ospiti. Lo slancio granata all'inseguimento della Juve è stato mirabile, ed il ricupero di punti addirittura clamoroso, ma ora purtroppo pesa la fatica dei ritmi stroncagambe sostenuti sul fango. Ed a qualcuno - pensiamo - ha dato anche un brusco contraccolpo psicologico il ritrovato slancio dei bianconeri nelle ultime domeniche. Se la Juventus, che puòcomodamente pareggiare a Firenze e vincere poi in casa sembra fuori tiro, il Torino ha l'obbligo morale di difendere, dall'attacco del Milan quel secondo posto che gli spetta (e che il calcio cittadino merita per chiudere in trionfo l'annata). Mollare adesso, solo perché l'obiettivo principale è virtualmente sfuggito di mano, sarebbe un errore tale da annullare gran parte di quanto la squadra ha fatto. I pericoli che si avvertono da certi malinconici discorsi sentiti a Verona è bene sottolinearli subito. Il Torino, per fortuna, ha dei giocatori che non mollano mai. Ieri la squadra ha avuto la sua forza nel pacchetto difensivo, che ha bloccato i contropiede del Verona, sempre più efficaci con il passare dei minuti, in Ferrini e Rampanti a centrocampo: gli altri hanno accusato in modo chiaro quel peso alle gambe cui si è già fatto cenno. Un discorso a parte, analizzando la partita granata, per Angelo Cereser. Il libero è stato semplicemente magnifico, non ha fallito un intervento in fase difensiva, non ha sbagliato un appoggio sia quando cercava il compagno vicino, che la punta. L'elogio è meritato, tanto più che a Cereser non avevamo perdonato nulla all'inizio della stagione. Egli stesso si accorge della differenza di rendimento da allora ad oggi. E' uno dei pochi atleti veramente vivi di un finale di stagione che tutte le squadre combattono sulle ginocchia. Valcareggi se lo troverebbe utilissimo adesso, se lo avesse preso in considerazione a suo tempo, inserendolo come rincalzo nel Club Italia. Un vecchio discorso che il commissario tecnico non ha mai voluto sentirsi ripetere.Il Verona si è battuta con animo, con guizzi improvvisi in uno schema del tuttoguardingo, confortato dai risultati provenienti dagli altri campi: adesso i veneti vanno a giocarsi la stagione a Catanzaro, dopo la sosta internazionale, con un punto di vantaggio sugli avversari diretti. La squadra ha avuto in Nanni, Mascetti e Mariani gli uomini di maggior spicco, ma nessuno ha demeritato: nel finale Mascetti e Landini hanno ancora avuto energie per piazzare due spunti vertiginosi, e tiri che hanno obbligato Castellini alle più difficili parate della giornata. Il Torino ha iniziato la partita alla grande, chiudendo il Verona nella sua metacampo. Già al 3' Agroppi ha sfiorato il gol con una puntata in mischia finita per puro caso contro le gambe di Pizzaballa. Poi la serie nera di Pulici, che al 6' ha girato addosso al portiere dopo aver ricevuto un pallone-regalo per una papera generale dei difensori veneti. Al 16' ha calciato mezzo metro a lato dopo essersi liberato di tutti grazie ad uno scambio con Bui, al 18' ha girato malamente dal limite dell'area dopo aver perso un takle e recuperato bene la palla con uno spunto caparbio. La manovra del Torino ha perso energia a partire dalla mezz'ora. Ancora Pulici ha avuto una palla favorevole (tiro alto) allo scadere dei 45 minuti, poi il Verona ha incominciato ad infastidire con maggior frequenza la difesa granata. La ripresa è cominciata con qualche rudezza (coinvolto, sempre, Sala), Giagnoni ha cercato di far stare lo stesso Sala più avanti affidando a Rampanti il compito di vera mezz'ala, ma i veneti non si sono fatti sorprendere. Ancora un tiro di Sala da lontano, uno spunto di Pulici, un tiro di Rampanti, ma Pizzaballa non ha corso grossi rischi. Neppure il cambio di Agroppi con Toschi, al 68', ha mutato la situazione. Tiri da lontano, due tentativi di Fossati parati, molti cross respinti dalla difesa veronese e, sul lato opposto, puntate isolate di Mariani con rituali battaglie corpo a corpo con Zecchini. Poi, all'85' l'occasione fallita da Rampanti. Ma era ben prima che il Torino avrebbe potuto, e dovuto, mettere al sicuro il risultato.