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Comunale di Firenze
17/03/1974
h.15.30
FIORENTINA - TORINO 3-1 (3-0)
Fiorentina
: Favaro, Della Martira, Raggi, Beatrice, Brizi, Parlanti, Antognoni, Guerini, Saltutti (all'87' Prestanti), De Sisti, Desolati. A disposizione: Lucetti, Caso. All.: Radice.
Torino: Castellini, Lombardo, Fossati, Zecchini, Cereser, Agroppi, Rampanti, Mascetti, Bui (al 46' Graziani), Sala C., Pulici. A disposizione: Sattolo, Vernacchia. All.: Fabbri.
Arbitro: Lazzaroni di Milano.
Reti: Desolati 15', 28' (F), Saltutti 20' (F), Aut.Della Martira 79' (T).
Spettatori: 26.873 di cui 16.541 abbonati e 10.332 paganti.
Note: Esordio in serie A per il portiere viola Favaro, classe 1948, e Prestanti, classe 1952. Giornata di pallido sole, terreno in perfette condizioni, Torino in completa tenuta bianca.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 18 marzo 1974]
Tre gol in meno di mezz'ora significano resa davanti all'avversario. Ogni discorso si chiude qui, ogni giudizio diventa quasi impossibile. Bisognerebbe scoprire i perché, ma si entra nel campo difficile delle ipotesi. Il Torino ha perso senza attenuanti, anzi ha perso con molte colpe. Non è stata una questione di uomini, è stata differenza di ritmo e anche di grinta. Fabbri non ha responsabilità. Eliminiamo subito ogni equivoco, ma mentre i toscani correvano i torinesi passeggiavano. Sarà la modifica dei metodi di allenamento - da Giagnoni a Fabbri -, sarà la particolare conformazione fisica dei singoli atleti, sta di fatto che Zecchini ha perso tutti i duelli con Saltutti, che Lombardo non ha quasi mai potuto bloccare Desolati, e Fossati ha faticato sette camicie per imbrigliare quel campioncino di tecnica ma non certo di ritmo che è Antognoni. Il resto è venuto di conseguenza. Contro lo sprint dei viola, si confondeva il piccolo trotto del granata. La partita praticamente si è conclusa dopo mezz'ora di gioco. I padroni di casa avevano rinunciato anche a Caso, imbrogliando le carte a Fabbri che aveva già preparato i suoi sulla formazione annunciata il giorno prima. Sulla carta era la Fiorentina più difensiva degli ultimi tempi. E i granata hanno abboccatoprovando ad attaccare. Ottenevano un calcio d'angolo al 2', Sala serviva benissimo Agroppi in piena area. Il mediano calciava male e De Sisti poteva rimediare in qualche modo. Al 14' Rampanti pescava Fossati solo sul fronte sinistro dell'attacco, ma il tiro del terzino finiva alle stelle. Due occasioni, due errori. Al primo contrattacco la Fiorentina passava: da Della Martira a Saltutti che centrava. Desolati calciava secco a rete da pochi passi. Castellini intercettava ma non poteva trattenere la palla, che spegneva la sua corsa in rete (15'). Tutto facile per i viola, più rapidi e anche più decisi. Pochi minuti dopo il raddoppio. Roggi avanzava, superava Mascetti grazie anche ad un rimpallo favorevole, e centrava un pallone teso che Saltutti, di testa, buttava in gol (19'). Tutti fermi i difensori torinesi. Inutile dire colpa di Zecchini o di Cereser, colpa di Fossati o di Mascetti. Diamo colpa a tutti e non sbagliamo. Riattaccavano i piemontesi ma a testa bassa. Mascetti non riusciva a dirigere la manovra, Sala improvvisava ma faceva tutto da solo, erano azioni belle a vedersi ma assai poco utili contro avversari che non davano respiro. Al 28' il bottino dei toscani saliva a tre: Beatrice dava a Saltutti che correndo sulla fascia destra seminava due avversari. Poi tentava il gol con tiro forte ma centrale. Castellini respingeva proprio sui piedi di Desolati che faceva centro: 3 a 0. La facilità con cui i giovani toscani andavano a bersaglio poteva far prevedere un'autentica vendemmiata. Invece i viola, forse poco convinti, o forse anche un po' stanchi, hanno cominciato a ragionare a sfondo utilitaristico. Si sono accontentati di controllare la reazione dei torinesi giocando senza forzare. Mancando lo sprint dei ragazzi di Radice la partita si è trascinata nella noia e nell'indifferenza. Bui e Sala tentavano qualche affondo, ma nel calcio moderno occorre ben altro ritmo per passare. Sbagliava Pulici allo scadere del tempo fallendo un gol in modo incredibile: solo, servito da Cereser, l'attaccante mandava la palla a fil di montante sulla sinistra del giovane esordiente portiere Favaro. Nella ripresa entrava Graziani al posto di Bui. Pareva che la squadra torinese traesse giovamento dalla maggior vivacità di Graziani, ma si trattava di illusioni soltanto. Attaccavano di più i torinesi, ma solo perché i padroni di casa avevano da tempo tirato i remi in barca facendosi cullare sulle onde tranquille dei tre gol che già avevano all'attivo. Attaccare però non significava creare situazioni favorevoli. La rete della bandiera, infine, veniva al 79': ma su autogol. Rampanti dalla sinistra lanciava Pulici che cercava di impossessarsi della palla. Interveniva Della Martira che deviava in rete sorprendendo Favaro in uscita. Non capitava più niente. Il Torino non ha incontrato una grande Fiorentina, ma ha egualmente perso in modo netto. Ai toscani mancavano quattro uomini importanti: Superchi, Galdiolo, Merlo e Caso. Ciononostante i granata sono andati alla deriva. Perché? Qualcosa non ha funzionato nel gioco della squadra. Non è che Zecchini abbia giocato meglio o peggio di Fossati e Lombardo o viceversa. Il tonfo è stato generale. Si può salvare in parte Agroppi, che ha corso lottando finché il risultato è stato in discussione. Può essere esente da gravi pecche Rampanti anche se ha incontrato difficoltà nel controllo prima di De Sisti e poi di Roggi. Ma dagli altri - Castellini compreso - ci si attendeva di più. A Sala non può essere concesso di tentare tutto da solo, Bui non ha più lo scatto del centravanti, Mascetti non ha la stoffa del regista anche se si lamenta quando bonariamente lo si definisce ''ragioniere della palla''. Pulici è in annata no. Graziani è stato valido per venti minuti, poi anche lui si è adattato al tranquillo giocherellare degli altri. Alla fine Fabbri ha cercato qualche scusa per difendere i suoi, ma era palesemente insincero. E' giusto evitare i drammi, ma sarebbe un grave errore nascondere le pecche emerse a Firenze. Ripetiamo, non è stata una questione di uomini, è stata una questione di mentalità: nel calcio o si corre o si soccombe. Ma c'è di più: quando i granata perdono sistematicamente tutti o quasi tutti i tackles, qualcosa non gira. Guardare a fondo e provvedere in tempo se si vuole sperare ancora di conquistare una classifica che dia un posto per la Coppa Uefa. La Fiorentina ora è tranquilla. I giovani hanno alti e bassi. Domenica scorsa a Napoli si parlava di disastro, oggi si sogna nuovamente un finale raggiante. Tutto è possibile per questi ragazzi inesperti ma bravi.