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Marassi
22/12/1974
h.14.30
SAMPDORIA - TORINO 0-0
Sampdoria
: Cacciatori, Arnuzzo, Rossinelli (al 41' Fossati), Lippi, Prini, Poletti, Valente, Boni, Maraschi, Salvi, De Giorgis. A disposizione: Bandoni, Magistrelli. All.: Corsini.
Torino: Pigino, Lombardo, Santin, Mozzini, Cereser, Salvadori, Graziani, Ferrini, Sala C., Zaccarelli, Pulici (al 79' Callioni). A disposizione: Sattolo, Roccotelli. All.: Fabbri.
Arbitro: Lazzaroni di Milano.
Reti: -
Spettatori: 19.169 di cui 4.106 abbonati e 15.063 paganti per un incasso di 39.464.500 lire.
Note: Tempo nuvoloso e minaccia di pioggia, terreno in buone condizioni. Ammoniti, tutti per gioco falloso, Boni, Salvadori e Pulici; calci d'angolo 6-4 per il Torino.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 23 dicembre 1974]
Alla moda dei supermercati, che lanciano di questi tempi la settimana dell'olio di soia ed i quindici giorni del candeggiante, il Torino ha chiuso in perfetta media il suo "mese del pareggio" che non si sa quanto abbia accontentato i suoi tifosi. E' vero che nell'ordine i granata hanno affrontato Milan, Juventus. Lazio e Sampdoria, ovvero tre grandi ed una squadra per la quale ogni punto è una vittoria, ma il bilancio è di una freddezza così sparagnina da lasciare perplessi. E come certe vetrine dei supermercati, anche oggi i granata sono stati più apparenza che sostanza: hanno avuto spunti da spettacolo, nessun giocatore singolarmente (a parte Pulici, calato già prima di infortunarsi, dopo un inizio promettente) ha demeritato, ma alla squadra è mancato ancora una volta quel qualcosa che si può chiamare coraggio, o almeno determinazione, oppure convinzione in se stessa. I difensori hanno spinto, si sono visti in avanti anche Cereser e Mozzini, Lombardo e Santin hanno eseguito puntate e cross, ma mai si è visto il piglio deciso di chi, una volta prese le misure dell'avversario, vuol vincere a tutti i costi. Ed anche i commenti del dopopartita, negli spogliatoi, suffragano questa impressione: il pareggio ha accontentato e questo, secondo noi, è un male. E' difficile, comunque, spiegare certe sensazioni. Non che il Torino abbia giocato in difesa, non che abbia rinunciato, ma la spinta corale si è vista solo in poche occasioni, una volta eseguito il lancio alle punte, non sempre ci sono stati gli inserimenti giusti per appoggiarne i movimenti. Lo hanno fatto sporadicamente Sala e Zaccarelli, lo ha fatto con maggior determinazione di tutti Salvadori il quale impegnato per novanta minuti ha dato una nuova conferma della sua duttilità. Non per nulla è stato proprio Salvadori a battere Cacciatori con una bordata trasversale al 23' della ripresa: l'arbitro Lazzaroni ha annullato il punto per un fuorigioco che ci è parso reale, ma la decisione del direttore di gara non cancella la prodezza del mediano che prima ha creato l'azione con caparbietà, quindi è andato a concludere di prepotenza. Sulla linea di Salvadori, il cui dinamismo si è avvertito nella fascia centrale del terreno (e l'apparentemente fragile giocatore ha retto bravamente furibondi duelli di forza con quell'ariete che è Boni), vanno messi Santin ancora una volta il più lucido della difesa per quanto poco impensierito da De Giorgis, e capitan Ferrini il quale ha fatto da punto di riferimento a tutti i compagni, non limitando i movimenti. Gli altri, tutti sulla linea di sufficienza, che dimostra soltanto come undici giocatori validi non bastino a fare una squadra. Oggi, oltre ai "meniscati" (Mascetti e Castellini, mancava anche Agroppi, il quale non si è sentito bene nella notte di vigilia. Cambiano i giocatori, ma la situazione di fondo non cambia. Sala ha alternato momenti ottimi (anche come difensore) a cocciutaggini che hanno frenato la manovra. Graziani si è battuto con rabbia, ma ha fatto anche confusione. Pigino ha avuto il suo battesimo del fuoco, e nel primo tempo ha tolto dalla porta due pallegol. La Sampdoria ha fatto il possibile, ed anche qualcosa di più, giocando con sin troppa decisione all'inizio per poi calmarsi, e badare soprattutto a far passare il tempo amministrando la palla a lungo. Il trainer Corsini ha azzeccato le marcature, ha sopperito bene all'infortunio di Rossinelli con la grinta dell'ex Fossati, dopo avere fatto esordire in maglia blucerchiata un altro ex granata, Poletti, affidandogli il compito di libero aggiunto. Ovvero la posizione che (ovviamente con altro appiglio ed altro rendimento) ha assunto Ferrini sul fronte opposto. I blucerchiati sono partiti all'attacco, ma subito il Torino ha risposto con decisione, spostando il gioco nella metà campo avversaria. Boni ha aperto le ostilità, "menando" Pulici già al 4', un Pulici che ha iniziato benissimo tanto da impensierire Cacciatori al 6', con un tiro basso, dopo avere saltato Prini con una finezza. I liguri hanno risposto con un tiro al volo fuori bersaglio di Boni, quindi i granata si sono di nuovo fatti luce con una bella manovra e tiro finale di Pulici. Al 12' Boni ha aperto l'elenco degli ammoniti (completato poi da Salvadori e Pulici, per falli di reazione); sette minuti dopo filava via Zaccarelli, ma Poletti anticipava gli avanti granata in area sul cross dell'ex veronese. Pigino entrava in scena al 21' inarcandosi per deviare in angolo un subdolo colpo di testa a parabola di Valente, ma si superava al 25' quando sventava un pericolosissimo colpo di testa di Maraschi, il quale concludeva un contropiede propiziato dall'unico errore commesso da Ferrini nella giornata. Il Torino pareva poi chiudersi di fronte alla Sampdoria. Ci pensava Mozzini al 35' a scuotere la squadra con un affondo e con uno scambio in velocità con Graziani. I granata sfioravano il gol al 37' quando la palla viaggiava veloce da Santin a Ferrini, quindi a Sala, all'avanzante Cereser, a Graziani il quale la fermava col petto e con una mezza rovesciata la indirizzava nel sette dove Cacciatori arrivava a deviare con una prodezza. Ancora Graziani in evidenza al 43' con un tiro-cross dalla destra che andava a rimbalzare contro la traversa per perdersi dalla parte opposta del campo. Si infortunava Rossinelli in uno scontro con Sala, entrava Fossati, le due squadre aumentavano un poco il ritmo in apertura di ripresa. Spingeva la Sampdoria, Sala salvava davanti a Pigino su cross di Salvi, poi erano i granata a prendere il sopravvento a centrocampo, ma in avanti Pulici era ormai spento e Graziani da solo finiva nella morsa dei difensori. I terzini torinesi (Lombardo soprattutto) esageravano nel tentare inutili cross, mentre sulla sinistra prendevano sempre più consistenza gli inserimenti in velocità di Salvadori. Graziani riusciva in mischia a sfiorare il gol al 21' (palla rotolante sul fondo), e due minuti dopo Salvadori batteva inutilmente il portiere blucerchiato. Il mediano scattava, andava via di forza in dribbling a Fossati, puntava sul fondo e cercava lo scambio con Sala: l'uno-due era rapido e preciso, ma Salvadori restando sul fondo rimaneva in fuorigioco. Lazzaroni annullava senza incertezze, difficile dire - presi come si era dalla pericolosità dell'affondo - se dalla parte opposta c'era qualche difensore sulla linea per mettere in gioco il granata. Ancora sussulti, punizioni, scontri, un bell'affondo di Zaccarelli, l'ingresso di Callioni a undici minuti dalla fine al posto dell'infortunato Pulici, ma lo 0-0 resisteva. Bernardini usciva dal campo scuotendo il capo. Helenlo Herrera confermava di essere in attesa di un club. Mentre il Torino resta in attesa di due punti, tutti in una volta. Sarà una bella festa, anche se in ritardo sul Natale.