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Olimpico di Roma
11/01/1975
h.14.30
NAPOLI - TORINO 1-0 (0-0)
Napoli
: Carmignani, Bruscolotti, Pogliana, Burgnich, La Palma, Orlandini, Rampanti, Juliano, Massa, Esposito, Ferradini. A disposizione: Favaro, Cané, Albano. All.: Vinicio.
Torino: Pigino, Lombardo, Santin, Mozzini, Cereser, Agroppi, Graziani, Salvadori, Sala C., Zaccarelli, Pulici (al 60' Mascetti). A disposizione: Sattolo, Ferrini. All.: Fabbri.
Arbitro: Gialluisi di Barletta.
Reti: Massa 63'.
Spettatori: 78.156 di cui 53.311 abbonati e 24.845 paganti per un incasso di 93.072.000 lire.
Note: Giocata all'Olimpico di Roma per la squalifica del S.Paolo. Il dato degli spetattori è fittizio, poiché non tutti gli abbonati hanno seguito la squadra sino a Roma. Giornata fresca, cielo coperto, terreno in perfette condizioni.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 12 gennaio 1975]
Da partita-termometro, come pensava giustamente Fabbri, a partita-fiasco. Il Torino ha perso a Roma, contro il Napoli, non solo la gara ma anche la faccia e la buona reputazione che si era costruita con la posizione in classifica. Che la squadra non sia dotata di spirito vincente lo andiamo ripetendo (e con noi altri colleghi) da tempo: la sconfitta di Vicenza e lo squallido pareggio contro la Sampdoria sono le prime delusioni che ci vengono ora in mente. Forse, questa volta, non avremo però le solite stucchevoli repliche degli ambienti ufficiali secondo cui la colpa è della critica. E la colpa non è neppure del pubblico, che aveva evidentemente visto giusto in occasione del match con II Varese. Il Torino ha confermato all'Olimpico, di fronte ad ottantamila spettatori (cinquantamila partenopei, una vera invasione con risse e incidenti) di essere un insieme di buoni giocatori che non riescono a trovare l'accordo, e che non hanno la sensibilità (non diciamo la classe) per adattarsi alle situazioni, e che - vedi Santin - si fanno tradire dai nervi in modo puerile sino a farsi espellere, mettendo cosi i compagni nella condizione di soffrire ancora di più e di subire, rimasti In dieci, Il gol della sconfitta. Il giochetto della giornata storta stavolta non regge, comunque. Già prima dell'avvio del match capitan Cereser (sempre con la coscienza a posto in fatto di impegno, comunque) ha Invitato i colleghi a stare indietro, con un inequivocabile gesto. Prudenza Innanzitutto, quindi, ed infatti sin dall'inizio si sono visti i granata lasciare il centrocampo agli avversari, per arretrare tutti o quasi nella loro area non appena Juliano, Orlandini ed Esposito si proiettavano in avanti. Così sull'avversario che arrivava tranquillamente palla al piede doveva uscire lo stesso Cereser per Impedire guai maggiori, quando anche i ragazzini sanno che l'ammucchiata in area di rigore è sicura fonte di guai. Guai che non si sono concretizzati per tutto II primo tempo, ed oltre, per puro demerito del Napoli. Privo dello squalificato Clerici, con Broglia in castigo e l'altro attaccante-chitarrista Vendrame ancora In fase di ricostruzione, Vinicio ha mandato in campo come punte Ferradini e Massa, ovvero una coppia che solo i granata potevano temere. Arretrando in blocco, il Torino si spezzava immediatamente in due, con Pulici e Graziani davanti ad aspettare palloni che non arrivavano per l'Impossibilità e l'incapacità dei compagni a raggiungerli con lanci lunghi. Quando la difesa entrava In possesso della sfera. Sala soprattutto, Agroppi e Zaccarelli partivano in palleggio ritardando la manovra. Riaffiorava il clamoroso equivoco di una squadra che vuole giocare in contropiede portando la palla, e le punte facevano II resto sciupando per precipitazione e carenza di tocco le manovre sfruttabili. Una pena, insomma. Da far rabbia. Dopo la magra figura del primo tempo juventino contro i campioni d'Italia, a distanza di sei giorni il calcio torinese dava a Roma una nuova dimostrazione di incapacità a comandare II gioco, con l'aggravante (per il Torino) che II Napoli non è certo la Lazio. E faceva doppiamente rabbia, ricordando che due ore prima, nell'albergo del Napoli, Carmignani ci aveva detto: ''Con due punte come Pulici e Graziani, il Torino è la squadra che ci Impaurisce di più. Il loro contropiede, come quello di Bologna che ho visto in tv, ci spaventa''. In previsione, Vinicio aveva aggiornato la tattica del fuori gioco invitando Burgnlch ad una posizione meno disinvolta, ma non ce n'era bisogno. I granata in tutto il orlino tempo sono filtrati solo due volte verso Carmignani: al 22' Zaccarelli aveva sorpreso tutti ma non Burgnich che lo ha placcato con decisione alle soglie dell'area; al 35' lo stesso Zaccarelli ha smarcato magnificamente Graziani, ma l'attaccante ha cercato il tocco furbo con l'esterno destro ed il pallone è stato facile preda per il portiere. Un bilancio magro, anche se incrementato da alcuni calci d'angolo. Nell'area opposta, mischie paurose, uno scontro Rampanti-Cereser (al 21') che ha fatto gridare i napoletani al rigore anche se in realtà l'ex granata era prima inciampato sul pallone, una deviazione in extremis di Pipino su una palla alzata a candela da Massa, e valutata troppo presto fuori bersaglio dal numero uno torinese. Il Napoli cuciva e ricuciva con tutta comodità le sue manovre, il Torino subiva e replicava con una timidezza per nulla giustificata dal reale valore dell'avversario. Gli azzurri picchiavano decisi, ma con una determinazione all'inglese che indubbiamente infastidiva i granata i quali non trovavano spazio e tempo per palleggiare, e che Gialluisi frenava con l'unica arma possibile, fischiando dei falli. L'arbitro lasciava anche correre qualcosa, permetteva a La Palma di esagerare nella maniera forte, ma sbagliavano ancora di più i granata a protestare. La risposta andava data sullo stesso piano, faccia a faccia, non con ritorsioni. E cos) al 47' (perché mai il direttore di gara avrà allungato il primo tempo di due minuti?) Santin riceveva una botta e rispondeva con una manata, un gesto che doveva costare caro. Si alzava infatti il cartellino giallo dell'ammonizione, ed al 12' della ripresa in un clima sempre più nervoso (dopo uno scontro verbale fra La Palma ed il vicepresidente granata Traversa, in panchina) Santin entrava duro su Pogliana, suola contro II piede dell'avversario. Qui Gialluisi esagerava, decideva l'ammonizione, poi si accorgeva che a carico del terzino c'era già stato un richiamo ufficiale, e non poteva far altro che espellerlo. Proprio perché è uno dei migliori titolari (anche oggi aveva cancellato Massa), ed anche in quanto recidivo (ricordiamo la botta al tedesco Seel a Dusseldorf e la conseguente espulsione) Santin merita una punizione dalla società. Non può sprecare così il suo magnifico football, handicappare i compagni anche in proiezione futura. Intanto, la sua uscita ha gettato i granata nel panico. Anche se piuttosto squallidamente il Torino pareva in grado di portare a casa lo 0-0, ma lo svantaggio numerico ha mandato in barca i singoli. Tutti hanno perso la testa quando più occorreva calma, ed il Napoli, intuito il momento di crisi degli avversari ha spinto ancora di più. Pulici (altre botte) ha cominciato a zoppicare, Graziani praticamente solo non ha beccato più un pallone, il crollo è arrivato al 17'. Arrembaggio orchestrato come al solito da Juliano, mischia in area granata, palla alta che Sala ciccava in un elegante quanto vano rinvio al volo e che Pigino non fermava lasciando che finisse In angolo. Calciava Rampanti dalla bandierina e Massa (statura 1,68) saltava fra avversari immobili sorprendendo Pigino ancora In ritardo. Da qualche minuto era entrato Mascetti (rientro record, ma sfortunato, dopo il menisco) al posto di Pulici, non c'erano più tempo e modo per recuperare.