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La Fiorita
16/02/1975
h.15.00
CESENA - TORINO 1-1 (1-1)
Cesena
: Galli, Ceccarelli, Ammoniaci, Festa, Danova, Cera, Orlandi (all'83' Catania), Brignani, Bordon, Rognoni, Toschi. A disposizione: Boranga, Urban. All.: Bersellini.
Torino: Castellini, Lombardo, Callioni, Mozzini, Cereser, Agroppi (al 78' Salvadori), Graziani, Mascetti, Sala C., Zaccarelli, Rossi. A disposizione: Pigino, Roccotelli. All.: Fabbri.
Arbitro: Serafino di Roma.
Reti: Bordon 15' (C), Graziani 37' (T).
Spettatori: 13.721 di cui 5.001 abbonati e 8.720 paganti per un incasso di 15.309.500 lire.
Note: Pomeriggio di pioggia, terreno inzuppato e viscido, calci d'angolo 8-2 per il Cesena. Ammonito Mozzini per proteste.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 17 febbraio 1975]
Sul fango di Cesena il Torino ha conquistato, soffrendo, un punto prezioso. Il Cesena ha dominato per lunghi tratti della gara, ma. Ancora una volta, l'assenza di un vero uomo-gol ha impedito ai bianconeri di concretizzare una indiscutibile superiorità territoriale. Eppure, l'arbitro Serafino non ha certo aiutato i romagnoli, fischiando troppo e non sempre a proposito, anche se le sue decisioni non hanno avuto un peso determinante sul risultato. Passando per primo in vantaggio, dopo un quarto d'ora, su magnifica azione di rimessa, il Cesena non ha saputo affondare il colpo del k.o.: ha incassato il pareggio, poi ha prodotto un forcing forsennato, tempestoso, obbligando il Torino a barricarsi. Si è visto Sala retrocedere in trincea per arginare le continue scorribande di un Festa che ci ricorda Furino e che sembra attingere, da una inesauribile fonte di energia, il fiato e la forza per correre novanta minuti ad un ritmo notevole, sotto la pioggia battente, e su un terreno stronca-gambe. Dimostrando di sapersi anche sacrificare per la squadra, Sala ha dovuto trasformarsi, nell'occasione, in terzino, o addirittura in libero aggiunto. Per questo suo comportamento, per la sua umiltà, Sala merita un grosso elogio. Nel finale ha pure sfiorato il gol-beffa, con un colpo di testa che Galli è riuscito miracolosamente a neutralizzare. Era la partita ideale per un combattente come Ferrini, ma il capitano, convalescente da un leggero stiramento muscolare, era relegato in tribuna-stampa, accanto a noi. In campo, al suo posto, c'era Agroppi, che si batteva gagliardamente contro Rognoni (a dodici minuti dalla fine Fabbri lo ha sostituito con Salvadori), mentre la regia era affidata all'elegante e compassato Mascetti. Che è più portato alla rifinitura che alla costruzione del gioco. In retrovia: nei suol passaggi c'era sovente un indugio fatale, una mossa in più. Comunque, anche Mascetti cercava di impostare con una certa intelligenza, l'azione. Il Cesena filava a tutto gas e il Torino appariva in difficoltà: era la prima volta che i granata si cimentavano su un campo pesante, nel corso della stagione. Ad un Cesena che in casa può mettere in difficoltà qualsiasi avversario non si possono concedere tre uomini del valore e dell'esperienza di Santin, Ferrini e Pulici. Il Torino non ha certo entusiasmato, ma pretendere una prestazione ad alto livello, in queste condizioni ambientali, e con una formazione incompleta, era impossibile. Il Cesena partiva di slancio, mettendo subito a dura prova il Torino. Un tiro dal limite di Orlandi passava a mezzo metro dai pali della porta di Castellini. Orlandi, vivacissimo, era in continuo movimento e risucchiava spesso Callioni in avanti, arretrando per far spazio agli inserimenti di Festa e di Ammoniaci. Il Torino agiva con una sola punta, Graziani, mentre Rossi cercava di portare a spasso Danova e di appoggiare il centrocampo. Il Cesena giocava con molta decisione. Sala subiva due falli da parte di Festa, e l'arbitro doveva intervenire. Al 14' il Torino costruiva una bella manovra: Rossi apriva sulla sinistra per Agroppi, che centrava verso Graziani: l'azione si spegneva sulle braccia di Galli. E proprio dal portiere bianconero si sviluppava il contropiede che portava al gol di Bordon. Da Galli a Cera, che porgeva a Orlandi: l'ala, sulla linea di centro campo, superava Sala, si avviava sulla destra e in velocità crossava per Bordon, che approfittando di una incertezza di Mozzini, di testa schiacciava in rete da pochi passi. La palla schizzava sul fango e ingannava Castellini. Un gol meritato per il Cesena, che insisteva all'attacco. Ma il Torino non si disuniva e respingeva gli assalti, acquistando via via sicurezza. Al 26' i granata si presentavano minacciosi sotto la porta di Galli: punizione di Sala per Agroppi, lancio sulla sinistra per Graziani, che riusciva a superare il portiere ma calciava sull'esterno della rete anziché centrare sotto porta, dove si trovavano in buona posizione Agroppi e Rossi. Il Torino pareggiava al 39'. L'azione nasceva dalle retrovie: Agroppi toccava a Sala, che faceva viaggiare la palla verso Callioni, il quale smistava a sinistra, su Zaccarelli. Tallonata da Ceccarelli, la mezz'ala granata si produceva in uno scatto poderoso, e, da fondo campo, crossava di sinistro: Graziani, in agguato sul vertice dell'area piccola, con un poderoso colpo di testa infilava dalla parte opposta, scavalcando il portiere, preso in contropiede. Un'azione tipicamente inglese. Bravissimo Graziani, ma buona parte del merito spetta a Zaccarelli. L'ex veronese oggi ha accusato qualche pausa, ma è sempre stato presente nei momenti cruciali. Anche nella ripresa il Cesena martellava il Torino ai fianchi. Castellini era chiamato al lavoro da un tiro insidioso di Toschi, poi smanacciava avventurosamente un cross di Cera, ma la conclusione di testa era respinta. Il Cesena, anziché rallentare, aumentava ancora il suo ritmo, sotto la spinta di Festa, che Sala andava a contrastare fin sotto porta. La diga granata resisteva, e le azioni dei romagnoli si strozzavano sui piedi, sulla testa o sui petti dei difensori. Mozzini aveva ormai preso le misure a Bordon e lo controllava molto bene, mentre Cereser svettava con autorità dalle mischie. Un suo intervento su Rognoni, che accentuava a bella posta l'impatto con il libero granata, suscitava le proteste del pubblico, che invocava il penalty, ma l'arbitro concedeva giustamente una punizione al Torino per simulazione. Il Cesena conquistava angoli su angoli. Poi, al 33', Fabbri sostituiva Agroppi, provato logicamente dallo sforzo (rientrava dopo quattro settimane di assenza) con il fresco Salvadori. Un tiro centrale di Toschi era neutralizzato da Castellini e sul rovesciamento di fronte il Torino sfiorava il successo: punizione di Callioni sotto porta, colpo di testa di Sala e parata di Galli. La partita non aveva altro da offrire.