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Sant'Elia
18/05/1975
h.16.00
CAGLIARI - TORINO 0-0
Cagliari
: Vecchi, Valeri, Poli, Bianchi, Niccolai, Tomasini, Nené, Quagliozzi (al 67' Piras), Gori, Graziani, Virdis. A disposizione: Manconi, Moretti. All.: Radice.
Torino: Castellini (all'83' Manfredi), Lombardo, Callioni, Santin (all'88' Ferrini), Cereser, Salvadori, Graziani, Mascetti, Sala C., Zaccarelli, Pulici. A disposizione: Roccotelli. All.: Fabbri.
Arbitro: Gialluisi di Barletta.
Reti: -
Spettatori: 16.427 di cui 8.805 abbonati e 7.622 paganti per un incasso di 19.962.000 lire.
Note: Sole caldo, buon terreno; ammoniti Bianchi per gioco falloso e Sala per proteste. Esordio in serie A per il cagliaritano Vito Graziani, proveniente dall'Almas Roma.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 19 maggio 1975]
Sotto il sole di Cagliari è svanita anche l'ultima illusione: Il Torino ha perso la qualificazione alla Coppa Uefa. Lo 0-0 non basta perché tutte le altre squadre impegnate per la conquista delle prime posizioni hanno vinto, ribadendo cosi il loro diritto alla competizione europea. Al pareggio dei granata corrispondono infatti le vittorie del Milan, della Lazio e della Roma, che assieme al Napoli disputeranno la Coppa Uefa. Soltanto se qualcuna di queste rinuncerà, per partecipare ad un torneo superiore - la coppa delle vincitrici delle Coppe -, si apriranno per il Torino le porte del calcio europeo. E' un finale un po' triste per una squadra che veniva giudicata tra le più forti; un finale triste e con poche attenuanti, perché il Torino - non c'è dubbio - vanta uomini di valore assoluto. Non è il caso di fare paragoni, non sarebbe il momento. Certo, i tifosi granata dal loro Torino pretendevano di più. E' stata un'annata storta. Gli infortuni, le discussioni, le polemiche hanno travagliato la vita di tutti i giorni. Sono venuti risultati esaltanti, seguiti da altri deludenti, in una altalena che sarebbe troppo facile addebitare soltanto alla sfortuna. E' successo qualcosa di anormale. Diremmo che al Torino è mancata la mentalità vincente. C'è chi dice che sia colpa di Fabbri, ma non esistono prove a sostegno di questa affermazione. Il Torino è un ottimo complesso di giocatori, ma non è ancora una grande squadra. Domenica inizierà, la fase finale della Coppa Italia, e per i granata si presenteranno molte occasioni di rivincita. Prima di tutto, però, si tratterà di scrollarsi di dosso molti complessi. Inutile prendersela sempre con gli arbitri, assurdo criticare gli altri. Occorre piuttosto fare un esame di coscienza, per non ripetere gli errori commessi nella stagione. Veniamo, ad esemplo, a quanto è successo oggi a Cagliari. La squadra di casa si presentava in formazione largamente rimaneggiata, ma nonostante le assenze di Riva, Mancin, Gregori, Butti e Rolli (e citiamo soltantoi più noti), nonostante l'esordio del giovanissimo Graziani, è stato proprio il Cagliari a raccogliere i maggiori consensi ed a creare le migliori occasioni da gol. Era un Cagliari dimesso come tecnica, una squadra in cui il solo Virdis emergeva per classe singola, ma nonostante questo erano proprio i sardi a governare il gioco, con una sicurezza di cui nessuno li credeva capaci. I granata stavano a guardare. Forse inebetiti dal sole, forse distrutti dal caldo, ma il sole e il caldo c'erano anche per i sardi. Era un Torino conclusionario, poco disposto e combattere. Lombardo, Zaccarelli, Santin non meritano critiche, ma gli altri, chi più chi meno, devono essere citati tra i cattivi. E spiace dover iniziare la critica proprio dal più forti, da Sala a Pulici, da Graziani a Salvadori. A questi quattro non si può negare un certo impegno, ma quanta confusione, quanti errori, quante distrazioni! L'attacco a forbice ha perso potenza per la dribblomania di Sala, per gli scambi sbagliati di Graziani, per l'irruenza irragionevole di Pulici. I tre hanno fatto poco, non si sono quasi mal resi pericolosi, hanno subito l'iniziativa dagli avversari, senza imporre il loro gioco. Sfogliando il quaderno degli appunti i nomi di questi tre si leggono poche volte. Salvadori ha fatto qualcosa di meglio, ma non è stato brillante e continuo come in altre circostanze. A lui si deve addebitare più che altro scarsa iniziativa. Con una squadra cosìspuntata il Torino ha rischiato di perdere contro un Cagliari rimaneggiatissimo. Già al 10' era Castellini a salvare in angolo con un intervento da campione. Il tiro di testa di Virdis era insidiosissimo. Passavano i minuti, ma il Torino, quello vero, quello che incantò le platee di Bologna e di Roma, non usciva alla ribalta. Cereser faticava a governare una difesa in cui mancava evidentemente l'esperienza di Agroppi (rimasto in tribuna a seguito di un leggero rialzo febbrile), mentre Mascetti e Zaccarelli non avevano l'autorità necessaria per controllare la partita a centro campo. Per fortuna, il Cagliari era poca cosa. A parte i palleggi deliziosi di Virdis. I falli clamorosi di Bianchi (ammonito per scorrettezze già al 23'), i lanci lunghi di Nené, i sardi non avevano forza di penetrazione. Al 29' gli isolani rischiavano il gol con Bianchi, e poco dopo (33') Quagliozzi sfiorava la traversa con un tiro improvviso. Il Torino non si era ancora affacciato nei pressi della porta di Vecchi. Al 39' assistevamo alla prima vera azione del granata. Zaccarelli dava a Pulici, che serviva Graziani, il quale peraltro era troppo sotto la palla e il tiro diventava pressoché impossibile. Più dinamica la ripresa. Al 6' Sala dalla destra crossava e Pulici di testa metteva fuori di poco. Era ancora Sala di scena poco dopo, ma per proteste, e l'arbitro lo ammoniva. Il momento bello del dinoccolato centravanti si concludeva al 20', con un tiro ravvicinato che Vecchi parava facilmente. Tutta qui la partita di Sala. Non è troppo poco? Quagliozzi prendeva a zoppicare, e veniva sostituito da Piras. La partita non cambiava fisionomia: era sempre monotona, noiosa e sconcertante. Attaccava ancora il Cagliari, e dopo un fallo di mano di Cereser su centro di Virdis (entro o fuori area?), punito dall'arbitro con un calcio dal limite, capitava ai sardi l'occasione di passare in vantaggio. In rapido scambio, piombavano in area Virdis e Piras. Santin tratteneva Virdis per un braccio. L'azione continuava e Piras. sullo slancio, colpiva Castellini alla testa. L'uscita precipitosa del portiere aveva salvato un gol certo, ma Castellini rimaneva a terra e veniva portato negli spogliatoi in barella. Lo sostituiva Manfredi. Entrava anche Ferrini al posto di Santin, ma non succedeva più niente. Finiva 0-0. Una chiusura in tono minore, tanto che al Sant'Elia non c'è stata neppure la solita festosa invasione di campo conclusiva.