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San Paolo
14/03/1976
h.15.30
NAPOLI - TORINO 0-0
Napoli
: Carmignani, Bruscolotti, La Palma, Burgnich, Vavassori, Orlandini, Massa, Juliano, Savoldi, Boccolini, Braglia. A disposizione: Fiore, Esposito, Sperotto. All.: Vinicio.
Torino: Castellini, Santin, Salvadori, P.Sala, Mozzini, Caporale, C.Sala, Pecci, Graziani, Zaccarelli, Pulici. A disposizione: Cazzaniga, Lombardo, Garritano. All.: Radice.
Arbitro: Casarin di Milano.
Reti: -
Spettatori: 73.889, di cui 72.402 abbonati e 1.477 paganti.
Note: Pioggia per tutto il primo tempo, terreno ridotto ad una palude semovente, ai limiti della praticabilità. Angoli 13-8 per il Napoli, sorteggio per il controllo antidoping negativo. Ammoniti per proteste Claudio Sala e Graziani.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 15 marzo 1976]
Un campo inzuppato d'acqua, un Napoli grintoso ed Intraprendente, ed un po' di sfortuna hanno bloccato il Torino sullo zero a zero. E' un risultato importante, utile per la classifica, anche dimostrativo del reale valore dei granata, ma porta un punto solo, che in pratica lascia le cose com'erano alla vigila. Quando si è in ritardo però occorre migliorare. Ogni giornata che passa va a vantaggio di chi sta davanti. Questo è il disappunto dei torinesi al termine della trasferta di Napoli. Poteva andare meglio, ma poteva anche andare peggio, perché gli azzurri napoletani hanno attaccato, hanno portato assalti, hanno creato alcune palle gol. Il primo tempo è stato del Napoli, tutto ed intero. Nella ripresa la superiorità tecnica dei torinesi ha preso il sopravvento e sul finire poteva anche scappare il gol del successo. Il gol non è venuto, ed è rimasto il nullo senza reti, un risultato che concede alle due parti motivi per recriminare. Vinicio pensa al primo tempo e si morde le mani, Radice ricorda le ultime fasi della gara e si lamenta. Giusto lo zero a zero? Noi diciamo di sì. Pioveva. Il terreno era una risaia. La palla schizzava o si fermava a seconda dei punti del campo. Giocare era un'avventura, intraprendere manovre di attacco era un'incognita, restare in zona difensiva costituiva un rischio. Nonostante queste difficoltà Napoli e Torino hanno disputato una buona partita. Senza slancio, forse, senza preziosismi, ma con continuità, con volontà, con molta decisione. Il Torino, al completo, aveva piazzato i suoi gemelli al vertice di una ipotetica ''V'' che aveva alla base Claudio Sala pieno di idee e di genialità. Ogni tanto il capitano svariava sulle fasce laterali nel tentativo di sorprendere il suo avversario diretto, ma Orlandini non cadeva nell'inganno. Anzi, era proprio Orlandini a suggerire le contro-azioni dei suoi. Radice evidentemente non voleva rischiare. Accettato il principio di lasciare l'iniziativa ai padroni di casa, il trainer torinese aveva disposto i suoi in una prudente copertura. Pecci, Zaccarelli e Patrizio Sala stavano sulla linea del mediani, i difensori guardavano a uomo Caporale, disordinato e un po' arruffone, ma sempre pronto, stazionava come libero. Il Napoli attaccava, ma nessuno arrivava in zona tiro. Mozzini controllava da campione Savoldi, Salvadori seguiva le sgroppate repentine e strane di Massa, Santin non dava spazio a Braglla. Era un Torino che non Intendeva arrischiare. Tattica giusta? Avendo due frombolieri del calibro di Graziani e Pulici (anche se quest'ultimo è apparso un po' spento), noi avremmo arrischiato di più. Era inutile e pericoloso lasciare l'iniziativa ai napoletani. Orlandini, Boccolini e Juliano facevano il bello ed il brutto tempo. La cattiva giornata di Patrizio Sala concedeva agli avversari il vantaggio di un uomo in più a centrocampo, e proprio Boccolini, che non è certo un campione, dettava legge e suggeriva gioco. La partita si trascinava senza molte emozioni. Il Napoli attaccava, il Torino tentava qualche contropiede. Al 10' Claudio Sala azzeccava uno dei suoi inviti e metteva Pulici in corsa verso il gol. Carmignani doveva uscire fuori area per salvare. Qualche scontro in area granata non veniva punito dall'arbitro. Giusto. Su un terreno scivoloso i contrasti diventavano inevitabili. Casarin ha diretto bene una gara difficile e spigolosa. Il Napoli insisteva all'attacco. Juliano, il migliore degli azzurri, reggeva le redini del gioco con autorità anche per la non brillante prova di Zaccarelli. Braglia correva ma combinava poco, così come Massa mentre Savoldi era addirittura annullato da un Mozzini in forma splendida. A Savoldi, notevolmente abile nel gioco aereo, Mozzini non concedeva un solo pallone di testa. Gli attaccanti del Napoli approdavano a poco. Quando riuscivano a far breccia, sbagliavano le conclusioni come al 22' quando Boccolini calciava fuori un utile pallone servitogli da Juliano e quando, poco dopo, Savoldi non indovinava la porta su un cross perfetto di Orlandini. I napoletani caricavano come in un'autentica corrida, ma facevano più confusione che gioco. Al 24' su centro di Braglia piombavano sulla palla contemporaneamente Massa e Savoldi. Il primo anticipava il compagno e mandava fuori. I granata non accusavano sbandamenti. Reggevano l'urto con disinvoltura, nonostante qualche errore di Santin e specialmente di Patrizio Sala. Il primo tiro del Torino veniva poco dopo la mezz'ora. Era un pallone innocuo di Pecci che Carmignani bloccava. La gara comunque prendeva un altro ritmo: i granata reagivano con maggior decisione, attaccando con qualche spunto di Pulici e specialmente di Graziani, sempre su suggerimenti di Claudio Sala: Il quale a sua volta (al 41') tentava un attacco ma veniva spinto in piena area. Casarin giudicava fortuito lo scontro e lasciava correre. Claudio Sala protestava e veniva ammonito. Il Torino appariva più sicuro, reagiva con maggior decisione. Si riprendeva. Pioveva meno ed il gioco migliorava. L'Iniziativa era ancora nelle mani dei napoletani che al 52' tentavano il gol con Braglla. Castellini con un'uscita tempestiva chiudeva lo specchio della porta e fermava il tiro. La reazione del Torino era vivace ed al 56' una bella combinazione Pecci-Graziani metteva Patrizio Sala in ottima posizione. Il granata svirgolava il pallone in modo puerile. Un netto mani di Juliano in piena area non veniva fischiato da Casarin, che lo giudicava involontario (66'). E poco dopo un errore di Orlandini - unico errore in tutta la gara - lanciava Graziani che scivolava e non poteva raccogliere il grazioso regalo. Più franchi, più volonterosi, ed anche meno stanchi dei rivali, i granata rovesciavano, la situazione tattica, costringendo i padroni di casa sulla difensiva. Patrizio Sala sbagliava ancora in zona gol, e poco dopo (73') Graziani, rubando letteralmente il pallone dal piedi di Pulici in difficoltà, scagliava a rete con prepotenza: la palla sfiorava il montante basso della porta di Carmignani e si spegneva sul fondo. Le mischie in area azzurra diventavano più frequenti. Burgnich era il più valido in campo partenopeo, Patrizio Sala il peggiore nel settore granata. Lo confermava sbagliando un altro gol con Carmignani fuori porta (79'). Finiva zero a zero, con molti rimpianti e qualche delusione. Il Napoli ha disputato una prova gagliarda, con qualche rallentamento sul finale, ma in sostanza la sua è stata una prova nettamente positiva. Bruscolotti, Burgnich. Vavassori, Orlandini e Juliano, sono stati i migliori azzurri. Lo zero a zero rompe la serie delle partite negative al San Paolo: dopo l'uno a due con la Fiorentina e lo zero a uno con il Verona, è venuto il pareggio con un avversario di rango. Il progresso appare importante. Il Torino ha superato senza gravi danni la trasferta napoletana. La squadra è sempre viva, vibrante e combattiva. Li chiamano granatieri e con ragione. Sono tutti gladiatori generosi e senza paura, compreso Claudio Sala che a Napoli molti ricordavano ben diverso. Claudio Sala ha confermato anche al San Paolo di meritare la considerazione di uomo squadra. Il suo omonimo invece, Patrizio Sala, è stato inferiore all'attesa. Giornata storta? Forse. Ma nel Torino di Napoli si è intravista un po' di ruggine, segno di fatica e di usura. Il riposo di Bardonecchia sarà utile. Ma basterà?