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Comunale di Bologna
10/10/1976
h.15.00
BOLOGNA - TORINO 0-3 (0-1)
Bologna
: Mancini, Roversi, Paris, Cereser (al 46' Valmassoi), Cresci, Nanni, Rampanti, Maselli, Clerici, Pozzato, Grop. A disposizione: Adani, Fiorini. All.: Giagnoni.
Torino: Castellini, Danova, Salvadori, Sala P., Mozzini, Caporale, Butti, Pecci, Graziani, Zaccarelli, Pulici (al 65' Garritano). A disposizione: Cazzaniga, Santin. All.: Radice.
Arbitro: Menegali di Roma.
Reti: Graziani 26', 57', Garritano 66'.
Spettatori: 38.715 di cui 10.276 abbonati e 28.439 paganti.
Note: Ammonito Cereser per gioco falloso, Roversi, Clerici e Pulici per proteste.
Cronaca
[Tratto da La Stampa dell' 11 ottobre 1976]
Il prodigo Bologna è stato travolto dal Torino In una partita spigolosa che ha avuto rari momenti di autentico bel gioco. I campioni d'Italia, privi di Claudio Sala, il "poeta del gol", hanno offerto un calcio prosaico di rimessa, tuttavia efficace e redditizio, conquistando meritatamente due punti preziosissimi nell'economia della classifica, ma hanno perso Pecci, infortunatosi gravemente quando mancava una manciata di secondi al fischio finale, per l'importantissima doppia sfida con il Borussia e per buona parte del girone di andata. Presentatosi in leggero ritardo all'appuntamento con un pallone passatogli da Zaccarelli. Pecci si scontrava duramente con Rampanti che allungava malignamente il piede procurandogli la frattura scomposta del perone sinistro. Il punteggio altisonante - tra i più netti ottenuti dal Torino in trasferta negli ultimi anni - è forse esagerato rispetto ai valori in campo anche se i granata, alla distanza, hanno imposto la loro superiore tecnica individuale e la maggior organizzazione di gioco a un Bologna piuttosto slegato a centrocampo, privo in difesa di una pedina fondamentale come Bellugi, che aveva dato forfait lamentando ancora le conseguenze del vecchio infortunio ad un ginocchio. Il mattatore è stato ancora una volta Graziani, autore di un "doppietto", completato da un'autorete di Roversi, propiziata da Garritano che negli ultimi 25 minuti, aveva sostituito l'evanescente Pulici. Il primo tempo era piuttosto noioso e caratterizzato da falli, da punizioni in serie, con le due squadre impegnate a cercare di assumere il controllo del gioco. Menegali estraeva ben quattro volte il cartellino giallo per ammonire, nell'ordine, Cereser (per scorrettezze), Roversi, Clerici e Pulici per proteste. C'era un clima di derby, forse per la presenza di tre ex-granata, (compreso l'allenatore Giagnoni) e di due ex-rossoblù. Il Torino appariva guardingo ma pronto a lanciarsi con efficace in contropiede anche se si assisteva ad un'ammucchiata nella zona nevralgica del campo, con prevalenza delle difese sugli attacchi. La manovra non era scorrevole anche se Pecci appariva senz'altro più lucido e determinato di Rampanti. Zaccarelli, al quale si era riaperta la ferita alla fronte, doveva sacrificarsi in retrovia per tenere a bada Maselli, Patrizio Sala opponeva dinamismo alla vivacità di Nanni, mentre Salvadori neutralizzava Pozzato. La partita si ravvivava al 12'. Patrizio Sala, servito da Pecci, perdeva un tackle con Rampanti che scambiava con Grop e rifiniva un bel pallone por Clerici, liberatosi sulla sinistra: l'indomito gringo folgorava in porta ma Castellini respingeva con bravura l'insidioso diagonale. Sullo scampato pericolo, il Torino si lanciava in avanti. Un errato passaggio di Rampanti consentiva a Pecci di smistare su Graziani che penetrava in area; ma Cresci, al momento del tiro, lo ostacolava fallosamente. L'arbitro non riteneva di accordare il calcio di rigore: evidentemente valutava il fallo di Cresci non intenzionale. Poco dopo Cereser. Nel tentativo di sventare un'incursione di Pulici, si produceva una distorsione ai legamenti del ginocchio destro: il libero stringeva i denti e restava al suo posto, zoppicante, fino al termine della prima frazione. Al 26' Il discusso primo gol di Graziani. Per un "sandwich" di Nanni e Rampanti su Pecci, il Torino fruiva di una punizione di seconda, quasi dal limite: Pecci calibrava per Zaccarelli che controllava con il petto e alzava a candela sotto porta dov'era appostato Graziani, in sospetto fuorigioco, completamente smarcato. Graziani di testa insaccava mandando la palla a sbattere sotto la traversa e di qui in rete. Sul finire un errore di Cresci consentiva a Graziani il contropiede e di impegnare Mancini con una bomba da oltre 25 metri, in una difficile parata in angolo. Rovesciamento di fronte e occasione per Clerici che, disturbato da Mozzini, calciava fuori bersaglio. Ma la palla-gol più facile era fallita, allo scadere, da Grop (su azione Pozzato-Clerici): il giovane attaccante, in felice posizione, graziava Castellini che, piazzatissimo, neutralizzava il tiro. Il Bologna si ripresentava in campo, per la ripresa del gioco, con Valmassoi al posto di Cereser. Il libero era Paris, mentre Valmassoi seguiva Butti. Il Torino, sempre in contropiede, minacciava Mancini con una balia combinazione Pulici-Graziani sventata da Cresci. Poi era Castellini ad essere impegnato in acrobazia su un calcio d'angolo: la palla respinta dal giaguaro perveniva a Clerici, il cui tiro era ribattuto da Caporale. L'ultima occasione per pareggiare capitava al 9' a Pozzato. Lanciato da Nanni: l'ex comasco si faceva luce nel vivo della retroguardia granata, prendeva la mira ma di piatto destro, sciupava indirizzando di mezzo metro a lato. Il Torino assumeva decisamente l'iniziativa grazie all'attività dell'ottimo Salvadori e raddoppiava al 13' cancellando definitivamente le speranze di rimonta del Bologna. Salvadori scendeva sulla sinistra e allungava sul centro per Graziani, che aggirava Cresci e sparava di destro in porta, mandando il pallone a carambolare contro la traversa e poi in rete. Sul 2-0. Radice decideva di sostituire Pulici con Garritano. Paolino non appariva certo entusiasta del provvedimento, ma consegnava a Mozzini la fascia di capitano e prendeva la via degli spogliatoi senza abbandonarsi a gesti di protesta. L'impiego di Garritano si rivelava, ancora una volta, mossa indovinata. Servito al 21' da un dosato lancio di Salvadori, Garritano scattava ma poi frenava e si lasciava soffiare li pallone da Roversi. Garritano si riscattava un minuto dopo. Paris bucava a metà campo, Garritano scambiava con Graziani e, dal limite, sferrava un gran tiro che, corretto dalla punta del piede di Roversi, terminava all'incrocio dei pali. Un'autorete che non annulla l'exploit del calabrese sommerso dagli abbracci dei compagni e complimentato da Radice.