WWW.ARCHIVIOTORO.IT
info@archiviotoro.it
errori@archiviotoro.it
Comunale di Perugia
21/11/1976
h.14.30
PERUGIA - TORINO 1-1 (0-0)
Perugia
: Malizia, Nappi, Ceccarini, Frosio, Berni, Agroppi, Scarpa, Curi (al 15' Pin), Novellino, Vannini, Cinquetti. A disposizione: Pinti, Niccolai. All.: Castagner.
Torino: Castellini, Danova, Santin, Salvadori, Mozzini, Caporale, Butti (al 41' Gorin), Sala P., Graziani, Zaccarelli, Pulici. A disposizione: Cazzaniga, Garritano. All.: Radice.
Arbitro: Casarin di Milano.
Reti: Pulici 67' (T), Novellino 83' (T).
Spettatori: 20.840 di cui 5.560 abbonati e 15.280 paganti.
Note: Osservato un minuto di silenzio in memoria di Giorgio Ferrini. Il Torino scende in campo con il lutto al braccio. Pomeriggio freddo, ventoso, con sprazzi di sole. Ammonito Danova per gioco falloso, Novellino per proteste.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 22 novembre 1976]
Uno a uno tra Perugia e Torino. Ci sono due gol di troppo, come di troppo sarebbe II punto in più in classifica che le due squadre hanno per così dire ''guadagnato'' in una gara che definire orribile è appena da cronisti onesti, non certo da critici severi. Castagner aveva fatto sapere dalle colonne del quotidiani di tutta Italia che il pareggio gli stava benissimo: dire che i giocatori in campo hanno dato l'impressione di volerlo accontentare è fare delle semplici constatazioni. Una partita da dimenticare perché non è questo il Torino (anche se rabberciato, ancora senza Claudio Sala, ma paradossalmente migliorato dall'uscita di Butti, lussazione, con l'ingresso dell'almeno vigoroso Gorin) che conosciamo, non è neppure questo il Perugia che tante belle battaglie ha già sostenuto nel suo stadio. Un attimo d'emozione quando le squadre hanno ricordato Ferrini con un minuto di silenzio, e commozione quando la folla ha risposto con un applauso discreto, come una preghiera, al grido ''Giorgio Giorgio''alzatosi dalle gradinate. Torino con il lutto al braccio, e fascia nera anche sulla maglia di Aldo Agroppi, dedicata al caro amico scomparso. Un groppo alla gola, poi novanta minuti di rabbia, di non gioco, in un pomeriggio freddo, ventoso, per fortuna senza pioggia e anzi con sprazzi di pallido sole. I colleghi presenti oggi e presenti l'anno scorso a Cagliari, hanno trovato delle analogie, ovviamente negative, tra le due partite: con molta sinceritàil vicepresidente Nanni Traversa ci ha detto alla fine: ''Peggio questa. peggio''. E Radice: ''Mamma mia che roba''. I tifosi che seguono ormai il Torino con lo slancio che squadra e società meritano, al di là del fascino dello scudetto vinto, si chiederanno il perché di una giornata tanto balorda. Stavolta siamo anche noi dalla loro parte, la risposta all'interrogativo è difficile. Senza dubbio la sosta internazionale ha fatto perdere a qualcuno il ritmo, ma non va dimenticato che questa potrebbe essere sì una scusante se non ci fosse il precedente della faticata vittoria sull'Inter. Quella domenica, venendo al giornale per rispondere alle telefonate dei tifosi, Eraldo Pecci disse con la solita franchezza: ''Abbiamo giocato male, brutto segno, primo o poi se non si migliora le becchiamo''. Oggi, con un gioco sicuramente peggiore di quello fatto vedere contro i nerazzurri, è arrivato il pareggio. Bene così, allora, per il Torino: superare con un minimo danno i momenti difficili (ricordiamo sempre che la crisi di gioco risale alle assenze dello stesso Pecci e di Claudio Sala, che sono state mascherate per un poco ma che a gioco lungo si fanno sentire) può essere buon segno, anche se non porta certo molta gloria. Dopo aver contrato affannosamente l'inizio più velleitario che realmente efficace del Perugia, i granata si sono un po' assestati, ma il gioco non è mai venuto fuori con autorità. Mai, se si eccettuano due azioni nella ripresa (la seconda ha portato al gol, di Pulici, propiziato da un difettoso intervento del portiere Malizia), i granata sono riusciti a imbastire azioni di attacco condotte secondo logica. Pulici e Graziani sono rimasti a lungo isolati, costretti a rincorrere palloni respinti alla meglio, con affanno, dalla difesa e lavorati malissimo dai centrocampisti. Con Patrizio Sala e Salvadori (opposto questi ad Agroppi, quindi non certo ad un fulmine di guerra in quanto a dinamismo) assolutamente fuori fase, con Zaccarelli un po' migliore ma anche lui molto al disotto del rendimento che gli è consueto, il Torino ha ceduto per la prima mezz'ora al Perugia la zona di centrocampo ponendosi quindi nella condizione di dover subire la pur flebile pressione avversaria, orchestrata per lo più da un Curi efficace (sino a quando ha avuto fiato), e di soffrire le sgroppate di Novellino, recuperato in extremis e logicamente desideroso di ben figurare. Questo Novellino è un personaggio da prendere con le molle, abile con i piedi e con la testa ma falloso con le braccia e con la lingua: Danova ne ha capito poco o nulla, non riuscendo ad anticiparlo è scaduto spesso nel fallo, ma quel che è più grave, ne ha capito poco anche l'arbitro Casarin, il quale ha ammonito prima il granata per gioco scorretto ed il perugino più tardi e soltanto per proteste. Evanescenti in avanti dove Graziani si è ben presto stancato di dibattersi vanamente, debole a centrocampo, farraginoso in difesa dove anche Caporale ha alternato interventi efficaci ad incredibili ingenuità, il Torino di Perugia è stato questo. Carenze di ritmo, ma anche errori grossolani di tocco: passaggi elementari sbagliati, difficoltà estrema nell'amministrare il pallone. Per fortuna che fra sette giorni assieme a Claudio Sala arriva il Napoli ed avremo quindi subito la prova della verità: qualcosa si è inceppato nella gambe dei granata, o si è trattato di una gara affrontata male, quasi svogliatamente, di una cosiddetta giornata nera? La risposta agli stessi atleti, a Gigi Radice, domenica prossima sul campo contro gli azzurri di Pesaola. Di certo non è possibile che di colpo lo scadimento di forma sia così totale, non risparmi nessuno. Portare via un punto da Perugia in una giornata così nera - l'abbiamo già detto - vale una vittoria se si pensa alla classifica, ma chi era sulle gradinate certi ragionamenti non può e non deve farli. E gli sportivi umbri non si sono fatti un buon concetto, oggi, della squadra Campione d'Italia. La cronaca di una gara del genere, ovviamente, è piuttosto scarna. La disposizione tattica del Perugia è stata improntata subito ad una certa aggressività, ed il Torino ha accettato con troppa passività la pressione avversaria. C'è stata al 3' una reazione valida di Zaccarelli con un passaggio lunghissimo per Pulici, il quale ha stoppato la palla col petto ed al rimbalzo ha calciato forte ma quasi addosso al portiere Malizia appostato al centro dei pali. Subito il Perugia ha risposto con Scolpa, la cui rovesciata dal fondo t finita tra le braccia di Castellini Al 10' quindi, per un fallo di Mozzini sullo stesso Scarpa, Cinquetti ha sparato un bolide dal limite, la palla ha aggirato la barriera, Castellini ha salvato a mani aperte e Danova ha allontanato alla meglio il grosso pericolo. Nella prima mezz'ora il Torino è riuscito ben raramente ad ''uscire'' dalla propria metà campo con efficacia, Scarpa ha messo In difficoltà Danova come nel primissimi minuti aveva messo in crisi Santin. La variazione di marcature decisa da Radice non ha quindi portato a grossi risultati, a conferma del "balordone" generale della retroguardia granata. Al 20' è andato via Cinquetti di forza sulla sinistra, Castellini ha smanacciato alla meglio il cross e Mozzini in affannoso recupero ha messo in angolo. Al 24' un altro pericolo per la porta granata, per fortuna Scarpa, marcato duramente alle spalle da Caporale, ha cercato con troppa evidenza il rigore buttandosi avanti in tuffo ed è stato quindi beccato da Casarin in fallo di simulazione. E, in risposta, un grosso errore di Salvadori, il quale liberatosi bene sulla sinistra per appoggiare Graziani, ricevuta la palla non ha visto che il compagno s'era gettato in un corridoio libero ed ha preferito ''servire'' lungo Pulici che è stato ben contrato ed ha ottenuto soltanto un corner. Il Perugia si è riversato nuovamente nella metà campo granata, e al 39' è nata una mischia nel folto della quale Vannini ha colpito sia pure involontariamente Butti. Il granata è rimasto a terra, gli si sono fatti attorno il massaggiatore e Radice ma Butti non ce l'ha fatta a riprendere. Sostituzione quindi e dalla panchina è andato in campo Gorin mentre lo sfortunato centrocampista è uscito In barella. Il Torino si è presentato nella ripresa magari con qualche intenzione in più, ma con un gioco sempre inferiore alle sue possibilità. Il Perugia lo ha ancora costretto per un poco in difesa, Danova si è preso una dura botta da Novellino, Zaccarelli ha tentato una risposta isolata ma il suo tiro da lontano è stato facilmente parato. Al 5' però, la prima grossa e nitida occasione della partita. Gorin, il più vivace, ha pescato Pulici con un bel passaggio radente, l'attaccante ha controllato la palla, è rientrato bene liberandosi per il tiro, ma ne è uscito un pallone privo di potenza che Malizia ha deviato con facilità. Graziani, in corsa pressato da Berni, non è riuscito a deviare il pallone nella porta sguarnita. Lo stesso Gorinè finito sul taccuino di Casarin per proteste al 6', quindi al quarto d'ora l'ammonizione è toccata a Danova per un normalissimo fallo di gioco su Novellino. Ancora il Torino in avanti al 20', e due minuti dopo il gol dell'illusorio vantaggio. Dopo un errore di Agroppi a centrocampo Gorin ha vinto un tackle ed he lanciato in profondità a Zaccarelli il quale ha attirato su di sé due difensori ed ha toccato lateralmente a Pulici il cui tiro di esterno, pronto ma non irresistibile, è stato soltanto sfiorato da Malizia ed è finito in rete. Ha insistito ancora il Torino, Pulici è andato via in progressione da solo e non si è accorto che Graziani si era liberato dalla parte opposta per cui l'azione è sfumata. Il pareggio del Perugia, è arrivato al 37'. C'è stato un fallo su Zaccarelli a centrocampo, Caporale ha battuto con troppa precipitazione la punizione e ha coito Graziani In fuorigioco. Il pallone, in possesso dei granata, è passato quindi agli umbri, ed un lungo lancio del terzino sinistro Ceccarinl ha colto la difesa granata completamente ferma ad ammirare Novellino il quale con una bella deviazione di testa ha battuto un Castellini che per non far torto ai compagni è rimasto impalato al centro della porta. Ha ancora reagito Gorin al 42' con una stangata respinta alla meglio da Malizia, ma né Pulici né Graziani presi in contropiede sono riusciti a capire da che parte poteva finire il rimbalzo. E' finita cosi con un ennesimo errore. Per fortuna nessuno dei ventidue ha avuto il coraggio di abbandonarsi a scene di gioia.