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Marassi
06/02/1977
h.15.00
GENOA 1893 - TORINO 1-1 (1-0)
Genoa 1893
: Girardi, Secondini, Ogliari (al 67' Maggioni), Onofri, Matteoni, Castronaro, Damiani, Arcoleo, Pruzzo, Ghetti, Basilico. A disposizione: Tarocco, Campidonico. All.: Simoni.
Torino: Castellini, Danova, Salvadori, Butti, Mozzini, Caporale, Sala C., Pecci, Graziani (al 61' Garritano), Zaccarelli, Pulici. A disposizione: Cazzaniga, Gorin II. All.: Radice.
Arbitro: Ciacci di Firenze.
Reti: Arcoleo 32' (G), Pulici 61' (T).
Spettatori: 51.606 di cui 8.032 abbonati e 43.574 paganti.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 7 febbraio 1977]
Granata e rossoblu sono usciti dal vecchio Marassi in uno sventolio di bandiere, fra gli applausi dei propri e degli opposti sostenitori. La sfida fra Genoa e Torino ha mantenuto in pieno le promesse In fatto di agonismo ed emozioni: quanto al gioco, se gli atleti di Simoni almeno per un'ora - fino al gol di Pulici che ha pareggiato quello messo a segno da Arcoleo al 32' - si sono superati, al punto da non avvertire l'assenza di Pruzzo bloccato inesorabilmente da un Mozzini concentratissimo, gli uomini di Radice hanno alternato momenti felici a pause dovute, pensiamo, più a motivi psicologici che altro. Inietti, raggiunte l'uno a uno con una azione rabbiosa, bella, i campioni d'Italia sono parsi trasformati, hanno aggredito e sballottato gli avversari sfiorando la rete del due a uno che avrebbe per altro suonato come una ingiustizia nel confronti degli ammirevoli avversari Cosi, chiudendo sull'uno a uno a Marassi, i granata hanno finito il girone di andata senza sconfitte, alla pari con la Juventus In classifica, pronti a continuare la lotta cittadina per lo scudetto. Prima tappa, per loro, ancora lo stadio genovese domenica prossima contro la Sampdoria. Poi toccherà alla Juve esibirsi sullo stesso terreno contro il Genoa Una sequenza curiosa, c conforta come oggi la partita si sia svolta malgrado la folla imponente (oltre 50 mila spettatori) in piena regolarità, con tifosi granata e rossoblu magnifici per entusiasmo e rispetto reciproco. E da Marassi il Torino non solo rientra con il punto che in fondo gli bastava visto il particolare clima della gara, ma con qualche indicazione positiva: la reazione alla distanza, se non ha cancellato lo impressioni negativo provocate da qualche fase precedente, costituisce una bella conferma di tenuta atletica, di grinta, di volontà e di orgoglio. Sull'uno a zero, i granata hanno accusato la botta, mentre il Genoa sospinto dalla folla e dall'entusiasmo del suoi giovani pareva in grado di tenere in pugno la gara, se non di mettere a segno il punto della sicurezza. Il Torino aveva degli sbandamenti, la voglia di reagire creava scompensi che a volte favorivano il contropiede rossoblu Per fortuna. Caporale, protagonista di un inizio disastroso, ha ritrovato autorità con il passare dei minuti. Salvadori ha preso con sempre maggiore sicurezza le misure di un Damiani i cui tentativi di affondo molto belli alle prime falcate, finivano per morire sui piedi del terzino o del libero. Questo mentre Pruzzo era regolamento anticipato da un Mozzini in strepitosa condizione fisica. Così, con un Claudio Sala più avanzato per far sentire il suo peso in avanti, il Torino ha cominciato ad imbastire azioni più consistenti, sino al gol di Pulici propiziato dal ''sacrificio''di Graziani che è andato a deviare di testa il cross di Claudio Sala incurante del k o che rischiava, e che ha subito, contro Girardi in uscita. In questa azione di Graziani, che lo stesso portiere genoano ha commentato con ammirazione (come un coro di lodi unanime ha circondato Sala), c'è tutta la rabbia del Torino, la volontà di superare sfasature di gioco meno preoccupanti dopo il finale odierno. Il primo tempo era stato tutto un botta e risposta, con azioni granata migliori come fattura ma a volte troppo elaborate e spesso prive della necessaria rapidità, con risposte genoane ficcanti, pericolose per la vena di Damiani e Basilico, per la spinta di Arcoleo - che ha ingaggiato bei duelli con Pecci - e di Castronaro, mentre in difesa il giovane Onofri, memore della permanenza nelle ''giovanili'', faceva di tutto per farsi rimpiangere come libero lucido e deciso. Secondini si batteva bene su Pulici e Matteoni ancora meglio su Graziani. A sbilanciare la situazione c'era il duello fra Claudio Sala e l'inesperto Ogliari: il ragazzo era presto costretto al fallo, riceveva una ammonizione, veniva poi sostituito con Mangioni senza che la musica cambiasse. Il capitano granata, pur concedendosi pause per rifiatare, è stata la vera spina nel fianco del Genoa, mentre Butti ha superato se stesso come apporto dinamico alla squadra. Malgrado gli affondi di Sala, non solo il Torino non è riuscito a segnare nel primo tempo, ma èandato in svantaggio. Davanti, Pulici e Graziani hanno confermato il loro momento non brillantissimo: spunti individuali, voglia di collaborare ma risultati pratici alterni. Conclusioni sballate di un soffio, le stesse che nel '76 andavano inesorabilmente a segno facendo parlare di un ''Torino macchina da gol''. Nel quadro di una gara spezzettata dagli interventi - a proposito ed a sproposito - dell'arbitro Ciacci, i gemelli granata si sono presentati per primi, al secondo minuto, con un bel tiro radente, di poco a lato di Graziani. Subito dopo Mozzini ha dovuto entrare duro per fermare Pruzzo, favorito da un errore di Pecci a centrocampo, quindi il romagnolo si rifaceva prontamente con un passaggio smarcante per Pulici, stoppato con tempismo da Onofri allo soglie dell'area. Sala al 10' partiva nel primo affondo, era messo giù dal libero e da Ogliari, calciava la punizione che Graziani schiacciava di testa sulla rete esterna. Replicava il Genoa sfruttando una indecisione di Caporale, ma Basilico per troppa foga finiva per intralciare Damiani che lo mandava a farsi benedire Ancora una svarione difensivo granata (Danova) non sfruttato da Basilico, poi ripartiva Sala e toccava per Pecci, il cui tiro basso era preda di Girardi in tuffo. Insistevano i granata, ed al 25' centravano la più bella manovra della partita: tackle vincente di Sala su Arcoleo, passaggio largo per Pulici lanciato sulla destra, rientro e bel cross per Graziani, la cui deviazione di testa mandava la palla di poco sulla traversa. Ci pensava Castellini a dare altri brividi alle truppe granata con un rinvio balordo che dava modo a Damiani di lanciare Pruzzo: il recupero di Mozzini e l'uscita del ''giaguaro'' chiudevano il lento affondo del centravanti, poi il Genoa al 31' andava in vantaggio. Calciava una punizione dalla destra Ghetti: Damiani sfiorava di testa la palla spioveva tra Pruzzo e Pecci che riusciva ad allontanarla, ma arrivava in corso Arcoleo ed infilava in porta un bolide basso che Castellini in quel bailamme neppure vedeva partire. Arcoleo si ripeteva ancora con una botta dritta su Castellini, in mezzo a sussulti granata, rabbiosi ma senza esito. Il Genoa partiva ancora bene ad inizio di ripresa. Basilico calciava basso impegnando Castellini, poi Claudio Sala aumentava il ritmo degli affondi ed al 16' il Torino pareggiava. Da un duetto Salvadori-Sala sulla destra usciva, il lungo cross del capitano, sul quale Graziani si avventava di testa beccandosi il diretto al mento da Gilardi, ma schiacciando anche la palla dalla parte opposta, dove Pulici in tutta calma l'agganciava depositandola in porta. Il gol scatenava il Torino, e per il Genoa tutto diventava più difficile. Simoni sostituiva l'esausto Ogliari con Meggioni. Secondini non trovava di meglio che prendere a calci Sala finito a terra, Zaccarelli intanto saliva di tono. Pecci come un capovoga comandavaquel pressing che prima si era visto poco, tutta la manovra granata prendeva slancio. Ed al 35' la possibile occasione del 2 a 1: Zaccarelli partiva sulla sinistra, Danova si smarcava benissimo sulla destra ma sul lungo cross del compagno invece di tirare a rete cercava Garritano - che aveva sostituito Graziani - per un improbabile ''triangolo'' e tutto sfumava. Ricambiava Ghetti in contropiede, calciando maldestra mente sulla curva un pallone fornitogli da Castronaro. Erano le ulti me emozioni di una battaglia durissima, a tratti bella, sempre vibrante.