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Marassi
05/03/1978
h.15.30
GENOA 1893 - TORINO 1-2 (1-1)
Genoa 1893
: Tarocco, Silipo, Maggioni, Arcoleo, Berni, Ogliari, Damiani, Mendoza, Pruzzo, Castronaro, Rizzo. A disposizione: Motta, Urban, Secondini. All.: Simoni.
Torino: Terraneo, Danova, Salvadori, Sala P., Mozzini, Caporale, Sala C., Butti (all'80' Gorin), Graziani, Zaccarelli, Pulici. A disposizione: Rottoli, Santin. All.: Radice.
Arbitro: Lattanzi di Roma.
Reti: Pulici 27' (T), Pruzzo 43' (G), Sala P. 47' (T)
Spettatori: 30.144 di cui 9.655 abbonati e 20.489 paganti per un incasso di 84.892.800 lire.
Note Giornata grigia e piovosa, calci d'angolo 9-3 per il Genoa. Ammoniti Mozzini, Mendoza, P.Sala, Zaccarelli, Damiani e Terraneo.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 6 marzo 1978]
Il Torino ha trovato la grinta da trasferta, anche se tatticamente la squadra di Radice lascia sempre a desiderare sui campi esterni, un po' tardi per quanto riguarda il suo campionato, ma In tempo per infliggere una brutta botta al Genoa, che ha molti motivi per recriminare sulla sconfitta, e considerarla tutto sommato immeritata non fosse altro per la gran mole di attacchi svolta dopo essersi trovato due volte in svantaggio. La prima rimonta, dopo II favoloso gol di Pulici, è andata a segno grazie ad un bel colpo di testa in mischia di Pruzzo, la seconda in risposta alla butta di Patrizio Sala in apertura di ripresa è andata buca per un clamoroso errore di Mendoza, che da due passi ha messo la palla sul montante, e per una serie di salvataggi della difesa granata. Su uno di questi effettuato al 31' della ripresa da Danova su aggancio di Damiani, si centrano le proteste dei rossoblu: dalla tribuna abbiamo avuto l'impressione che la palla sia finita sul braccio del terzino, i genoani spiegano invece che Danova è andato incontro alla palla col pugno, nettamente. Lattanzi, che un attimo prima aveva pescato un fallo di Graziani annullando II gol del 3 a 1 granata, non si è accorto di nulla. Forse l'unico errore di una direzione di gara ottima, con numerose ammonizioni (Mozzini e Terraneo per proteste, Mendoza, Damiani, i due Sala per scontri di gioco) tutte motivate, e con le quali è riuscito a tenere sui binari una gara difficile per l'agonismo dei contendenti e per il terreno scivoloso, difficilissimo. I granata, che sul campo hanno dato l'anima, hanno accolto senza scene di giubilo il fischio di chiusura di Lattanzi. Parevano chiedersi: abbiamo vinto una gara difficile, e adesso? I loro pensieri, è chiaro, vanno sempre alla classifica, ma dovrebbero rendersi conto che in classifica - è la realtà - non c'è solo la Juventus, ma anche un Milan che vince a Foggia ed un Vicenza che non molla. Se sentono di non potersi agganciare alla capolista dovrebbero sapere di non avere vita facile neppure con gli altri che si battono sulla loro stessa linea. Oppure si aspettavano una vittoria del Perugia a Torino? Ma quelle sono fantasie da lasciare a Rlvera, che ''vede'' i bianconeri già cotti. Il Torino deve battersi al massimo per se stesso, per non dover rimpiangere altro, oltre al molto che ha già sperperato In questa stagione. Il Torino, semmai, ha ragione nel non essere troppo contento di se stesso per quanto riguarda Il modo con il quale si è lasciato soffocare dal Genoa dopo essere andato In vantaggio, pur avendo iniziato la gara con II piglio di chi è più forte, e vuole comandare il gioco. Per una mezz'ora, sino al gol di Pulici, Il Genoa in campo non si è letteralmente visto. I granata ne bloccavano le rare offensive con il filtro a centrocampo, zona nella quale Zaccarelli dava segni di ripresa in fatto di dinamismo, Butti si batteva con la grinta che gli è consueta, Patrizio Sala iniziava con cautela per poi migliorare di minuto in minuto, e dove Claudio Sala faceva sentire il suo appoggio in fase di interdizione, partendo poi bene spesse volte in avanti malgrado la rabbiosa marcatura di Ogliari. I genoani erano come soggiogati, cercavano di impostare le azioni ma non trovavano varchi, dovevano subire invece attacchi veloci, che sfumavano soprattutto a causa del terreno zeppo d'acqua (a Marassi non ci sono teloni, ed a Genova pioveva da due giorni), che Impediva lo scatto a Pulici e Graziani, e faceva schizzare via come saponette l palloni lanciati In profondità. Le manovre erano a tratti aleatorie, ma sempre con i torinesi superiori anche per l'efficacia della loro tattica difensiva del fuori gioco, che annullava spesso lo slancio di un Pruzzo in grande giornata (duro per Mozzini) e le folate di Damiani (domato alla distanza da Danova). I granata partivano all'attacco anche con Caporale, il quale al 12' scambiava bene con Pulici e toccava per Graziani, la cui botta bassa era fermata a terra con fatica da Tarocco. Tirava ancora Pulici ma addosso al portiere rossoblu, poi al 27' arrivava il gol. Una azione da manuale: rimessa laterale di Claudio Sala a Butti, tocco per il capitano, I passaggio a Graziani che sulla metà campo tempo] reggia quel tanto da consentire a Patrizio Sala di ! scattare in un varco Ubero, passaggio preciso e lancio basso del mediano per Pulici il quale scattava allargando sulla sua destra, controllava la sfera e la Infilava alle spalle di Tarocco con una gran botta. L'azione pareva scaricare di colpo i granata, riaffiorava il Torino che una volta in vantaggio sembra smarrirsi, mentre il Genoa logicamente aveva una rabbiosa reazione. Si portava in avanti sulla metà campo anche Arcoleo, libero improvvisato per l'assenza di Onofri, il Torino sbagliava tutto e ripiegava davanti a Terraneo, facendo cosi saltare il suo filtro di centrocampo, isolando le punte tanto che Graziani visto il ''balordone'' del difensori rientrava In due o tre occasioni per sradicare dai piedi degli avversari e dal pantano palloni pericolosi. Mozzini era ammonito per una vera stupidaggine (protestava per un fuorigioco di Pruzzo, già rilevato dall'arbitro), Mendoza era ammonito a sua volta per una falciata a Claudio Sala. Il Genoa attaccava ma In definitiva non creava pericoli, sino al 43' quando II suo primo tiro in porta fruttava il pareggio. Corner ''tagliato'' di Rizzo, difesa granata ferma o quasi, Pruzzo che nella mischia trova lo spiraglio giusto alla sinistra di Terraneo fermo fra I pali (solito gol sciocco subito su corner, vedi quello del foggiano Iorio). Liberato dal.. complesso della vittoria. Il Torino iniziava la ripresa con ritrovata lucidità. Partiva in attacco, otteneva subito un angolo che Claudio Sala batteva dalla destra basso e forte. Pulici fintava l'Intervento, la palla rimbalzava contro un genoano, rotolava al limite dell'area dove Patrizio Sala la ribatteva con forza: la sua staffilata sfiorava un difensore, si Infilava In un varco, batteva Tarocco, il quale, coperto, volava in ritardo per la respinta. E di nuovo I granata si facevano chiudere dalla risposta genoana. Damiani e Claudio Sala si spintonavano ed erano ammoniti (squalifica per il capitano granata?), poi al 12' i rossoblu mancavano clamorosamente II pareggio. Pruzzo otteneva un angolo, calciava Rizzo, Mozzini di testa allungava la traiettoria, dalla parte opposta centrava ancora Arcoleo per Mendoza che solo, a cinque metri dalla porta, schiacciava la palla di testa contro il montante fra la disperazione sua e dei compagni. In contropiede si liberava Zaccarelli, ma Arcoleo lo atterrava con un fallo ''Intelligente'' fuori dell'area, quindi era Terraneo a salvare la porta uscendo a chiudere su Castronaro infilatosi in area inseguito da un Caporale timoroso di causare il rigore. Il corner era respinto, il Torino scattava in avanti per il fuorigioco, ma per l'arbitro sulla destra Sillpo era in posizione regolare e sul centro del terzino Damiani in rovesciata mandava alto. Terraneo protestava, beccandosi il cartellino giallo. Il Torino cercava di spostare il gioco sul fronte opposto. Claudio Sala era messo giù ancora una volta, e sulla punizione dello stesso capitano Graziani saltava più alto di tutti e metteva in rete di testa. Per Lattanzi, però, appoggiandosi su Berni. ed il gol era annullato. Lo scampato pericolo dava nuovo fiato ai rossoblu. Partivano per l'ultimo disperato forcing. si verificava l'episodio del rigore contestato di Danova. Ancora due angoli, mischie attorno a Pruzzo. quindi Patrizio Sala e Pulici si incaricavano di portare la palla lontano, in zona di sicurezza. Il Genoa non passava, e trovava consolazione solo nei risultati delle altre pericolanti.