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San Siro
09/04/1978
h.15.30
MILAN - TORINO 1-1 (1-1)
Milan
: Albertosi, Sabadini, Maldera, Morini, Bet, Turone, Antonelli, Capello, Bigon, Rivera, Buriani. A disposizione: Rigamonti, Bodini, Tosetto. All.: Liedholm.
Torino: Terraneo, Danova, Santin, Sala P., Mozzini, Caporale, Sala C., Pecci, Graziani, Zaccarelli, Pulici. A disposizione: Castellini, Butti, Garritano. All.: Radice.
Arbitro: Menicucci di Firenze.
Reti: Bigon 9' (M), Pulici 37' (T).
Spettatori: 61.324 di cui 12.647 abbonati e 48.677 paganti per un incasso di 207.117.500 lire.
Note: Giornata di sole e complessivamente calda, calci d'angolo 7-4 per il Torino, ammonito Patrizio Sala per proteste. Presente in tribuna il CT Bearzot.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 10 aprile 1978]
Nessuno ha più voglia, e la forza, per avvicinare la Juventus. Milan e Torino han no dato vita ad una partita sulla quale il caldo improvviso di una primavera finalmente sbocciata ha completato l'opera di demolizione iniziata dalla marcia della capolista, talmente convincente nell'arco della stagione da poter pareggiare in casa sabato coltro l'Inter senza dare brividi di interesse a chi la segue. Rispetto all'aspro match del Comunale, la sfida di San Siro è stato un confronto fra educande, deciso nel primo tempo in quanto a risultato (rete di Bigon, pareggio di Pulici su rigore) e proseguito nella ripresa con un batti e ribatti spesso casuale e senza senso logico su ambo i fronti. Le iniziative personali hanno raramente trovato apporto di compagni, per cui molte azioni sono morte sul nascere. Negli Ultimi minuti, poi, si è persino visto Graziani indietro a porgere palloni a Terraneo, in difesa di un pareggio che vale per la media inglese dei granata e fa nascere un interrogativo cui è difficile rispondere. Il secondo posto era davvero nello testa dei giocatori, e un traguardo? Vedendo Graziani in difesa è parso di sì. ma per ottanti minuti il Graziani visto in avanti, sin pure massaggiato in continuità da Bet, non era sembrato altrettanto concentrato, testone nel cercare il gol con tiri da lontano che partivano già fiacchi e arrivavano rotolanti addosso ad Albertosi (o fuori). La scarsa vena di Graziani sintetizza un po' lo spirito del Torino di San Siro, un Torino nel quale solo Terraneo, Santin, Patrizio Sala, Pecci, Pulici e capitan Claudio Sala sono stati all'altezza della situazione, il Milan ha sfruttato il contropiede, le papere di Menicucci sul fuorigioco difensivo dei granata (peraltro già pasticcioni a loro volta), alcuni rimpalli, per portare avanti azioni sporadiche che hanno creato qualche pericolo per l'ottimo Terraneo. Da parte granata c'è stata, specie nel primo tempo, una magica tendenza a costruire, a fare gioco ragionato, ma mancavano convinzione ed anche forza (vero Zaccarelli?). L'unico a trovarsi in reale difficoltà tecniche era Danova, di fronte a Rivera, sino a quando il capitano rossonero ha avuto energie. Radice aveva Pensato di inserire Butti (su Buriani, anche lui ombra del lucido corridore dell'inizio della stagione) e di affidare Rivera a Patrizio criticando Mozzini o Danova: non se l'è sentita ed a nostro parere è stato un errore rinunciare ad una mossa tattica pensata secondo logica, come il campo ha di mostrato. La partita è stata viva per ilsolo primo tempo, dopo è via via scaduta di tono sino a sfiorare la farsa in lunghe fasi nelle quali una squadra sbagliava offrendo la palla all'avversario che subito gliela restituiva con un altro svarione (gioco almeno nel quale il geometra Capello e Zaccarelli si sono particolarmente distinti). Di certo, per il Torino si è trattato di un punto perso, se ha ancora logica parlare di punti in questo finale di campionato per quanto riguarda la testa della classifica. Un Torino appena convinto, avrebbe nella ripresa messo sotto con facilità un Milan svuotato di energie, che paradossalmente ha ancora avuto con Turone l'onccasione migliore, concessagli da avversari che non nolo attaccavano in modo troppo blando, ma se superati a metà campo restavano là a guardare indietro, lasciando ai difensori il compito di metterci una pezza. La partenza del match è stata veloce, ha offerto illusioni ai sessantamila di San Siro. Si è avviato bene il Torino. Danova ha anticipato Rivera (l'unico modo efficace per contrastare il capitano milanista) ed ha lanciato Santin partito sulla sinistra. Il cross alto e lungo del terzino é arrivato a Pulici appostato sulla destra: la bellissima botta al volo, bassa, dell'attaccante è stata intuita miracolosamente da Albertosi che e arrivato in tuffo con il pugno a deviare la palla contro il montante. Sulla sinistra. Patrizio Saia non ce l'ha fatta a ribattere, la risposta è stata di Antonelli che al 6' ha impegnato Terraneo in una bella parata a terra con una botta al volo da fuori area, quindi il Milan è andato in vantaggio al primo affondo, all'ottavo minuto. Arrivava la palla sui tre quarti fra i piedi sapienti fra i piedi sapienti di Rivera. la difesa granata faceva il suo passo in avanti lasciando Maldera sul filo del fuorigioco. Ma il fischio di Menicucci non arrivava, arrivava invece il lancio dritto di Rivera per il terzino che non lo agganciava, ma sbilanciava Terraneo, il quale in uscita, non faceva altro che smanacciare la palla verso destra dove Bigon la inseguiva e malgrado il recupero affannoso di Caporale, la deviava in rete. Il Torino, ben disposto all'avvio, subiva il contraccolpo psicologico, ma con il gioco chiaramente superiore a quello rossonero pur se non sorretto dalla necessaria convinzione, riusciva ancora a portarsi in avanti con manovre pulite, anche se poco veloci. La partita bruciava in mezzora tutto lo spettacolo che era in grado di offrire. Albertosi era bravo al 16' a togliere da sotto la traversa un pallonetto deviato da Graziani di testa, quindi si snodava una azione elaborata sulla destra con palla da Pecci a Claudio Sala, a Patrizio sul cui centro deviato da Maldera entrava bene ancora Pecci, trovandosi però senza forze al momento di battere a rete: ne usciva un conato di tiro che non creava pericoli per Ricky. Insistevano i granata in attacco. Graziani si vedeva ribattere un tira avventuroso da Bet, quando meglio avrebbe fatto a cercare Pulici sulla sua sinistra, quindi centrava dalla destra Claudio Sala. Zaccarelli vinceva un duello con Buriani e faceva partire un bolide verso l'angolo corto. Ancora una volta Albertosi non si faceva sorprendere, ed arrivava con i pugni. Replicava finalmente il Milan. Maldera sfuggiva a Zaccarelli e sul suo centro la deviazione di Antonelli creava qualche trambusto davanti a Terraneo. Rispondeva subito Pecci con un lancio di trentacinque metri per Pulici: bello il controllo in corsa di Paolino, contro le bandiere degli ultras rossoneri la botta violenta. Ancora Menicucci ed il fuorigioco granata inguaiavano Terraneo, che vedeva Antonelli deviare un pericoloso pallone di poco a lato. Usciva ancora Terraneo ad anticipare Bigon lanciato da Rivera, e sul rovesciamento di fronte Pecci imbeccava Claudio Sala che partiva in slalom, saltava anche Turone ma si allungava troppo la palla favorendo il pronto a tuffo di Albertosi. Il pareggio granata arrivava al 37'. Ancora Pecci portava avanti la palla poi toccava per Claudio Sala sul cui cross Pulici compiva una prodezza di un controllo di tacco che lo liberava verso la porta, Sabadini però gli rovinava addosso, e Menicucci indicava il dischetto. Partiva Pulici, la sua finta pareva quasi una interruzione della corsa (di qui le successive proteste rossonere), ma il suo tiro era secco. Tutto bene per Menicucci, ed uno ad uno. Un punteggio che doveva restare tale sino alla fine. La ripresa infatti dopo un buon inizio del Milan, e salvataggio di Terraneo con lo stinco su un tiro in corsa di Bigon liberatosi con facilità di Mozzini, calava via via di tono. Partiva ancora Buriani ma Caporale lo stoppava con sicurezza. Tentava Pecci al 7' ma Albertosi rispondeva a mani aperte. Scattava Antonelli e Terraneo rispondeva da campione alla botta radente dell'avversario (palla che sfiora il montante e termina sul fondo). Erano gli ultimi sussulti, il gioco scadeva in un batti e ribatti senza sbocchi e senza logica. C'erano momenti di "melina' reciproca, l'unica palla "pulita" capitava a Turone al 34' ma libero, la metteva fuori davanti a Terraneo. Poi strette di mano abbracci, e arrivederci al prossimo anno. Speriamo più allegri però.