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Partenio
22/02/1981
h.15.00
AVELLINO - TORINO 3-0 (1-0)
Avellino
: Tacconi, Ipsaro Passione, Beruatto, Limido, Venturini, Di Somma, Piga, Ferrante, Criscimanni, Vignola, Massa. A disposizione: Di Leo, Giovannone, Repetto, Stasio, Carnevale. All.: Vinicio.
Torino: Terraneo, Van De Korput, Volpati, Sala P., Danova, Masi, D'Amico, Pecci, Graziani, Zaccarelli, Pulici. A disposizione: Copparoni, Cuttone, Sclosa, Francini, Mariani. All.: Rabitti.
Arbitro: Lattanzi di Roma.
Reti: Piga 20', Criscimanni 73', Vignola 87' rig.
Spettatori: 18.258 di cui 6.325 paganti per un incasso di lire 96.934.000 e 11.933 abbonati per una quota di 66.724.333 lire.
Note: Giornata molto fredda, terreno molto pesante per la pioggia. Ammoniti Criscimanni per proteste, Limido per simulazione, Vignola per proteste, Di Somma per gioco falloso, Sala, Zaccarelli e Masi per proteste.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 23 febbraio 1981]
E' una sconfitta che brucia, che pretende giudizi non certo favorevoli, che invita alla riflessione. Ma è una sconfitta meritata. Mai avevamo visto un Torino cosi dimesso, mai avevamo seguito giocatori di valore impastoiati in un gioco che non era gioco ma la somma di confusione e di errori. Tre gol sono tanti, ma, vista la partita, non sono troppi, anche se vogliamo ricordare che l'arrotondamento del bottino è venuto negli ultimi minuti, quando la squadra granata praticamente aveva abdicato al pareggio, vista l'impossibilità di arrivare a rete. Non sta a noi esaminare a fondo i motivi di questo crollo, forse si è trattato soltanto di una giornata negativa di tutta la squadra, ma la delusione è stata forte, specie per chi in questo Torino aveva creduto. Nell'esame del gioco si è avuta l'impressione netta di una fragilità assoluta. Forse a sbilanciare la tattica dei granata ha cooperato in modo determinante il gol iniziale di Piga. Era appena il 20'. Ferrante scendeva sulla destra crossando un pallone alto. Terraneo usciva, ma ostacolato da Van de Korput non intercettava la palla che Limido di testa ributtava nella mischia. Era pronto Piga a deviare in rete di ''drop'' destro. Prima del gol non era successo nulla di importante. Il Torino (aveva recuperato Pecci dopo la squalifica) era in formazione pressoché completa ad eccezione di Salvadori. Rabitti, però, aveva scelto Masi come libero, riportando Van de Korput sulla zona destra. Davanti alla difesa abbastanza chiusa stava un centrocampo molto evanescente. Fin dai primi minuti di gioco i centrocampisti avellinesi avevano avuto la meglio contro i granata. Zaccarelli vagava senza trovare la giusta posizione. Pecci tentava qualche spunto ma non indovinava mai il corridoio libero. Patrizio Sala correva ma sbagliava tutto. D'Amico merita un discorso a parte. E' noto che D'Amico non è un combattente. In un clima di grosse difficoltà, davanti a un avversario che voleva vincere. D'Amico si è perso in un gioco che non era né di appoggio né di interdizione. Cosi la crisi della manovra si è trasferita alle punte. Pulici non è un coraggioso. Non bisognava attendere la prova di Avellino per constatarlo. Graziani non è parso in grande forma. Bisogna anche aggiungere che la prova negativa dei centrocampisti ha cooperato a rendere difficile il compito dei difensori. A Danova ed a Volpati non si possono attribuire colpe specifiche; hanno giocato con il necessario vigore. Assai meno bene Masi, ma era soltanto questione di inesperienza. Contro un Torino cosi evanescente, dal gioco labile, dalla manovra lenta, quasi come se ai granata il risultato non interessasse, gli avellinesi di Vinicio hanno fatto un figurone. L'allenatore brasiliano a questa squadra ha dato il suo carattere. Quando giocava lo chiamavano ''il leone'', Perché Vinicio non rinunciava mai. E gli irpini evidentemente hanno sentito i suoi suggerimenti. Contro il Torino gli avellinesi hanno disputato una partita gagliarda, senza tregua, sacrificandosi tutti per il gioco collettivo. Mancavano quattro titolari, ma le assenze non hanno pesato molto. Criscimanni, ad esempio, ha sostituito Juary alla sua maniera, ma molto bene. Certo Criscimanni non ha lo scatto e l'estro del brasiliano, ma è stato più continuo e sovente è arretrato in zona di copertura. Forse non ce n'era neppure bisogno, data la stanchezza della manovra granata, ma Criscimanni ha giocato come un piccolo campione, così come Ferrante, Beruatto. Di Somma. Assai meno bene Massa, che si è fatto prendere dall'irruenza del gioco. Segnato il gol di vantaggio, la squadra irpina ha arretrato leggermente le mezze ali per controllare meglio la reazione del Torino, che per altro non era né determinata né grintosa. L'Avellino agiva in contropiede: al 29' sfiorava il gol con Limido (un centrocampista!), che sfruttava male però un'azione Criscimanni - Piga. Due minuti dopo nuovo contropiede dei padroni di casa e questa volta era il terzino Beruatto a servire Massa, che sfuggito a Masi arrivava tutto solo davanti a Terraneo. Massa calciava precipitosamente ed il portiere granata poteva bloccare. Il gioco manovrato del Torino, molto lento, portava al tiro anche Volpati, che però calciava debolmente. La palla usciva con Tacconi fermo dall'altra parte (33'). Nella ripresa la gara si incattiviva. I granata giocavano sempre sul limite dei ''5 all'ora'', quasi senza sforzarsi, mentre gli avellinesi non avevano motivo di accelerare. Gli scontri si facevano 'frequenti, e Lattanzi sfoderava tutta la sua classe di arbitro preparatissimo, ma troppo teatrale. Non era il momento di fare sfoggio di finezze. Comunque, dopo aver ammonito Criscimanni al 28', Lattanzi, al 48', segnava sul suo taccuino anche Vignola per proteste, poi Di Somma per fallo, e subito dopo Sala per intemperanze verbali. Limido era il quarto ''richiamato'' con il cartellino giallo nei breve spazio di 10 minuti. I torinesi cercavano stancamente di arrivare al gol. Ci provava anche Pecci con un tiro che finiva casualmente tra le braccia di Tacconi. Poi c'era una puntata di Volpati, senza esito. E si arrivava all'83': contropiede rapidissimo con lancio di Vignola per Massa, tocco sulla sinistra a Criscimanni che liberatosi di Van de Korput calciava a rete di sinistro con violenza. Un gol stupendo! Prima della terza rete ancora una ammonizione per Masi. Poi il rigore: dalle retrovie arrivava Limido in azione di alleggerimento. Giunto in area il centrocampista avellinese veniva affrontato da Masi. Penalty, per Lattanzi. Trasformava Vignola (86'). Era la fine di una partita che segnava il trionfo dell'Avellino, mentre portava molte tristezze al Torino, che è rientrato dal Sud con parecchi problemi. Rimane la speranza che si sia trattato di una giornata difficile per tutti, ma sarebbe un errore archiviare questa débacle con un esame superficiale. Qualcosa deve essere rivisto. Domenica arriva la Roma. Sarà la prova del fuoco. Soltanto una vittoria potrebbe rilanciare i granata verso alti traguardi. Torino-Roma sarà veramente l'ultima spiaggia.