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Comunale di Bologna
31/01/1982
h.14.30
BOLOGNA - TORINO 0-0
Bologna
: Zinetti, Benedetti, Zuccheri, Baldini, Mozzini, Paris, Mancini, Neumann, Chiari (al 76' Chiodi), Pileggi, Colomba. A disposizione: Boschin, Tinti, Cilona, Di Sarno. All.: Burgnich.
Torino: Terraneo, Francini, Danova, Van De Korput, Zaccarelli, Beruatto, Bonesso, Ferri, Dossena, Salvadori, Pulici (al 56' Mariani). A disposizione: Copparoni, Bertoneri, Sclosa, Ermini. All.: Giacomini.
Arbitro: Menicucci di Firenze.
Reti: -
Spettatori: 28.424 di cui 9.144 abbonati più 19.280 paganti per un incasso di 97.784.500 lire.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 1 febbraio 1982]
Nessun gol e scarse emozioni fra Bologna e Torino, al termine di una partita che soltanto nel secondo tempo i padroni di casa hanno affrontato con lo spirito sostenuto a parole nella vigilia, vale a dire pensando alla retrocessione. Il Torino, d'altro canto, ha ottenuto quanto sperava, un bel punto che gli permette di continuare la scalata in classifica, e dunque si può affermare che l'obiettivo è stato raggiunto, malgrado la modestia dello spettacolo. In realtà, le colpe della partita non esaltante non sono imputabili al granata, che hanno disputato un buon primo tempo arrivando anche vicinissimi al gol con Ferri (25') che ha colpito con potenza in diagonale su tocco di Van de Korput costringendo Zinetti alla parata più difficile dell'incontro. In questa parte Iniziale della gara, favorito anche dall'atteggiamento prudente, quasi distaccato del Bologna, il Torino ha controllato senza affanni le rare iniziative degli avversari, distendendosi in rapidi contropiede e legittimando con il gioco il punto conquistato. Era strano, comunque, il comportamento degli uomini di Burgnich, che nel corso del primo tempo non hanno mai tirato in porta e si sono limitati a giochicchiare a centrocampo, senza ritmo e idee, con colpevole e inutile sufficienza. Roberto Mancini, nuovo eroe di Bologna, ha toccato il suo primo, vero pallone (perdendo il dribbling) al 20' ed il particolare spiega abbastanza la chiave della gara, specie se si consideri che il ragazzo, alla fine, è risultato fra i migliori in campo. Questo Mancini è davvero bravo. Ieri ha tentato la via del gol in un paio di occasioni (al 62' con un colpo di testa parato a terra da Terraneo, al 78' con una manovra Personale bloccata da Zaccarelli), non ha segnato e tuttavia ha destato ottima impressione per l'eleganza di movimento e la scaltrezza di tocco: indubbiamente un giocatore di grande futuro. Il tema più importante della partita, risultato a parte, era proprio il confronto a distanza fra Mancini e Dossena, nuovo e vecchio idolo del pubblico bolognese. L'attaccante ha convinto, il centrocampista ha giocato a ritmo alterno, discreto primo tempo, ripresa in leggero affanno, segno che il momento non è dei migliori e l'azzurro soffre di qualche problema fisico. Nel secondo tempo, Dossena, si è sacrificato in aiuto dei compagni, visto che il Bologna attaccava in massa, benché confusamente, ed occorreva dunque tenere il risultato senza eccedere in fronzoli stilistici. E' stata, come si può notare da questi primi accenni di cronaca, una partita dai due volti. L'avvio è stato del Torino, abile a chiudere i varchi sulla trequarti, attento in difesa, con Danova che superava in agonismo Mancini e con Van de Korput e Zaccareli ben disposti all'intervento e al dialogo con i compagni. Soltanto Francini soffriva un poco la posizione tattica, visto che aveva il compito di controllare le puntate in avanti di Baldini, un ragazzo svelto e dinamico nel portare l'azione. Salvadori e Colomba davano vita a un bel duello, finito in parità con soddisfazione di entrambi, e cosi la partita scorreva liscia per il Torino, senza che Terraneo dovesse Intervenire. Nel secondo tempo, quando già il folto pubblico bolognese dava qualche segno d'impazienza, la squadra di casa ha avuto una logica reazione, anche se è stato il Torino a sfiorare ancora il gol con Francini, liberato al limite dell'area al 48' da uno splendido tocco a sorpresa di Salvadori: il difensore, invece di avanzare, calciava precipitosamente di sinistro e Zinetti poteva parare opponendosi con il corpo. Un minuto dopo era Mancini ad essere anticipato da Terraneo in uscita; prendeva più entusiasmo la manovra offensiva del Bologna, mentre il Torino, con Zaccarelll acciaccato alla schiena, si limitava a controllare la sfuriata avversaria arretrando gli uomini di centrocampo e lasciando alla coppia d'attacco Pulici-Bonesso il compito di alleggerire la pressione con il contropiede. Al 57', però, Pulici era costretto ad uscire per una leggera contrattura e la squadra granata doveva mutare qualcosa nello schema tattico: sempre più frequenti erano i rientri di Bonesso, anche se il Torino mostrava di non soffrire eccessivamente la spinta raramente lucida degli avversari. Gli unici brividi per Terraneo, come detto, arrivavano dal giovane Mancini, servito da Colomba, ma in compenso era quasi Inesistente Chiorri e stranamente impreciso rileggi. La mossa finale di Burgnich, che sostituiva Chiorri con Chiodi, non otteneva risultati e i granata uscivano dal campo con un prezioso pareggio: otto punti in cinque partite, anche Glacomini aveva il sorriso del giorni felici.