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Comunale di Catanzaro
19/09/1982
h.15.00
CATANZARO - TORINO 0-0
Catanzaro
: Zaninelli, Sabatini, Venturini, Pesce, Santarini, Palese, De Agostini (all'89' Borrello), Braglia, Mariani (al 77' Musella), Bacchi, Bivi. A disposizione: Bertolini, Peccenini, Nastase. All.: Pace.
Torino: Terraneo, Van der Korput, Beruatto, Ferri, Danova, Galbiati, Zaccarelli, Dossena, Selvaggi, Hernandez, Borghi. A disposizione: Copparoni, Corradini, Ermini, Bertoneri, Bonesso. All.: Bersellini.
Arbitro: Agnolin di Bassano del Grappa.
Reti: -
Spettatori: 12.900 di cui 8.905 paganti e 3.995 abbonati per un incasso di 63.539.000 lire.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 20 settembre 1982]
Lo 0-0 del Torino a Catanzaro rispecchia in pieno, una volta tanto, l'andamento di una partita che onestamente ha regalato scarse emozioni e povero spettacolo. Le responsabilità se così possono essere definite. sono state soprattutto della squadra granata che poco ha osato davanti ad avversari non certo irresistibili. Il Catanzaro, in verità, non è apparso così dimesso come una settimana fa a Firenze, non ha commesso grosse ingenuità e si è battuto con discreto agonismo. Ma le numerose assenze e la debolezza oggettiva della formazione di Pace avrebbero dovuto spingere il Torino a disputare una partita più offensiva. Se i granata, invece di badare al pareggio, avessero aggredito i rivali con lo spirito dimostrato all'esordio contro l'Avellino, siamo dell'opinione che quasi certamente sarebbero tornati a casa con due punti invece di uno. E' difficile dire se l'attegiamento in campo dei granata sia stato frutto di scelte tattiche o se invece la squadra di Bersellini non abbia troppo osato per carenza di maturità e inconsapevolezza del propri mezzi. Forse i due motivi si sono fusi, torse ha influito anche il caldo, fatto è che il Torino ha preferito controllare la partita, del resto agevolmente, senza correre inutili rischi. Il pareggio non è mai da buttare, specie se ottenuto fuori casa e contro una squadra già alle prese con gravi problemi, ma resta l'impressione che la formazione granata non abbia espresso qui a Catanzaro le sue vere possibilità. In pratica il Torino non ha mai tirato in porta, se si escludono un paio di calci da fuori che davano l'idea di manovre non concluse, o concluse più per dovere che non per convinzione. Sicuramente, sulla prova piuttosto opaca del Torino in attacco, ha influito la giornata negativa delle due punte, le quali quasi mai hanno operato in tandem, mettendo a nudo un piccolo problema che Bersellini dovrà sbrigarsi a risolvere, ma non si può certo dire che la manovra di centrocampo abbia messo Borghi e Selvaggi nelle condizioni migliori. Dossena ha commesso qualche errore di troppo in fase d'impostazione e lo stesso Hernandez. bravo nell'interdizione, ha avuto a tratti pause e incertezze malgrado la sua prova, specie nella ripresa, sia da considerare più che sufficiente. Il Torino ha affrontato la sfida col Catanzaro con la preoccupazione (fondata) di non lasciare spazio agli avversari, di controllare il gioco a centrocampo soffocando le iniziative del calabresi. Sotto questo aspetto l'obiettivo è stato raggiunto e il Torino torna a casa con un punto, tutto sommato, prezioso. Una cosa è il giudizio sulla partita (e i granata sicuramente hanno mostrato poco coraggio), un'altra la valutazione generale per una squadra che sta giorno dopo giorno scoprendo se stessa, un risultato utile a Catanzaro è cemento prezioso, motivo di crescita collettiva in disposizione d'animo di piena tranquillità. Non solo. Il Torino, qui a Catanzaro nella sua prima partita di campionato in trasferta, ha avuto modo di collaudare una disposizione tattica più accorta, che tornerà utile in altre occasioni, quando gli avversari saranno più agguerriti e temibili del Catanzaro. Lo schema di Bersellini, atto ad amministrare senza troppi pericoli risultato e partita, ha mostrato di funzionare discretamente: sotto questo aspetto ha ragione Bersellini ad essere soddisfatto del pareggio. L'allenatore granata, coerentemente con le dichiarazioni della vigilia che descrivevano un Catanzaro ben disposto a centrocampo e animato da spirito di rivalsa dopo il crollo di Firenze, si è soprattutto preoccupato in avvio di gara di chiudere ogni corridoio agli avversari. La cronaca, per quanto riguarda il primo tempo, è piuttosto scarsa di episodi. Un paio di tiri da lontano sull'uno e l'altro fronte, una bella parata di Terraneo su colpo di testa di Pesce, un destro al volo di Bivi bloccato dal portiere. Robetta. insomma, niente di veramente importante. La ripresa è stata un poco più vivace, con il Torino a tratti consapevole e coraggioso. Peccato soltanto che la coppia d'attacco non sia stata all'altezza, specie Borghi, che è stato ben controllato da Venturini e che ha sofferto oltre misura le ansie psicologiche del ritorno a Catanzaro. Il Torino ha corso un rischio al 55' quando Venturini ha colpito di testa su punizione di Braglia alzando sulla traversa: ha risposto al 66' con una manovra di Selvaggi che ha tentato, senza riuscirci, il dribbling aereo su Sabadini. e Inifine è stato punito forse ingiustamente dall'arbitro Agnolin (per il resto quasi perfetto) quando un atterramento in area di Borghi da parte di Venturini (80') è stato trasformato in un fallo davvero inesistente del granata sull'avversario diretto.