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Marassi
27/02/1983
h.15.00
SAMPDORIA - TORINO 0-0
Sampdoria
: Corti, Ferroni, Pellegrini, Casagrande, Guerini, Bonetti, Bellotto, Scanziani, Francis, Brady, Mancini (all'80' Chiodi). A disposizione: Bistazzoni, Renica, Maggiora, Zanone. All.: Ulivieri.
Torino: Terraneo, Van De Korput, Beruatto, Zaccarelli, Danova, Galbiati, Torrisi (al 72' Corradini), Dossena, Selvaggi (all'80' Bonesso), Hernandez, Borghi. A disposizione: Copparoni, Rossi E., Bertoneri. All.: Bersellini.
Arbitro: Menicucci di Firenze.
Reti: -
Spettatori: 36.288 di cui 23.997 paganti e 12.291 abbonati per un incasso di 171.226.500 lire.
Note: Ammonito Hernandez per gioco scorretto. Diffidato, salterà per squalifica Torino-Cagliari. Ammonito anche Torrisi per gioco scorretto.
Cronaca
[Tratto da La Stampa del 28 febbraio 1983]
Trascinata da Trevor Francis e ispirata da Brady, la Sampdoria ha mancato contro il Torino una vlttoria che per l'andamento della partita sarebbe risultata ineccepibile. La funzionale squadra granata, che otto giorni prima era andata a San Siro ad avvilire le velleità dell'Inter, ieri è stata a dir poco irriconoscibile, schiacciata in difesa da un'avversaria determinatissima, incapace solo di trasformare in gol il predominio che manifestava in ogni parte del campo. SI può quasi dire che le squadre siano scese in campo con differente convinzione: nonostante i buoni propositi della vigilia, il Torino è apparso infatti condizionato dal risultato di una settimana prima e forse clall'estremamente facile 3-0 con il quale aveva risolto la partita di andata. E lo si sa: a sottovalutare l'avversario si corrono sempre dei rischi. Cosi è stato: gli uomini di Ulivleri, animati da opposti propositi, hanno subito capito l'antifona ed hanno cominciato a comprimere i granata nella loro meta campo. Vanamente Dossena e Zaccarelli hanno cercato di rilanciare l'azione giocando la palla; un irriconoscibile Hernandez (si è guadagnato anche un'ammonizione per gioco scorretto, che farà scattare la squalifica e gli impedirà di essere in campo contro il Cagliari) era di ben scarso aiuto nel far gioco a centrocampo ed anche Torrisi, una volta che il suo nome è finito sul taccuino di Menicucci, è uscito di partita preoccupato, all'apparenza, solo di non terminare anzitempo. E visto che l'ammonizione gli è arrivata dopo 12' le conclusioni sono presto tirate. Certamente i granata possono sostenere che la direzione di Menicucci, che un mese fa il aveva diretti sempre a Marassi contro il Genoa ammonendo tre giocatori in 23', non è stata da antologia. Tutt'altro. Però è anche vero che sia Bellotto sia Scanziani, una volta ammoniti anche loro, non hanno perso in grinta, ma hanno continuato a lottare con determinazione sfruttando magari - al pari di altri - i contrasti più decisi per invocare l'intervento arbitrale, facendo risultare scarponerie quelli che erano soprattutto confronti duri Genova. La partita ha finito cosi presto per incanalarsi su un binario ben poco favorevole (e gratificante) per il Torino, con la Sampdoria a spadroneggiare, a far gioco, a premere gli avversari nella loro area. Brady, avanzante sulla sinistra, era una spina nel fianco: Torrisi, ammonito e poi ulteriormente richiamato verbalmente dall'arbitro che operava In zona, gli lasclava i più ampi spazi e Zaccarelli, che già doveva vendersela con le pericolose incursioni di Scanziani, solo qualche volta riusciva a dargli una mano. Ottimo rientro dell'inglese in una Sampdoria ispirata da Brady che colpisce anche un palo; dal piede dell'irlandese partivano palloni invitanti vuoi per conclusioni da fuori area improvvise dell'avanzante Pellegrini (ottima la sua partita), vuoi per le molte teste che affollavano l'area granata, dove Francis e Mancini operavano un incessante movimento, dimostrando con i fatti di aver già ritrovato l'intesa che aveva caratterizzato le loro (poche) esibizioni in coppia.Francis specialmente mostrava una gran voglia di fare: dopo la lunghissima assenza si è ripresentato decisissimo e senza timori, pronto rigore granata: Francis osserva a dar vita ad un duello valido sotto ogni aspetto con Van de Korput, il cui rendimento è ormai una garanzia per il Torino. I due non si sono risparmiati: hanno lottato lealmente, senza scene anche quando hanno avuto dei contrasti decisi. Due veri professionisti insomma, capaci di offrire uno spettacolo a parte. Il predominio della Sampdoria non si è tramutato in gol per confermare, in fondo, quelle leggi Imprevedibili che governano il calcio: clamorosamente è stato il palo al 36' a respingere una punizione di Brady, battuta mollemente. La palla gol più invitante è indubbiamente capitata a Mancini dopo 57': una serie di rimpalli lo ha messo in posizione favorevolissima e centrale, per di più senza avversari a pressarlo. Ma il giovane ex bolognese ha badato a colpire solo di forza, con il risultato che la palla gli è stata respinta con il corpo da un difensore granata appostato a due metri dalla porta. E ancora, nelle altre occasioni, è stato sempre molto pronto Terraneo che ha neutralizzato con sicurezza conclusioni di Pellegrini (20'), Francis (61') deviata da Danova. Guerrini (66') di testa, mentre provvidenziali sono risultati un palo di interventi di Van de Korput (40') che, pur scivolando a terra, è riuscito ad allungare di testa la traiettoria di un pallone ben lavorato da Mancini per Francis, e di Danova, pronto ad allungare in angolo un bel servizio di Francis per Mancini. La cronaca, Insomma, è interamente di blucerchiata: il Torino dalla propria metà campo è uscito pochissime volte ed al suo attivo vanta un paio di conclusioni abbondantemente a lato di Selvaggi, un tiro sbilenco di Dossena (33') recuperato da Borghi la cui conclusione veniva rimpallata da Guerrlni e, proprio allo scadere, un colpo di testa di Beruatto (dopo angolo battuto d'esterno da Hernandez), sul quale Conti ha toccato l'unico pallone della partita indirizzato verso la sua rete.