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Del Duca
06/11/1983
h.14.30
ASCOLI - TORINO 0-0
Ascoli
: Corti R., Mandorlini, Anzivino, Menichini, Bogoni, Nicolini, Novellino, De Vecchi, Borghi, Greco, Juary (al 57' Trifunovic). A disposizione: Muraro L., Pochesci, Perrone, Dall'Oglio. All.: Mazzone.
Torino: Terraneo, Corradini, Beruatto, Zaccarelli, Danova, Galbiati, Schachner, Caso, Selvaggi (all'81' Pileggi), Dossena, Hernandez. A disposizione: Copparoni, Benedetti, Rossi, Comi. All.: Bersellini.
Arbitro: Longhi di Roma.
Reti: -
Spettatori: 18.287 di cui 7.531 abbonati e 10.756 paganti per un incasso di 159.558.000 lire.
Note: Espulso Greco al 7' per fallo di reazione e Beruatto per doppia ammonizione.
Cronaca
[Tratto da Stampa Sera del 7 Novembre 1983]
?Non si può dire che il Torino non ami la propria città e i propri tifosi. La: storia di questo campionato ne è ennesima testimonianza: i granata pareggiano (tranne l'altra domenica a Oenova) in trasferta e riservano i festeggiamenti alla curva Maratona, vincendo puntualmente al Comunale. Ieri pomeriggio ad Ascoli, la squadra di Bersellini è rimasta coerente a questa linea, ottenendo un punto prezioso (non sappiamo fino a quanto, però, considerate le condizioni in cui si è verificato) e accarezzando già l'idea di tornare al successo fra tredici giorni, dopo la sosta internazionale. Ma su questo pareggio c'è parecchio da discutere e anche tanto da recriminare. La classifica si ingrossa punto dopo punto, siamo d'accordo; ma siamo sicuri che quello di Ascoli sia un punto conquistato e non perduto? Pensate, già dopo 7 minuti l'Ascoli era in inferiorità numerica, poiché Greco, proprio sotto gli occhi dell'attentissimo Longhi, aveva reagito, scalciando, ad una dura entrata di Corradini. Espulso l'ascolano, ammonito il granata. Sembrava per il Torino una gara in discesa; e invece gli uomini di Bersellini hanno continuato a temere l'eventuale contropiede avversario e la sua ben nota carica agonistica preferendo fare dell'accademia piuttosto che affondare i colpi. L'Ascoli, perduto Greco, doveva raddoppiare le energie (che grinta sfoggiava) per replicare al centrocampo granata, cercando di non "allungarsi" mai troppo onde evitare pericolose smagliature. L'orgoglio, soprattutto, colpiva dell'Ascoli. Mentre il Torino dava la sensazione di aspettare il momento propizio, il varco nel quale fiondare Walter Schachner. Sennonché la manovra del Torino era volutamente troppo studiata ed elaborata. Almeno così sembrava. Si trattava cioè di far uscire dalla sua tana un avversarlo che, tra l'altro, aveva giè perduto un'unghia pericolosa (Greco). Ma siccome certi studi e certe elaborazioni portano al rallentamento dell'azione e poiché l'inferiorità numerica dell'Ascoli non era ideale, gli schemi granata finivano per ingolfarsi e perdere lucentezza vicino ai 16 metri, dove Selvaggi e Schachner (in particolare l'austriaco) soffrivano da matti. All'inizio del secondo tempo, Bersellini probabilmente ha preteso che i suoi ragazzi suonassero una musica diversa. Che diamine, con un uomo in più. Ed allora c'è stato qualche gioco pirotecnico, che vedeva impegnati (al 55') sull'uno e sull'altro fronte il portiere Corti (a deviare due pallonate) e Galbiati (a sparacchiare da lontano), mentre Schachner sigillava questo momento felice della squadra con un tiraccio a lato. Le note alte duravano ancora un po'; evidentemente era venuto il momento di approfittare dell'handicap dell'Ascoli. Ma a quel punto la sveglia forse era stata suonata un po' tardi. Si faceva infatti espellere per proteste Beruatto, il quale pagava una doppia ammonizione. La partita tornava ad essere un braccio di ferro molto equilibrato e non aveva più cotillons da regalare. Il pareggio era la conseguenza di atteggiamenti diversi, ma che fatalmente derivavano dalia paura. Timore da parte del Torino di finire allo spiedo come gli era successo a Genova; paura dell'Ascoli che doveva trovare energie un po' dovunque per compensare l'assenza forzata di Oreco. Un punto in trasferta non è da buttar via; bisogna però che il Torino cerchi più spiccata personalità fuori casa. Rischiare troppo sarebbe assurdo, siamo d'accordo, ma rischiare poco non ci sembra idea all'altezza di una squadra che ha un potenziale rispettabile. Anche in trasferta.